La versatilità di un vitigno nei vini di Cataldi Madonna

Montepulciano ovvero quanto può essere versatile un vitigno. La dimostrazione è tutta nei vini di un'azienda che fa parte della storia del territorio abruzzese, come Cataldi Madonna, e che nel contempo sa ancora innovare puntando sul vitigno autoctono per eccellenza.  Ma andiamo per gradi. Anzitutto il luogo: siamo a Ofena (loc. Piano di Ofena - tel.  0862954252), in quel particolare altopiano detto Forno d'Abruzzo, che a dispetto del suo nome gode dei venti freschi che anche in estate spirano dal vicino ghiacciaio Calderone, il più a sud dell'emisfero.

Zona di lunga tradizione vitivinicola, legata dalla storia alla Toscana, l'altopiano di Ofena fu probabilmente anche la culla del vitigno montepulciano d'Abruzzo. Il legame tra l'azienda Cataldi Madonna e questo territorio è allo stesso modo secolare: nel 1920 l'inizio dell'attività di viticoltori che da 40 anni è sfociata in una propria linea di bottiglie. Un intreccio di storie e di saperi, tra territorio e famiglia che oggi ha portato a riflettere sul vitigno simbolo, il montepulciano, e di scommettere su quest'ultimo e su nuove strade di vinificazione. Nasce così il Montepulciano d'Abruzzo Malandrino 2012, che fermenta in acciaio e si affina nelle vecchie cisterne aziendali in cemento. Un azzardo,  ben riuscito, ben raccontato anche dal nome: Malandrino (che in realtà deriva da una filastrocca composta per il professor Luigi Cataldi Madonna  quando aveva 9 anni). In etichetta è riportata proprio la definizione di questo aggettivo data dal dizionario. Simpatico furfante, ma anche furbo, birichino. Un "brigante gentile" che affascina già a partire dal colore, rosso porpora concentrato, con riflessi tendenti al viola. Al naso è intenso il profumo di amarena sotto spirito, con una punta di pepe nero, mentre in bocca è delicato il tannino, setoso, che accompagnato da una discreta acidità rende piacevole la beva. 

Altra piacevole sorpresa, dalle uve di montepulciano vinificate completamente in bianco, il Terre Aquilane Rosato Cataldino 2013.  Il suo colore è un racconto: rosa pallido appena accennato, antico come una stampa d'epoca. I profumi sono interessanti, con note floreali che lasciano spazio agli agrumi, arancia e limone. In bocca è nervoso, con un'acidità spiccata e sensazioni minerali, di pietra. E' un vino ancora acerbo e interessante, una strada sicuramente promettente.

 

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