Una cucina particolare che mixa i prodotti del territorio con le spezie dai sapori esotici

La location dell’Archisa Hostaria (via Archisa, 28 - tel. 0173 010115), che non mancherà di contare su alcune camere al momento ancora in fase di allestimento, è un antico casale costruito intorno a un convento a Farigliano (Cn)

Il suo rilancio in chiave turistica ha come protagonista un giovane giunto dal Madagascar e inseritosi perfettamente in questa terra di colline e vigneti. Ecco scoperta così la ragione per cui la cucina proposta in questo grande salone, nel quale un antico pozzo fa da contrappunto a un possente camino, punta sulla semplicità e valorizza le produzioni del territorio rielaborandole piacevolmente attraverso un utilizzo attento di spezie dai sapori esotici.

La carta dei vini guarda soprattutto al territorio, avendo l’accortezza di proporre diverse etichette di piccoli produttori che si rivelano delle gradevoli scoperte.

Il servizio è puntuale e professionale, non senza tuttavia essere declinato con un’affabilità capace di farvi sentire a casa.

Si parte con un soffice baccalà mantecato e con delle lumache di Cherasco insaporite da un battuto di rucola, pecorino e pinoli. Morbido e croccante il riso Baldo biologico, condito con un fresco carpaccio di gamberi rossi marinati al lime, avvolgente il gusto dei paccheri Gragnano ripieni di melanzana confettata, burrata, pomodori secchi e pesto alla ligure. Intrigante la parmigiana, efficacemente reinterpretata in una chiave capace di sottrarla alla declinazione tradizionale, un po’ addomesticato il sapore del duetto di agnello, accompagnato da una composta di mirtilli da una misticanza alla citronette. Capace di stupire, forse perché fatta al momento, la macedonia esotica con zabaglione alle arance e crumble al cacao.

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