La sorpresa della cucina di Luca Rillo che applica tecniche innovative a piatti della tradizione con esiti davvero felici

Due salette chiare e luminose, dagli arredi di un'eleganza essenziale ma molto curata nei dettagli, con i tavoli che già erano rigorosamente distanziati in tempi non sospetti. Lo ricordavamo così alla nostra prima visita, pochi giorni dopo la “prima” apertura inaugurale, poi bruscamente soffocata sul nascere dalla imprevista quarantena.
brillo-tavoli.jpgCome allora, l’accoglienza è quella calorosa della giovane maître, il cui sorriso cordiale continua a trasparire anche al di sotto della, speriamo temporanea, mascherina-anti-contagio. Guida attenta al servizio, insieme con la sua altrettanto premurosa collaboratrice, sarà pronta a soddisfare tutte le vostre curiosità sui tanti perché di questo nuovo locale: dalla divertente scelta del nome, ai dettagli sui piatti e sulla scelta delle materie prime, alla neonata linea di gastronomy da asporto.
In cucina c’è Luca Rillo, classe 1991, ma con alle spalle già un curriculum di tutto rispetto. Quello che gli permette ora di applicare tecniche innovative anche a piatti della tradizione con esiti davvero felicemente sorprendenti.
Un simpatico omaggio alla tradizione, offerto come appetizer – ottima l’insalata russa dalla freschissima maionese – precede felicemente l’arrivo degli antipasti (12 euro).
brillo-antipasti-terra.jpgPerfetto quindi anche nella presentazione ecco comanda il mare, crudité di pesce, molluschi e crostacei, di cui ricordiamo in particolare il salmone selvaggio norvegese e i gamberi di Mazzara;
brillo-antipasto-mare.jpggli si affianca benissimo, creativa interpretazione di un piatto storico, il caponet delle Langhe: Fassona, salsa di mosto di vino di Giacomo Grimaldi e salsa alle nocciole Tonda gentile, il tutto avvolto in foglia di vite.
brillo-involtini.jpgL’originalità della scelta degli ingredienti non fa davvero rimpiangere la “ricetta della nonna”! Incuriositi dal nome, ci lasciamo tentare dai ravioli al forno: maialino, stracciata di burrata, curry e pomodoro. Perfetta la croccantezza della pasta, giusta la succulenza per il sapore deciso del ripieno: il che, lo confessano le mie origini emiliane, è davvero difficile da ritrovare su una tavola piemontese… (prezzo medio primi piatti euro 13).
Continua l’avventura con il secondo piatto (prezzo medio euro 17) , sensazione di mare e monti: Fassona piemontese, ostrica e arancia. Un accostamento tanto azzardato quanto, innegabilmente, vincente, cui il tocco agrumato conferisce un quid inatteso.
brillo-carne.jpgDolce conclusione il tradizionale Mont Blanc, marron glacé, panna e meringa, dall’elegante presentazione “scomposta” (euro 7).
Ottimo il rapporto qualità/prezzo e grande attenzione alle materie prime e al km0. Carta dei vini ancora in fieri, che forse meriterebbe una più attenta apertura al territorio, ma soprattutto all’estero (perché no a una coppa di champagne?)
E, finita la cena, fatevi accompagnare – vi diranno di sì, anche in questi tempi non facili – nella piccola cantina sottostante, un gioiello che risale al ‘700, che ora ospita anche un tavolo, in attesa di eventi tutti ancora da immaginare: un valore aggiunto, se ancora ce ne fosse bisogno, all’avventura appena iniziata da questi due giovani coraggiosi e capaci. Il futuro, lo sappiamo, ha un cuore antico... e, qualche volta, anche l’entusiasmo di un sorriso contagioso!
 

B.Rillo

Via Roma, 1
Castelletto Stura (CN)
tel. 3518810406
info@b-rillorestaurant.it
www.b-rillorestaurant.it

 

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