Lâ€™Osteria del Gasometro o del coraggio

Ad Alessandria una sosta raccomandabile e originale

Ci vuole coraggio a riaprire un locale in questo periodo, ma Simone e Alberto il coraggio ce l’hanno e dopo aver assoldato un bravo cuoco come Thomas Aimè, hanno riaperto questo locale che è noto agli Alessandrini ed ha visto diverse gestioni. Ma quella che vi andiamo a raccontare è forse la più convincente. Considerate che questo pensiero l’ho colto dal passaparola nei bar, dove più di un astante sottolineava che in quell’osteria c’era qualcosa di nuovo. E di soddisfacente.

Siete nel quartiere Orti, poco dietro lo stadio Moccagatta, dove c’è appunto il gasometro della città. I nostri hanno voluto mantenere il nome originario. Il locale è composto da sei tavoli all’interno distribuiti in due ambienti informali e quattro tavoli fuori, sul marciapiede. L’ambiente è carino, il servizio attento e la carta dei vini soddisfa, con 15 proposte, a cominciare dalle Barbera con nomi come Cascina Garitina e Sulin o il Ruchè, ottimo, di Bersano.
Servono anche un amuse bouche di benvenuto prima di ordinare, in porzioni soddisfacenti, la fassona al coltello con crema di gorgonzola e corallo al caffè (10 euro), finto pomodoro con riduzione di acciughe del Cantabrico (8 euro), insalata russa della nonna (6 euro) e un godurioso baccalà mantecato con patate e crema di prezzemolo (12 euro).
Ai primi gli gnocchi alla barbabietola con fonduta al Castelmagno (8 euro) saranno ottimi, accanto a trippa con i fagioli (9 euro), agnolotti della casa al brasato (10 euro)
oppure un risotto al nero di seppia con calamari, gamberi e riduzione al cocco (14 euro).
Fra i secondi abbiamo proseguito con una fresca insalata di faraona agli agrumi (12 euro), in alternativa a guancia di Fassona su purea di sedano rapa e spadellata di polpo e salsa teryaki (16 euro).
Molto buoni i dolci, il bunet al caramello salato, il cremino scomposto con crema al cioccolato bianco e il semifreddo mango e ribes nero con la loro riduzione.
Con mia figlia Irene, quando siamo usciti ci siamo detti: “Qui ci torneremmo più che volentieri!”