Presentato dalla Cantina di Provaglio d'Iseo il Bagnadore 2011, la Riserva che arriva sul mercato dopo oltre 70 mesi di affinamento in bottiglia

È una delle più antiche aziende della Franciacorta. Ed è stata la prima a produrre Franciacorta da viticoltura biologica. È cantina tra le più prestigiose d'Italia, Barone Pizzini, realtà con quasi 150 anni di storia (è stata fondata nel 1870), che vanta il primato di aver sposato il "biologico" quando ancora era mondo guardato - ingiustamente, e per non conoscenza -  con sospetto, avviando la conversione nel 1998, ottenendo nel 2001 per 47 ettari di vigneto la certificazione e arrivando, nel 2005, a commercializzare il primo Franciacorta da viticoltura biologica certificata.

Del 2006 la costruzione della nuova cantina che rispetta importanti criteri di bioedilizia, visto che ogni  scelta architettonica ha garantito un basso impatto ambientale e risparmio energetico, con accorgimenti importanti quali pannelli fotovoltaici, un sistema naturale di condizionamento che utilizza la naturale temperatura della terra, la fitodepurazione delle acque e l’impiego di pietra e legno per ottimizzare l’isolamento termico.
Autentico pioniere e artefice di questa scelta, Silvano Brescianini, General Manager dell'azienda, che, anticipando i tempi, e, va detto, sfidando l'opinione dei più che, allora, la ritenevano una via senza uscita, ha creduto in questa strada - in vigna si usano solo sostanze organiche a sostegno della fertilità ed elementi naturali, come rame e zolfo, in quantità controllate, per il contenimento delle principali malattie della vite - con i risultati, che gli hanno dato ragione.
I numeri del successo della cantina, una produzione che si aggira intorno alle 280.000 bottiglie l’anno certificate. Detto che nel 2009, Barone Pizzini è stata tra le prime aziende vitivinicole in Italia a iniziare a misurare l’impronta carbonica, con l’obiettivo principale di attuare misure di riduzione delle proprie emissioni. E che nel 2012 ha ottenuto la certificazione UNI ISO 14064 e nel 2015, prima cantina in Franciacorta, l’attestato “Biodiversity Friend”, che certifica la biodiversità in agricoltura dopo la valutazione della qualità di suolo, acqua e aria nella sua proprietà.

Frutto della filosofia che ispira il lavoro e la sua realizzazione, vini che, grazie alla prestigiosa collaborazione del Prof. Leonardo Valenti, autorità del settore di caratura internazionale, di anno in anno, grazie alla loro eccellenza, hanno contribuito a far sì che la cantina, oggi, sia tra le più apprezzate del mondo.
Di questi giorni, la presentazione dell'ultimo gioiello della maison, Bagnadore 2011, un vero capolavoro che arriva sul mercato dopo oltre 70 mesi di affinamento in bottiglia.
“Il  Bagnadore - ha detto Piermatteo Ghitti, Amministratore Delegato della Barone Pizzini - oltre a rappresentare ed interpretare nel migliore dei modi la nostra filosofia aziendale, visto che siamo stati i primi a produrre Franciacorta da viticoltura biologica certificata, è anche un vino a cui sono particolarmente affezionato. Questa Riserva nasce infatti per volontà di mio padre Pierjacomo, tra i fondatori della Barone Pizzini, con lo scopo di celebrare appunto la nostra famiglia, detti i Bagnadore, dal nome del torrente che scorre accanto alla nostra dimora quattrocentesca di Marone, sul lago d'Iseo”. 

Le caratteristiche della storica Riserva dell'azienda franciacortina? Figlia di sapiente miscela delle migliori uve Chardonnay (60%) e Pinot Nero (40%), provenienti da un unico vigneto, il Roccolo, con piante di oltre vent'anni, che godono dei benefici della collocazione geografica nei pressi di un bosco che mitiga il clima, garantisce un'ottima escursione termica e favorisce la biodiversità. 20.000 le bottiglie prodotte del 2011 "annata che - come ha ricordato Silvano Brescianini, in occasione della presentazione del nuovo millesimo - ha riservato interessanti sorprese. Da un punto di vista climatico la primavera è stata calda mentre l'estate fresca e piovosa, questo ha causato una precoce maturazione delle uve, che è però poi rallentata e proseguita gradualmente. Le favorevoli condizioni climatiche hanno permesso l’ottenimento di basi spumante di eccellente qualità, tanto che viene concessa la riserva vendemmiale. Le condizioni si sono rivelate ottimali anche per la composizione acidica e la concentrazione del prodotto. Oltre alle ideali condizioni climatiche, il successo dell'annata è legato anche ad una maturità aziendale che ci ha permesso di raggiungere degli ottimi risultati”.

Nel bicchiere? Giallo oro, ha perlage finissimo e continuo, spuma ricca, profumi eleganti di agrumi, cui seguono note speziate e di erbe aromatiche, mentre in bocca è di grande struttura, con il sorso che è sostenuto e reso agile da spada acida vibrante e grande sapidità, con un finale lunghissimo che chiude con note di frutta esotica e spezie. Anche i francesi davanti a questo Franciacorta dicono "chapeau"!

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