È radiosa questa sosta d'altri tempi che di fatto ha raggiunto una sorta di perfezione nei suoi piatti. E Giuseppe è sempre stato il ristorante "rinomato", ieri come oggi, che vede al lavoro tre generazioni.

Ora, per chi ha programmato una gita in queste zone, tra le valli Grue e Ossona, il consiglio aureo è quello di fissare l’arrivo all’ora del tramonto per godere del panorama mozzafiato. Giuseppe a Montemarzino (Via IV Novembre, 7 - tel. 0131 878135) è un modello di ristorante autarchico, che si fa il salame e anche il vino, sapendo che la sua specialità, in stagione, sono i funghi per i quali anche Gualtiero Marchesi aveva un debole.

La sala è luminosa e curata, l’accoglienza schietta e discreta, la proposta dei vini incentrata sul territorio (il patròn Giuseppe è produttore di vino con la cantina Pomorosso, che sforna un Timorasso eccezionale, tratto da vigne che confinano con Walter Massa). Ad aprire il pasto qualche fetta di un buon salame crudo di propria produzione, prima di peperone cotto al forno e farcito, battuta di Fassone con carciofi, cotechino in crosta con salsa di spinaci, sformato di cardo con fonduta e tartufo e bagnacaoda, oppure dell’ultima visita, l’insalata di vitello con asparagi e formaggio Montebore.

Tra i primi sono sempre un must gli agnolotti al sugo di stufato di manzo, quindi i sottilissimi tagliolini che in stagione potrete accompagnare con un sugo di funghi. Ci hanno commosso gli gnocchi di patate con salsa al Montebore, che erano soavi. In stagione è imperdibile la zuppa di porcini, oppure il risotto (minimo per due persone).

Tra i secondi vera bandiera del locale sono ancora i funghi, panati, alla foglia di vite e trifolati, ma anche molto interessanti le carni di vitello con la sottopaletta brasato alla Croatina. Ma che dire del coniglio con leggera panatura cotta al forno (super!), il baccalà con cipolle di Breme e pomodoro, la perfetta parmigiana con le melanzane. In autunno bisogna prenotarsi per la lepre con polenta o il cinghiale alle castagne. I formaggi firmati da Roberto Grattone e Luca Montaldo valgono da soli il viaggio.

Per chiudere, in estate, le pesche di Volpedo, carnose nella terrina al Moscato, o sciroppate (che potrete acquistare in barattolo), accanto a bonet, semifreddo al torrone, tortino di pere con la crema. Menu degustazione a 50 euro vini della casa compresi. Una sosta che per noi ha il cuore grosso.

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