Nel 2021 la Pio Cesare taglia il traguardo dei 140 anni di storia. La ferita per la scomparsa del grande Pio Boffa, qualche giorno fa, è aperta, e fa male. Ma il modo migliore per onorarne la memoria è proseguirne il lavoro, nel solco del suo stile unico, rigoroso e inconfondibile, così come stan facendo la figlia Federica Rosy e il nipote Cesare, che rappresentano la quinta generazione dell’azienda.
famiglia-boffa-ok.jpgPio Boffa (al centro) tra la figlia Federica Rosy e il nipote CesareAl via nel 1881, con Pio (cognome) Cesare (nome), proseguita poi con Giuseppe Pio, quindi portata avanti da Rosy, figlia unica di Giuseppe, e da suo marito Giuseppe Boffa, oggi la Pio Cesare conta su 75 ettari di vigneti di proprietà, una cantina storica poggiata sulle antiche mura romane della città di Alba e sui suoi vini stimati dalla critica ed esportati in tutto il mondo.

«Ogni zona, e parcella, ha il suo carattere e solo attraverso il connubio di queste molteplici differenze riusciamo a comporre vini che siano veramente nostri, tradizionali» dice Federica, ricordando le parole di suo padre «è la nostra firma».

I vigneti di Pio Cesare, acquistati pazientemente a partire dagli anni ’70, si trovano in posizioni di particolare pregio all’interno di più comuni nella zona del Barolo e del Barbaresco, nelle migliori zone delle Langhe (Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Novello, Monforte d’Alba e Treiso e San Rocco Seno D’Elvio) e «rispettarli nella loro singolarità ma rappresentarli nel loro insieme è la missione che ci tramandiamo da sempre».

Per ricordare l’anniversario dei 140 anni insieme a tutti gli estimatori che nel mondo amano i loro vini, la Famiglia Pio ha deciso di dedicare agli storici Barolo e Barbaresco, icone dell’azienda, un’etichetta speciale.
«Le etichette, disegnate dal fondatore, che da sempre riportano con orgoglio lo stemma della città di Alba, sono immutabili ma a partire da quest’anno in calce avranno i nomi “Barolo Pio” e “Barbaresco Pio”, appellativi con i quali questi vini sono stati chiamati fin dagli anni ’60 dal nostro pubblico affezionato e come del resto li abbiamo sempre chiamati in famiglia» continua Federica, che sebbene abbia solo 23 anni, in verità dimostra maturità da adulta, e idee molto chiare sulle tradizioni di casa.
«Per sottolineare gli estremi dell’anniversario, la doppia cifra 1881-2021 verrà riportata sull’etichetta del Barolo Pio e sulle capsule di tutti i nostri vini».

Per i 140 anni sono previsti anche due vini da collezione, che usciranno a giugno, il nuovo Barolo del Comune di Serralunga d’Alba annata 2017 ed il Barolo Riserva 2000.
«Abbiamo deciso di riconoscere un tributo al nostro storico attaccamento al terroir di Serralunga d’Alba – spiega Cesare Benvenuto Pio, che già dal 2000 affiancava lo zio in azienda – e produrre, in quantità limitata, e solo ed esclusivamente in occasione del nostro anniversario, un Barolo proveniente da una piccola parte di ognuna delle 4 proprietà di famiglia in quel comune – Ornato, La Briccolina, La Serra e Lirano – che sono riprodotte in etichetta attraverso un tetraedro multicolore. È una tiratura limitatissima di cui abbiamo numerato 1.881 bottiglie in ricordo dell’anno della nostra fondazione»
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Per Pio Cesare è come tornare alle origini in un comune che ha sempre rappresentato l’essenziale punto di partenza per produrre il Barolo Pio, di grande complessità, struttura e longevità.
Il Barolo Riserva 2000 è un’edizione ancora più limitata, visto che ne saranno prodotti solo 500 esemplari, anch’essi numerati. L’idea di Pio Boffa era fare «un omaggio al Barolo, alla sua longevità e alla tradizione di Famiglia»
barolo-2000-ok.jpgOgni anno l’azienda mette da parte, nella zona più protetta e segreta della cantina, un piccolo quantitativo di bottiglie. Con il 140° anno Pio Boffa aveva deciso di rilasciare 500 bottiglie del pregiato millesimo 2000, quello a cavallo tra i due secoli, che ha sancito l’inizio di una serie di annate straordinarie in Langa.
«E così sarà» afferma Cesare. «La scelta di puntare proprio sul Barolo che più rappresenta la filosofia di famiglia, e non su un cru, è stata naturale» conclude Federica «e nasce dalla volontà di privilegiare lo stile impresso dal fondatore che per noi è e sarà sempre il nostro stile».
Pio dal cielo è orgoglioso di Federica e Cesare. La storia continua!

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