Un pomeriggio a Villa Guelpa con i produttori di vino di tutta Italia
Una giornata a Villa Guelpa, nel Biellese mi ha permesso si ritrovare tante cantine della mia predilezione, con alcune sorprese davvero invitanti. Raccontarle tutte è difficile perché gli assaggi in piedi non ti aiutano alla concentrazione e soprattutto a prendere appunti. Però, a distanza di 10 giorni, io utilizzo la regola di sempre: cosa mi è rimasto nella memoria?
E allora dico subito che il Core bianco 2019, il vino bianco dell'AZIENDA AGRICOLA MONTEVETRANO di San Cipriano Picentino (SA) mi ha lasciato un ricordo di stoffa ricca e intrigante, proprio come il suo rosso che fra i primi recensimmo sull’Espresso e Silvia Imparato se lo ricorda ancora. Questo bianco è realizzato con uve fiano e greco mentre il Montevetrano 2017 che ho riassaggiato in tutta la sua eleganza è un blend di merlot, cabernet sauvignon e aglianico. (per acquisti online: vinidalproduttore.it)
Sempre per tornare ai vecchi amori, che quasi abbiamo tenuto a battesimo, ecco Sandro Boido di CA’ D’GAL di Santo Stefano Belbo con i suoi Moscato: il classico Lumine 2019 che rispecchia proprio il frutto delle migliori colline di Santo Stefano Belbo e poi il 2014 (avete letto bene) di Vigne Vecchie, che sa di salvia. Però al centro ho voluto mettere la bottiglia di Moscato d’Asti Sant’Ilario prodotto a Canelli, che è stata per me una novità e devo riconoscere una speciale fragranza. Bravo Sandro! Anche con l’Asti Ca' d’Gal.
(per acquisti online: piattaforme callmewine e doyouwine)
Dell’azienda SANTUS di Rovato (BS) ho assaggiato i suoi quattro brut franciacortini e ho provato a prendere appunti. Cremoso il brut 2017; con l’elegante crosta di pane il Satèn 2015; di spada lunghissima il Dosage zero 2015, mentre il Rosè 2015 aveva un equilibrio e una freschezza speciale. Notevole l’Essenza 2012 un saten color giallo oro intenso decisamente unico, dove la crosta di pane diventa eleganza e l’acidità pregnanza. Quanta sostanza in questi vini!
(per acquisti online: gallienoteca.it)
Pazzeschi i Verdicchio dei Castelli di Jesi di AZ. AGR. BIOLOGICA ANDREA FELICI di Apiro (MC): il "Cantico della Figura” Riserva e il Classico Superiore. Andrea Felici è a buon diritto fra i 5 magnifici produttori di questa doc del mio privilegio e l’eleganza che riesce ad esprimere, insieme alla sostanza che regala questo bianco, è davvero unica.
(per acquisti online: callmewine.com)
Non ci volevo credere, invece quando ho visto il banchetto di MARCO CARPINETI di Cori (LT), che è una cantina della mia predilezione, che ha scommesso sul bellone (e subito ho assaggiato lo NZU’ 2017 bio). Ma poi la sorpresa dei suoi tre Kius: il Brut, il Pas Dosè e l’Extra brut. Vini superbi, cremosi e di carattere. Grande Marco. Se è vero che verrai a Golosaria Fiera Online, sarò felicissimo, perché avere in rassegna i numero 1 è un privilegio grandissimo.
(per acquisti online: webdivino.it)
Altri produttori? Be' c’era ENRICO DRUETTO di Alfiano Natta (AL) con il suo Preja 2018, il baratuciat che sta facendo faville (per acquisti online: enricodruettovini.it), ma al suo fianco un altro produttore mi ha colpito perché ha fatto passi da gigante: VIGNETI REPETTO di Serravalle Scrivia (AL). Una cantina di Montemarzino, che mi fece conoscere due anni fa Walter Massa, proprio durante una disfida fra Timorasso e Baratuciat a Valenza. Subito ho assaggiato i suoi Timorasso e anche i suoi rossi (da non sottovalutare, attenzione). Questa volta il Timorasso Poliedro frutto di lunghe macerazioni mi ha fatto dire che Gian Paolo Repetto ha fatto dei passi molto avanti rispetto al mio primo assaggio (per acquisti online: vignetirepetto.it).
Belli gli assaggi di Chianti classico dell’azienda COLOGNOLE di Colognole Rufina (FI). In particolare il Chianti Rufina 2016 con note caramellate profonde, il Vigneto Le Gaie riserva 2015. Sorpresa per il Sarà, che è un Syrah toscano da podio, coi suoi piccoli frutti intriganti, da conoscere. (sito web: colognole.it).
Sul fronte bollicine il riassaggio dei vini di MARSURET di Valdobbiadene (TV) è stata un riconciliazione: vini veri delle colline di Valdobbiadene. Buono l’extrabrut; intrigante il Soller; da podio il Cartizze (per acquisti online: negoziodelvino.it)
Certo non potevo non assaggiare e godere dei vini di CASCINA LUISIN (sito web: cascinaluisin.it) di Barbaresco (la Barbera d’Alba Axilium 2016 e i Barbaresco Asili e Parlapà 2015).
E poi un altro grandissimo della denominazione: CORTESE, col suo Rabaja 2017, spettacolare (per acquisti online: il-quadrifogliostore.it).
Chiudo con l’assaggio di una cantina nuova che mi ha colpito, mentre i vini del padrone di casa, VILLA GUELPA (per acquisti: winepoint.it) di Lessona (BI) saranno oggetto di un prossimo articolo riservato ai vini di questa zona, il Biellese (ho scelto di assaggiarli in ufficio coi miei collaboratori).
La cantina che mi ha colpito si chiama MONTE MALETTO (per acquisti online: tannico) di Ivrea (TO). Un giovane e volitivo (Gian Marco Viano) e 3 vini uno più interessante dell’altro. Il Rosè per esempio sa di rosmarino ed erbe officinali ed è davvero molto particolare. Il Bianco Vecchie Tonneaux ha colore oro e al naso senti la menta e la frutta esotica che accompagna note balsamiche molto intense; e il frutto della passione lo senti anche in bocca nella sua chiusura secca. Eccellente il Carema 2017 che è caldo, con speziature esemplari di cuoio e una bella profondità. Ha tutti i crismi di un grande vino: acidità e tannicità ben levigati; saprà raccontarsi meglio con gli anni e forse con le prossime annate. Molto bravo comunque. Da tenere d’occhio!