“Le migliori uve dei miei contadini non finivano mai nelle loro bottiglie”. Così Paolo Massobrio, su La Stampa di oggi riporta le parole di Cataldo Calabretta, viticoltore 38enne con una laurea in enologia che a Cirò Marina, nell’azienda agricola di proprietà da quattro generazioni, cura 14 ettari vitati eguendo i princìpi del biologico, da cui ricava 25mila bottiglie di vini memorabili. Tra gli assaggi migliori il Cirò Rosè, il Cirò Rosso Classico Superiore 2013 e il Cirò "Bianco". Ma dai filari che si affacciano sulla Fiumara Lipuda nasce anche un rosato: un alicante in purezza dalle note di frutti rossi ed erbe aromatiche.

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