Nicola Mecca è il patron della Pizzeria Doppio Zero di Casale. Materie prime ricercate e gli champagne di piccoli vignerons i suoi punti di forza

Pizza e Champagne? Non è una provocazione, ma la proposta peculiare di una pizzeria di Casale Monferrato. È Doppio Zero (piazzale Aeronautica, 6 – tel. 014223104), la pizzeria animata da Nicola Mecca, titolare anche dell'Accademia Ristorante, nel cuore della capitale del Monferrato.

Il locale è informale, ma curato, reso più bello dai quadri di artisti locali, che trasformano i muri della pizzeria in una piccola galleria d'arte. Gli Champagne sono quelli di artigiani vigneron – una ventina le etichette – selezionati tra la Vallée de la Marne e la Cote des Blancs. Le pizze, invece, sono una proposta fuori dalla media, a partire dall'impasto.

Diciamolo subito. La ricerca che qui si fa sulle materie prime è encomiabile. La farina è Petra Molino Quaglia. Olio extravergine e pomodoro sono di Paglione. Fiordilatte e bufala dell'affinatore Cecconello. Le acciughe di Balestrieri da Palermo. Insomma, big storici de ilGolosario.

Ingredienti preziosi che trovano negli impasti proposti dal pizzaiolo Fabio Vergano la giusta base. Sono tre. A differenziarli, principalmente, una diversa idratazione. Dalla classica pizza bassa, che va per la maggiore in città, alla romana in tegamino, fino alla focaccia: alta, leggera, croccante. Quest'ultima è il vero punto di forza. Per convincersi, basta provare la focaccia farcita con bresaola artigianale a lenta stagionatura (di Cecconello), burrata pugliese e crema di carciofi. Boom. O il bouquet, che abbiamo assaggiato in anteprima: tre assaggi “gourmet” nello stesso piatto (bufala; prosciutto crudo 36 mesi; tonno marinato e caprino).

Ma anche la pizza al tegamino è notevole. La degustazione la prevede proposta in quattro spicchi, per altrettante varianti (margherita, mediterranea con acciughe siciliane, bufala, paesana). Se si preferisce la classica “bassa”, invece, merita la Paesana: fiordilatte, pomodoro, cipolla rossa, gorgonzola e grana.

Per chi non ama le bollicine francesi, ci sono valide birre artigianali (perlopiù made in Piemonte, ma ci sono anche le birre di monaci della Cascinazza) e qualche vino del territorio. Dolci artigianali. Il conto, vista la qualità, è onesto (la maggior parte delle pizze costano tra gli 8 e i 12 euro, gli Champagne partono da poco più di 20 euro). È pizza contemporanea.

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