L'Olivella, Tenuta Casadei, Castello del Trebbio, La Biagiola e Calcinaia tra le scoperte dell'ultima tornata di degustazioni, mentre si avvicinano le finali Top Hundred

Una ricognizione tra Toscana e Lazio per riassaggiare alcuni vini che abbiamo già avuto modo di apprezzare in passato e alcune novità di rilievo in vista dei Top Hundred 2023 che stanno per essere definiti. Eccoli.

VILLA CAVALLETTI - Grottaferrata (Rm)

Villa Cavalletti è una delle poche Ville Tuscolane rimaste intatte fino ai giorni nostri, 27 ettari di pura bellezza, immersa in un meraviglioso Parco secolare e circondata da una estesa tenuta agricola con oliveto e vigneto, digradanti in una sorprendente terrazza su Roma. Un luogo dell'anima apprezzato tanto da Papa Francesco quanto da Papa Benedetto XVI, connesso a un'azienda agricola e a un vigneto che si estende per 6 ettari. Infatti a partire dal 2014 è stato effettuato un lavoro di recupero del vigneto storico dei Gesuiti e un reimpianto di varietà e cloni attentamente selezionati per il particolarissimo terroir, sito è di interesse preistorico. Villa Cavalletti è inserita nel progetto di Vulcanica, volto alla creazione di quattro aziende agricole dedicate alle quattro importanti colate laviche presenti nel comprensorio. La gestione del suolo avviene nel rispetto del metodo biologico.
Tra i nostri assaggi, il Vino Spumante Brut ottenuto da uve malvasia puntinata e trebbiano, ha naso piacevolmente agrumato con note di mela verde. Di buona intensità, in bocca ha una certa morbidezza ravvivata dalla sapidità. Il Lazio Rosso Cesanese Meraco 2021 riesce ad offrire un'ottima interpretazione di questo vitigno: ha naso complesso, di liquirizia, noce, erbe aromatiche. In bocca è caldo, ma ravvivato dalla giusta acidità, una preziosa speziatura e il finale ammandorlato.
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OLIVELLA di Frascati

https://www.ilgolosario.it/it/l-olivella-sd01306
Cantina della nostra predilezione, già premiata con il Top Hundred per il Lazio Rosso 'Quaranta/Sessanta' (cesanese, shiraz), si ripresenta con una teoria di assaggi davvero rilevanti. Il Bombino bianco 2022 di colore paglierino brillante, ha naso di frutta bianca e polpa di pera. In bocca si ammorbidisce pur mantenendo una buona acidità e una certa mineralità. Il Lazio Bianco Quaranta /Sessanta 2021 ha naso minerale, vulcanico e in bocca è pieno, ricco, di buona acidità. Il Racemo vino biologico Frascati superiore 2022 ha colore paglierino e naso che combina la prugna gialla e la lavanda. In bocca l'acidità si deve comporre ma la sapidità rende il sorso decisamente interessante. Il Lazio Rosso Racemo vulcanic Soil 2021, da uve sangiovese e cesanese, è il grande assaggio di questa tornata: naso ampio, con essenze floreali e sambuco nero che diventa salmastro, mediterraneo. In bocca è pieno, caldo, di giusta acidità, rotondo e coerente con il naso. Il Lazio Rosso Pivot 2020 da uve cesanese, merlot e cabernet sauvignon ha un colore che quasi assomiglia all'inchiostro impenetrabile che prefigura un naso profondo, ricco di frutta sotto spirito e che in bocca ha la pienezza e l'intensità che ci aspettavamo. Il Lazio Rosso Quaranta /Sessanta 2021 da uve shiraz e cesanese è stato il primo vino che di questa cantina ci conquistò e che oggi continua a piacerci grazie al suo naso ematico e speziato e al sorso di buona acidità che in bocca scorre come un velo di seta. Grandissima cantina!
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TENUTA CASADEI di Suvereto (Li)
CASTELLO DEL TREBBIO di Pontassieve (Fi)
OLIANAS di Gergei (Su)

Trattiamo insieme le tre proprietà della famiglia Casadei, che portano avanti storie, territori e anche stili profondamente differenti ma tutti altrettanto interessanti.
Il Viognier Filare23 2022 di Tenuta Casadei a Suvereto ha una nota fumè intensa con sentori di polvere da sparo e un'acidità che vira sull'amaro.
Viognier Filare23.jpgDella stessa cantina ci è piaciuto l'Ansonaco le Anfore di Elena Casadei 2021 dal particolare profilo olfattivo che contempla argilla, frutta esotica ed erbe aromatiche. In bocca è quasi tannico, con un finale amaricante.
ansonaco le anfore.jpgSempre dalla terra toscana merita il Trebbiano Le Anfore di Elena Casadei 2021, che ha naso floreale, elegante, ed evoca la macchia mediterranea che sembra quasi esplodere per via retrolfattiva mentre in bocca lascia spazio a un'acidità viva. Quest'areale però è soprattutto sinonimo di grandi rossi come lo sono il piacevole Ciliegiolo e Canaiolo senza solfiti aggiunti 2022: viola già nel colore, con un naso franco, che ricorda la ciliegia e un sorso pieno, rotondo. Il Sangiovese Le Anfore di Elena Casadei 2021 ha naso profondo accompagnato da una speziatura elegante. All'assaggio è sempre molto rotondo, fresco. Da manuale anche il Chianti Rufina Riserva 2018 con naso evoluto, di liquirizia, caffè verde e baccello di vaniglia. In bocca è tannico con una spolverata di pepe sul finale.

Veniamo infine alla tenuta sarda Olianas che negli ultimi anni sta regalando grandi etichette. Il Cannonau Le Anfore di Elena Casadei 2022, nonostante la giovane età, è già un vino maturo e affascinante con un naso complesso di liquirizia nera e polvere da sparo. In bocca è pieno, vellutato, con una speziatura finale molto elegante.
cannonau le anfore.jpgIl Perdixi Bovale 2021 rende onore a questo glorioso vitigno che offre un naso rustico, verde, con mallo di noce e una speziatura profonda che in bocca sembra quasi pungere accompagnata dalla bella acidità. Il Cannonau Riserva 2020 è una delle etichette che ci permettono di identificare il Cannonau come uno dei più grandi vini italiani: naso con i marcatori dei grandi, dalla liquirizia alla polvere da sparo. In bocca è ricco, ampio, sembra ancora giovane promettendo un'evoluzione clamorosa.
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LA BIAGIOLA di Sorano (Gr)

“La Biagiola” è un tesoro unico del ricchissimo territorio di Sovana, un sito pluristratificato che comprende i resti di una villa romana di età imperiale, riutilizzata nell’Alto Medioevo come necropoli longobarda, che ha restituito corredi tombali di grande ricchezza e interesse. Il sito che si può visitare a scavi aperti è solo una delle attrazioni di questa azienda vitivinicola che - come testimoniano i ritrovamenti - conta su terreni considerati molto pregiati fin dall'antichità. Dei loro vini abbiamo apprezzato il Maremma Toscana Vermentino “Matan" 2020, dal naso ematico, quasi animale, che però in bocca è capace di esprimersi con una bella mineralità che allunga il sorso. Da non sottovalutare i rossi: il Maremma Toscana Sangiovese Alideo 2020 con naso di fumé e ciliegie sotto spirito e il Maremma Toscana Rosso Tesan 2019 da uve sangiovese e alicante che restituiscono un vino particolarmente speziato anche in bocca con una chiusura decisamente amaricante.
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SAN FABIANO CALCINAIA di Castellina in Chianti (Si)

Siamo nel cuore del Chianti Classico, in un'azienda che rappresenta alla perfezione l'ideale della proprietà in Toscana: una teoria di cascinali avvolti dal bosco e dai vigneti dove si può pernottare godendosi le colline tra le più celebri nel mondo e una produzione di vino che ha - manco a dirlo - il Chianti Classico come vino di punta senza scordare le escursioni con i vitigni internazionali che qui sono di casa (cabernet sauvignon, merlot e petit verdot).
Il Chianti Classico 2021 ha un bel naso fresco, con profumi di pesca e noce moscata. In bocca ha tannino rotondo, vivo. Il Chianti Classico Gran Selezione Cellole 2019 è probabilmente il campione più convincente con naso profondo, di viola e pelliccia. In bocca è tannico, potente con un finale amaricante. Toscana Cabernet Sauvignon 2019 è un campione da manuale di questo vino: al naso un mix perfetto di peperone e polvere da sparo, mentre in bocca è tannico, pieno, avvolgente, con acidità graffiante. Un vino sontuoso.
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Tra gli altri assaggi il Chianti A Vento e Sole 2018 di Podere Alberese di Casabianca (Si) che al naso accentua la nota verde ed evoca la radice di liquirizia mentre in bocca è tannico, equilibrato con una ricchezza minerale che si percepiva già al naso.
vento al sole.jpgIn Lazio invece segnaliamo il Lazio Cesanese 2020 di Cantine San Marco di Frascati (Rm), che al naso conquista con le sue note balsamiche mentre in bocca colpisce grazie al pepe che torna a lungo sul finale.

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