Ad Alessandria una nuova pasticceria capace di far impallidire la madeleine
Lasciate stare le nonne, diciamo sempre nei corsi di marketing territoriale. Il motivo è semplice: è un concetto a dir poco abusato. Con il ricettario di famiglia il rischio è lo stesso, mentre con la mamma si rischia pure la nota melensa. Scrivendo dei dolci della mamma, allora, cosa mai potrà accadere? Invece, basta parlare qualche minuto con Silvia Paoli per capire che questa volta - con Mamù, soprannome con cui lei e la sorella bambina chiamavano la mamma - sarà tutto diverso.
Anzitutto perché la mamma Franca c’è davvero, con le sue mani in pasta e le sue ricette ben presenti in testa. Poi c’è il progetto, che è imprenditoriale, serio: pochi dolci, calibrati, con uno stile definito. Poi c’è una conoscenza della materia prima e della comunicazione che Silvia si è formata negli anni, con laurea a Pollenzo e impiego nel settore eventi ad Alma.
I dolci, ne è ben conscia, sono il comfort food per eccellenza e - questo è innegabile - si portano dietro un corredo di sensazioni che va ben oltre la semplice degustazione e che guardano alla storia di ognuno, al personale vissuto, ai biscotti di casa con quel sapore di burro che abbiamo ben stampato in testa (alla faccia di tutti i dietologi del mondo). Il prodotto che parla al “cuore” è un concetto abusato perché vero, l’importante è saperlo rendere autentico.
I dolci di Mamù sono questo. Anzitutto perché sono eccellenti: si sente netto il profumo e il gusto della nocciola (e in questo caso parliamo di quella di Papa dei Boschi) avvolti dal lungo abbraccio del burro. Hanno dimensioni mignon, trasmettono cura fin dal packaging studiato direttamente da Silvia fino al millimetro, anche in confezioni perfette da regalare come la “nocciola al cubo”, un mix di pasticceria secca alla nocciola. Poi c’è la storia, che non è - rara avis - la solita storia che si rifà ad Apicio, ma è quella di una città vissuta nelle sue vie e nel suo dialetto. C’è la Torta Gagliaudo alle nocciole, il contadino mandrogno che beffò il Barbarossa e la cui effige spicca tuttora sull’angolo del Duomo, i Parla nen (non parlare, in dialetto) che sono i baci di dama formato mignon, che è impossibile smettere di mangiare (nemmeno per parlare).
E poi ancora i Monferrini, sempre a base di Tonda Gentile, che si rifanno al mattone di Aleramo. Quindi le meringhe alla nocciola, le paste di meliga e i biscotti speziati da abbinare ai vini, in particolare al Verduno Pelaverga (e qui vien fuori tutta la conoscenza di un territorio) e i canestrelli che invece sposano il Timorasso.
Il progetto di Silvia va ancora oltre, si vuole legare al turismo esperienziale, attraverso una comunicazione mirata sempre giocata su un mood che esprime accoglienza, calore, femminilità. Nell’immagine come nei sapori. Un omaggio alla mamma, ma anche alla complicità madre e figlia, alla forza di un progetto tutto al femminile che funziona alla perfezione.
MAMU
Via Savona, 20
Alessandria
tel. 3386511384
info@mamumonferrato.it