La commemorazione dei defunti è sempre stata legata a cibi particolari e ancora oggi ne sono testimonianza le tante specialità gastronomiche regionali che si preparano il 2 novembre.

I primi e più diffusi “cibi dei morti” furono le fave e i ceci: dalla cisrà monferrina allo zemino savonese, fino alla zuppa di fave che nei primi giorni di novembre i monaci veneziani distribuivano ai poveri. Nel 928, Oddone, abate di Cluny, prescrisse che ogni anno il 2 novembre fosse concessa ai monaci una razione speciale notturna di fave per permettere loro di continuare le lunghe orazioni della ricorrenza. In tutto il Nord-Est, invece, la cosiddetta “minestra dei morti” era una zuppa di fagioli conditi con del grasso di maiale, mentre nel Piacentino il cibo dei morti era costituito da castagne pelate e bollite con semi di finocchio. Usanza ben più diffusa era poi la preparazione del castagnaccio, tipica merenda invernale, che veniva cucinato per la prima volta nella stagione proprio il 2 novembre.

Ecco una classica ricetta da realizzare per il giorno dei morti: la zuppa di ceci con puntine di maiale

Ingredienti per 4 persone
• 250 g di ceci secchi ammollati per 12 ore
• 400 g di puntine di maiale, tagliate a pezzi
• 1 patata media
• 1 cipolla
• 1 costola di sedano
• 1 carota
• 1 spicchio d’aglio
• 1 mazzetto aromatico (salvia, alloro, rosmarino)
• sale, pepe di mulinello

Preparazione
Mettete i ceci in una pentola con la patata sbucciata e intera, tutte le verdure tritate, lo spicchio d’aglio e il mazzetto aromatico. Versate dell’acqua fredda fino a coprire gli ingredienti e portate a ebollizione. Nel frattempo, mettete le puntine in una pentola, copritele di acqua, portate a ebollizione e cuocete per alcuni minuti, schiumando le impurità che affiorano in superficie. Unite quindi costine e brodo ai ceci. Proseguite la cottura con pentola coperta e fiamma al minimo per 2-3 ore, finché tutti gli ingredienti risulteranno ben cotti. Salate a tre quarti della cottura. A cottura ultimata, schiacciate la patata con una forchetta ed eliminate l’aglio e il mazzetto aromatico. La zuppa dovrà risultare ben legata e piuttosto densa. Servite ben calda con un poco di pepe.

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