Sandra Vezza l'imprenditrice pop che nel 2012 diventa proprietaria di Gufram azienda di design famosa per i cactus giganteschi, oggi possiede oltre 30 ettari nelle Langhe dove crescono i filari dei suoi vigneti e sorge la cantina L'Astemia Pentita...

Immersa tra i vigneti di Barolo, dichiarati nel 2014 patrimonio Mondiale dell'Unesco insieme ai paesaggi vitivinicoli di Langa-Roero e del Monferrato sorge una modernissima cantina dal nome  insolito, ma appropriato: L'Astemia Pentita, dell'imprenditrice piemontese Sandra Vezza, da sempre astemia.

La scultorea cantina sorge proprio dove storicamente è nato il Barolo e dove il crinale che ospita i vigneti più pregiati delle Langhe inizia a salire verso il centro del paese. È la stessa Sandra Vezza  a definirsi “astemia pentita”. Un amore nato per il territorio: le Langhe. Ricorda, con nostalgica devozione sul viso un leggero segno di commozione, quando il nonno, tenendola per mano, la portava a passeggiare tra i lunghi filari insegnandole come accudire la vita – con amore e dedizione. Tanto delicata e tanto forte da resistere alle intemperie atmosferiche. Ma deve essere amata e protetta...

"Sono sempre stata innamorata delle mie Langhe, dove sono cresciuta e dove vivo”, la mia passione è camminare tra i vigneti e rimanerci ore a pensare, guardando questo paesaggio spettacolare che cambia continuamente colore ogni mese dell’anno. Fin quando un giorno, proprio camminando, ho conosciuto una coppia di anziani signori, fratello e sorella, Teobaldo e Livia De Magistris, che, avendo quasi 90 anni, da tempo volevano vendere i propri terreni, ma solo a chi il loro cuore avrebbe detto sì. Nell’istante in cui ci siamo incontrati, tra di noi c’è stata subito una grande intesa e il signor Teobaldo, guardandomi negli occhi, mi ha detto: ‘lei mi piace, è una langarola, parla il nostro linguaggio, sarei felice di poterle vendere i miei vigneti’. E così è iniziata la mia avventura nel vino.

Oggi Sandra è riuscita a realizzare uno dei suoi tanti sogni dando seguito all'antica tradizione di famiglia, ma con una nuova e personale connotazione innovativa e dirompente. Fin da subito ha desiderato una cantina  la cui architettura fosse unica, ma che rispecchiasse l’ambiente circostante.  
L’Astemia Pentita è una cantina fuori dal comune dove gli oggetti di design si “pigiano” in armonia alle grandi botti. I soffitti alti sono decorati da artisti pop locali, i pavimenti lavorati e gli arredi personalmente progettati da lei.  
All'interno c'è il wine shop, la sala degustazione e la zona produttiva. Un'atmosfera da favola, quasi a farti sentire Alice nel Paese delle meraviglie.
Sandra-Vezza_01_ph-Delfino-Sisto-Legnani-e-Marco-Cappelletti.jpgph Delfino Sisto Legnani e Marco CappellettiMa chi è questa  donna dai mille talenti? 
Appassionata fin da bambina d'arte e design con un padre severo  che non le consente di andare a vivere a Milano da sola, lei, unica figlia femmina, bellissima e giovanissima, con tre fratelli maschi. Non sia mai!  Decide di studiare da maestra, ma il suo cuore scalpita per la pittura e il design. Finché, a ventiquattro anni, l'incontro fortunato con il marito che la supporta entusiasta, le permette di coltivare quello che da grande avrebbe voluto fare. Ecco che a ventisei anni si butta e disegna la sua prima collezione di moda e nel 2012 compra l’azienda Gufram. Il richiamo della sua terra è  così forte persino da convertire una "incallita" astemia a pentirsi e a portare tutta la sua energia in quel mondo tanto amato da suo nonno. Dinamica anche da ferma, la nonna le diceva di essere così vivace che pur se legata a una sedia con la mente era comunque capace di andare ovunque.  E difficile immaginare Sandra rilassata, forse sorseggiando un  buon bicchiere di  Barolo.

L’Astemia Pentita è un cerchio che si chiude con ironia: c’era il food, c’era il design e ora c’è anche il vino a completare in casa Vezza l’impegno nei tre settori chiave del Made in Italy.

Paolo Massobrio, proprio questa settimana, ha assaggiato con i suoi collaboratori i vini di Sandra, dopo esser rimasto colpito, a inizio anno, da un suo Barolo. Il verdetto della degustazione che ha coinvolto Nascetta, Barbera d’Alba, Nebbiolo d’Alba e due Barolo, fra cui il prestigioso cru Cannubi, sarà oggetto di un prossimo articolo, ma già si capisce dalle sue parole, “Ogni vino ha una sua identità”, che sarà una sorpresa.  
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