Nella nuova veste di patron, chef Daniele Picelli esprime ora liberamente il suo talento e la sua creatività, e il risultato è una cucina geniale e sorprendente di cui si sentirà parlare

È una grande new entry della ristorazione lombarda! Ed è una di quelle scoperte del GattiMassobrio di cui, siamo certi, si sentirà parlare! È una nuova avventura, quella che ha iniziato Daniele Picelli, chef famoso, che dopo anni in cui ha condiviso il suo cammino con ottimi partner, portando i locali al successo, da qualche settimana ha inaugurato un ristorante tutto suo.

Nella splendida Vigevano, a due passi dalla celeberrima piazza Ducale, la sua “Drogheria” (via Merula 39 – tel. 0381313779), con l’insegna che evoca il luogo dove si acquistano cose buone, anticipando cosa troverete qui, ossia un’esperienza di gusto davvero emozionante. Bella la sala, di eleganza moderna, con vetrine frigo all’avanguardia in cui fanno bella mostra di sé, salumi, formaggi e vini di meditata selezione, il banco bar, i tavoli con lastra di marmo chiaro a fare contrasto con le sedie, nere, comode.

Ci si sente a casa, in questo ambiente, dall’atmosfera da bistrot parigino, dove la sosta può essere anche non impegnativa, come a pranzo, in cui ci si possono assicurare due piatti con 20 euro, ma in cui se si vuole fare qualche peccato di gola, non c’è altro da fare che “scatenare” quel cavallo di razza dei fornelli che è Picelli. Fantasia creativa formidabile, piedi comunque ben piantati per terra, tecnica sopraffina, la sua cucina è golosa e geniale sintesi, tra quello che viene dalla tradizione italiana, e in primis lombarda, e capacità di innovare, cosicchè i suoi piatti anche quando stupiscono, e nel suo caso, eccome se stupiscono, non son mai frutto di una ricerca dell’effetto scenico fine a sé stesso o concessione alla moda del momento, ma creazione che vuole accrescere la soddisfazione del cliente.

Tra le sue proposte, “degust…Azione” con 5 piatti a 58 euro. Altrimenti, alla carta, ratatouille autunnale o “Ben Tonnato Lele” (sashimi di tonno, tonno in olio cottura e salsa tonnata 100% katsuobushi), poi, imperdibile un risotto, a cui è dedicata pagina intera del menu, tra cui spiccano “Dalla Barona alla Lomellina” che è godurioso Carnaroli allo zafferano, quello al tartufo bianco (in questa stagione) o (Rosa marchetti) alle cipolle di Brema e foie gras di cortile.

In alternativa, minestre o pasta, con il Tuffolo “Mancini” ragò concentrato di luganega. Di secondo, “Non sono un’oca”, petto d’anatra melograno e purea di patate di montagna, o “Guancetta dei tre porcellini” vale a dire guancetta polenta macinata a pietra Fratelli Tarantola e castagne. “Lasciami Giù” (savoiardo, caffè e mascarpone all’uovo) o “Pan de Mej de ris” con nuvola di mandorla il finale di una sosta da ricordare. Sarà famoso!

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