Se si dovesse spiegare al mondo il significato dell’affermazione “presidiare e valorizzare il territorio”, questa splendida realtà di Altomonte (Cs) dovrebbe essere portata alla ribalta come modello

Serragiumenta Aziende Agricole Riunite è infatti un unicum in grado di declinare tanti aspetti differenti della straordinarietà di questa terra calabrese. Andiamo a scoprirli.
Cuore del sistema è il Castello edificato nel XVI secolo dal decimo conte di Altomonte, Pietro Antonio Sanseverino, che fa capolino su un’altura della campagna calabrese, tra lo Jonio e il Tirreno, immersa nelle colline vestite di vigne e uliveti. Nel 1947 è stato acquistato, insieme ai terreni agricoli circostanti, da Federico Bilotti che si è occupato di un primo recupero della struttura, usata come abitazione della famiglia, e del rilancio delle produzioni agricole nei terreni circostanti. Dopo un ulteriore passaggio generazionale, oggi l’intero complesso è nelle mani della nipote Rita Bilotti, architetto paesaggista agricolo. A lei si deve la diversificazione delle attività aziendali, finalizzate a rendere Serragiumenta un importante punto di riferimento per un nuovo turismo esperienziale e per le pratiche agricole sostenibili. Non rimane che rivelare il frutto del lavoro di Rita, che si avvale anche dei preziosi consigli del marito Paolo Canonaco, avvocato in quel di Roma.
tour-vigne.jpgAdiacente al castello, fa capolino l’area ottocentesca di charme denominata “La Voliera”, oggi adibita a ristorante che propone piatti calabresi rivisitati con passione e sapienza, tutti con ingredienti a chilometro zero o prodotti in azienda, e dei quali parleremo a seguire. Prestigiosa, anche la ricettività, che si declina nelle 15 suites e appartamenti interni al castello; ma si potrà soggiornare anche nelle camere fronte giardino e piscina o nell’Agriturismo con camere e appartamenti in stile rustico-chic.
glamping.jpgE infine c’è anche l’approccio ecosostenibile con il glamping, costituito da tende con veranda, pavimenti in legno e pareti di tela, posizionate tra le vigne e dotate di ogni comfort. A cuore di Rita, c’è anche l’attività agricola, che sposa a 360° ogni aspetto rilevante della tradizione e della cultura agroalimentare calabrese. A partire dall’incredibile patrimonio di 7.000 ulivi secolari, dai quali ottengono due extravergine d’oliva biologici da altrettante cultivar: “Il Castello” ottenuto dalla autoctona Tondina, dunque tipica delle colline di Altomonte, e “Maria Antonietta”, blend di Frantoio e Leccino.

Anche il vino è ben rappresentato. Recentemente abbiamo potuto assaggiare tre etichette di rilievo. Il Calabria Rosso il Maglianico 2020, come suggerisce il nome riuscito blend di magliocco e aglianico, ha naso di liquirizia nera, pura, che si fa sentire in tutta la sua pulizia anche per via retrolfattiva. Il sorso convince: ha corpo, sostanza e un tannino morbido, quasi vellutato. Il Calabria rosso il Magliocco 2019, da uve magliocco in purezza, ha naso di frutta cotta, note di viola e in bocca la presenza imperiosa di un tannino ancora da arrotondare.
Tra i bianchi spicca il Calabria la Malvasia 2022, un vino che si declina sul territorio grazie al naso di prugna bianca e liquirizia mentre in bocca ad emergere saranno proprio i profumi aromatici varietali.
vini.jpgPoi, dalle centinaia di piante da frutto e dall’orto, ecco il ventaglio di frutta fresca e le squisite passate di pomodoro, melanzane, carciofini e zucchine sott'olio, mostarda d’uva, paté di melanzane, crema di peperoncino, zucchine sotto aceto, giardiniera secondo tradizione, marmellate e confetture di fichi, pesche, albicocche, fichi d’India… Sul podio, l’allevamento allo stato semibrado e a ciclo aperto dei pregiati suini Neri calabresi, e poi capre, pecore e polli. Dalla lavorazione della carne e dalla trasformazione del latte, una gustosa teoria di salsicce, ‘nduja, soppressata, pecorini, ricotte gourmet. E, naturalmente, uova fresche.

In evoluzione, la produzione vitivinicola, frutto di anni di studi e di ricerche. Oggi gli ettari vitati sono circa 45, e vedono a dimora magliocco, malvasia, aglianico, cabernet e syrah. Rita si avvale della consulenza di Giovanni La Fauci, fondatore della messinese Distilleria Giovi. Ma l’attività di Serragiumenta Aziende Agricole Riunite è davvero inesauribile e senza sosta. Ci limitiamo, qui, a segnalare la sua funzione attiva di fattoria didattica, il bel maneggio di cavalli che offre corsi di equitazione e passeggiate agli ospiti, lo show room di un noto brand di arredi di design per esterni, e anche la falegnameria dove operano due artisti del legno. Cosa volere di più?

Serragiumenta Aziende Agricole Riunite

Altomonte (Cs)
c.da Serragiumenta
Centralino Castello 0981 1906901
Ristorante La Voliera 0981 1906857
Maneggio 0981 1906852
Unopiù Garden 0981 19068843 - 1903319
Mobile: 347 3559637
E-shop https://serragiumenta.com/shop/
info@serragiumenta.com
www.serragiumenta.com

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