A Milano, nella stazione liberty del 1929 riportata al suo antico splendore dopo anni di abbandono, un locale polifunzionale che ha il suo must nel ristorante con cucina di mare

Ci sono uomini e donne che nascono con un cuore extra large. Con una carica umana che li rende leader amati, perché naturalmente votati a imprese impossibili. La loro grandezza, saper realizzare quei sogni che ai più sembrano irrealizzabili. La loro unicità, sapersi dare obbiettivi più che ambiziosi, in un certo senso, "folli". Di quella sana follia che nasce dal loro essere "visionari", capaci di vedere al di là dei confini del "ragionevole", e dal loro esser instancabili nel perseguire il progetto a cui si dedicano. Chi fa parte di questa ristretta cerchia di persone, è Giuseppe Scalise, imprenditore di successo, che si è fatto da solo, perseguendo sin dai suoi esordi il sogno di far felice la sua clientela unendo musica, eleganza, gusto, e crescendo passo passo, creando e rendendo famosi locali via via più grandi, man mano che i risultati gli consentivano di alzare l'asticella delle sue prospettive. Con la sua ultima "creatura" ha realizzato il suo capolavoro. Ha dato a Milano il locale che non c'era. Facendo quello che nessuno aveva mai nemmeno immaginato. Operando con la supervisione della Sovrintendenza alle belle arti, ha realizzato un restauro conservativo dell'intero immobile della Stazione Bullona (stazione  liberty del 1929 in disuso da anni), restituendola con ristrutturazione di rara sapienza alla originaria bellezza e salvando questo simbolo della Milano operosa, dall'abbandono, inaugurando, all'interno, dove una volta c'erano biglietterie, sale d'attesa e scale di accesso ai binari, un locale polifunzionale dove convivono bellezza, divertimento, eleganza e gusto.

Superate le decine di difficoltà che un'impresa come questa implica (ci son voluti dieci anni per portare a termine il progetto) oggi, è realtà unica in Italia, ed è una delle tre stazioni ferroviarie che hanno nuova vita presenti in Europa (le altre due, a Parigi e Londra).
All'esterno, impatto emozionante quando alla sera le luci illuminano la grande facciata, su cui campeggia la scritta originale "Ferrovie Nord Milano".
All'interno, colpo d'occhio che lascia a bocca aperta sulla sala dall'aspetto imponente – impreziosita da sculture e quadri di artisti del calibro di Pomodoro o Fontana – divisa in due dal grande bancone centrale che da un lato, guarda lo spazio destinato al ristorante, ed è il bar, dall'altra, è formidabile vetrina con ghiaccio su cui fanno bella mostra di sé pesce crudo, coquillage e crostacei, che si possono gustare direttamente al banco o ai tavoli dell'altro spazio antistante. Il cuore della proposta è di mare.

E allora, seguiti da personale che si muove veloce e attento sotto alla regia di Fabio Pedercini, direttore di grande esperienza, tra le proposte dello chef Angelo Di Gennaro e dai suoi collaboratori, potrete avere, per chi ama il crudo, uno degli scintillanti plateau con ostriche, capesante, ricci di mare, gamberi rossi di Mazara e scampi, o una fresca tartare (di tonno, spada o salmone selvaggio). Altrimenti, pan brioche foie gras e capasanta o taquitos con piovra affumicata, per iniziare.
Quindi, di primo, paccheri al ragù di mare o mezzo pacchero piccante vongole e cime di rapa.
Di secondo, catalana di crostacei, "carabineros" alla brace, frittura mista o rombo al forno in crosta di patate affumicate.
A chiudere cheesecake o trilogia di cannoli siciliani.
Dopo cena, per chi ama fare serata, musica e cocktail di valore, e, per la gioia dei più "viziosi", possibilità di fumare un grande sigaro nel giardino antistante.

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