Un libro analizza le esperienze innovative nell’area delle valli del Crati e dell’Esaro

Se da un lato la globalizzazione è un fenomeno ormai consolidato, dall’altro, negli ultimi decenni, si stanno sperimentando pratiche di produzione e di consumo orientate alla ri-localizzazione del cibo.

E’ l’affermazione di una cultura alimentare in cui i valori del paesaggio locale, delle conoscenze agroalimentari, delle abilità gastronomiche, dell’organizzazione delle filiere agroalimentari si coniugano con il sapere familiare e tradizionale.

A indagare questa svolta epocale il bel libro "Cibo ed educazione alimentare", curato da Silvia Farini e Pierfranco Costa, che ha analizzato la situazione nelle valli del Crati e dell’Esaro dove opera il GAL Valle del Crati.

Suddiviso in capitoli corrispondenti ad altrettanti saggi, il libro indaga prima la realtà socio culturale della valle, per poi approfondirne gli aspetti legati al mondo rurale, che negli ultimi decenni ha visto un importante recupero delle varietà locali e una contemporanea crescita delle aziende agricole specializzate. L'aspetto forse più interessante dell'opera è però racchiuso nell'interesse ai temi dell'educazione alimentare e della sua importanza in questo processo di sviluppo. Il tema è affrontato non solo attraverso affermazioni teoriche ma con lo studio di casi virtuosi come quello del Comune di Cerzeto che possono diventare modelli da replicare non solo in Calabria ma in tutta Italia.  

Se ne parlerà oggi, mercoledì 4 novembre alle ore 17,30, presso Villa Rendano a Cosenza. Tra i relatori dell’incontro anche Paolo Massobrio, che interverrà insieme Silvia Sivini del Centro Studi per lo Sviluppo Rurale dell’Unica, Valeria Fagiani, Amministratore Delegato del GAL Valle del Crati e Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria.

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