Il locale di Beppe Sardi riapre con una ristrutturazione interna molto più accogliente per quello che rimane il ristorante della città

Il ristorante di città è quasi un prolungamento della tua casa, perché in quella cucina ti riconosci. Nella città dove vivo, Alessandria, c’è Il Grappolo (via Casale, 28 – tel. 0131253217), aperto da 37 anni da quel Beppe Sardi di Rocchetta Tanaro, che ha dalla sua la simpatia, ma anche la passione per la musica, essendo un componente della banda del paese. Accanto a lui ci sono Gianni (in sala) e Paolo (in cucina); da pochi giorni hanno riaperto con una ristrutturazione interna, giocando sui toni white delle pareti e delle sedie, con le intime salette sulla destra, che si aggiungono alla sala e al salone delle feste. Per il tempo bello c’è anche un dehors.

Cosa si mangia? Tutta la buona teoria degli antipastini piemontesi, ma in questo periodo c’è ancora il bollito con le canoniche salse. Altrimenti gli agnolotti alla Monferrina da manuale, gli gnocchi di patate con battuto di salsiccia e funghi, il risotto alla Barbera con lenticchie e cotechino. Sfiziosa è la trippa gratinata al forno con tuorlo d’uovo o il medaglione stracotto alla Barbera. E come dolce: bonet con salsa toffee, tiramisù del Grappolo, pera cotta alla Barbera.

Nel menu è esemplare la descrizione degli allergeni, come prescrive la legge. Nuova vita al Grappolo che, dagli inizi e dopo l’alluvione del 1994, ora gioca la carta del rilancio, perché, come dice Cesare Vaciagio, direttore del Padiglione Italia di Expo, anche il limite (la crisi) diventa una delle potenze dell’Italia.

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