La Notizia

Italia vs Francia nell derby dello Spritz. Dopo aver assistito inermi all’avanzata dell’aperitivo italiano anche Oltralpe, i Francesi hanno scelto di calare un asso nella manica e il gruppo del lusso Lvmh ha lanciato in questi giorni lo Chandon Garden Spritz, cavallo di Troia con cui spera di riconquistare il mercato usurpato dal celebre drink made in Italy. Gli ingredienti sono fedeli all’originale nato nei bacari di Venezia: il Prosecco è sostituito da un bianco frizzante della Tenuta Chandon in Argentina, mentre colore e retrogusto sono garantiti da un macerato di arance andine e da un misterioso mix di erbe. Un sfida che gli italiani, per ora, sembrano non temere più di tanto. “C’è spazio per tutti - ha dichiarato il direttore del Consorzio Prosecco Doc Luca Giavi - La discesa in campo di Lvmh per noi è quasi una questione di orgoglio. Siamo in buona compagnia”. Tranquillo sembra esserlo anche Roberto Pellegrini, bartender veneziano padre della campionessa olimpionica Federica, che sulla stessa pagina spiega: “Già che un’azienda francese adoperi un nome italiano per un cocktail mi fa stare bene…(…) Sono curioso di assaggiare il drink francese, ma il punto è che i francesi sono dei mostri nel marketing. Mettere insieme le parole Chandon e Spritz vuol dire richiamare allo stesso tempo il drink più venduto al mondo e lo charme dello champagne”. @ Bar e ristoranti accusano il colpo inferto dal reddito di cittadinanza. Il sussidio promosso dai pentastellati funge da deterrente occupazionale per i giovani e meno giovani, che preferiscono continuare a percepirlo e, quando si presentano ai colloqui, chiedono di lavorare in nero. La denuncia del settore dell’ospitalità in tavola: “C’è un problema nel problema di cui nessuno ha ancora parlato - spiega su Il Giornale il presidente di Mio Italia (Movimento Imprese Ospitalità) Paolo Bianchini - Mi riferisco al personale di sala e cucina difficilissimo da trovare ora che ristoranti, bar, pizzerie e cocktail bar si apprestano a riaprire a pieno regime. (…) Troppo assistenzialismo in questo caso fa male, incentiva la disoccupazione e soprattutto la richiesta di lavoro in nero, mettendo in difficoltà i piccoli imprenditori”. @ La stessa problematica è sollevata anche su Libero, dove il presidente del Mio per il Veneto Andrea Madonna - titolare anche del ristorante Cocò di Padova - racconta: “Dopo 14 mesi di Covid abbiamo perso buona parte delle persone che facevano questi mestieri prima. Tanti camerieri, ma anche addetti alla portineria e alle pulizie o receptionist hanno abbandonato un settore che si è dimostrato, non certo per colpa nostra, il meno capace di garantire un futuro ai suoi lavoratori”. @ Intanto, arrivano i primi dati positivi dalle riaperture. Il continuo calo dei contagi smentisce i “profeti di sventura” che parlavano di un balzo dei positivi dopo il via libera ai ristoranti e i festeggiamenti per lo scudetto. La Fondazione Gimbe segnala che nell’ultima settimana i ricoveri sono calati del 15%. E su 35 giorni si sono quasi dimezzati. (La Verità) @ Gli italiani però vanno in analisi. Da quando è scoppiata la pandemia, un italiano su cinque ricorre ad ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici o stabilizzatori dell’umore. Lo ha svelato il 33° rapporto Eurispes, che ha indagato su emotività e psicopatologie degli italiani al tempo del Covid. Secondo la ricerca, ormai la presenza di sintomi depressivi riguarda il 20% della popolazione, con un’incidenza doppia rispetto al passato. A livello di consumi, il ricorso a farmaci riguarda principalmente gli over 65 e l’8,5% di chi acquista antidepressivi li utilizza sempre, mentre il 19,4% dichiara di assumerli molto spesso. (QN) @ La sostenibilità diventa un mercato anche a tavola e in Lombardia è boom di proteine “green”. La regione è infatti prima in Italia per spesa vegana, con il 2% della popolazione che secondo Eurispes non mangia carne e il 14% in più di prodotti verdi finiti nel carrello delle famiglie nell’ultimo anno. Tra i cibi più acquistati volano il tofu, l’hummus, i burger e i mini-burger vegetali, seguiti da tempeh e lasagne veg al ragù. 

Notizie dal mondo del vino

Vinitaly in tour in Piemonte per presentare la special edition di metà ottobre. Nella foto dil direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani con Andrea e Oscar Farinetti che ha dichiarato: “A Ottobre dobbiamo rappresentare il Rinascimento del vino italiano. Grazie Vinitaly!”. E nell’incontro di ieri a Fontanafredda anche l’annuncio che nella primavera del 2022 aprirà Eataly a Verona, ambientato in una storica costruzione proprio di fronte a Veronafiere. @ Via libera alle modifiche di disciplinare della Freisa d’Asti doc, con cambiamenti che riguarderanno già la prossima vendemmia e che si potranno sintetizzare sostanzialmente in due punti: semplificazione e comunicazione. Un po’ per andare incontro al favore del mercato e, di conseguenza, per avere maggiori possibilità di raccontare un vino che rappresenta il Piemonte e al contempo il Monferrato. “Il freisa - ha spiegato il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici - è un antico e nobile vitigno e la rimodulazione del suo disciplinare è un passaggio importante verso un nuovo orizzonte per la valorizzazione”. @ Doppio annuncio anche dal mondo delle bollicine. Mentre da Roma arriva la notizia che il Comitato Nazionale Vini ha approvato il disciplinare della Docg “Canelli”, il Consorzio di tutela si prepara ad un nuovo debutto online con la cucina. Dopo la partnership con Alessandro Borghese, toccherà agli chef del territorio con il progetto “Ristoratori in cattedra. La grande scuola di cucina di Langhe, Roero e Monferrato online”: si inizia domani, con la lezione di Walter Ferretto (Il Cascinale Nuovo di Isola d’Asti) da seguire in digitale direttamente da telefono o tablet. (La Stampa) @ “Il vino senza alcol non è vino. Non è possibile ‘annacquarlo’”. Su La Stampa di Asti affronta il tema del vino annacquato anche Emanuele Bonini, che spiega come la Barbera e le altre grandi doc astigiane non abbiano nulla da temere. Secondo le disposizioni delle normative comunitarie, infatti, il vino senza alcol non è vino, la possibilità di aggiungere acqua non è prevista e ogni decisione relativa alla de-alcolizzazione della bevanda resterà di competenza degli Stati e, prima ancora, dei produttori. @ Lo spumante Ferrari si "beve" la Cedrata Tassoni. Il Gruppo Lunelli ha acquisito la Cedral Tassoni, ponendo un importante tassello nel suo racconto delle eccellenze in bottiglia, con l'obiettivo di creare, sotto l'egida del Gruppo, un vero e proprio polo del bere italiano. "Siamo orgogliosi che Tassoni entri nel Gruppo Lunelli perché è un marchio iconico, un simbolo della migliore tradizione italiana che rimane in questo modo patrimonio del nostro Paese”, ha spiegato Matteo Lunelli, CEO del gruppo di famiglia. Con questa acquisizione, la famiglia Lunelli aggiungerà al suo portfolio non solo la celebre cedrata, ma una più grande famiglia di bibite, tradizionali e non: dal Chinotto al Fior di Sambuco Tassoni, fino al Pescamara Tassoni. Il marchio Tassoni resterà una realtà produttiva autonoma, con la garanzia che ne siano preservate la storia e il forte radicamento sul territorio. (Ilgusto.it)

Disfida delle porcellane, Provenza in Sicilia e solidarietà per l'apicoltore

L’Italia non ha più legna in cascina. Undici milioni di ettari di foreste e un indice di raccolta tra i più bassi d’Europa. Dall’imballaggio ai trasporti, dipendiamo dalle importazioni. E non manca chi chiede che si tagli di più e meglio. L’approfondimento di Andrea Gaiardoni sul Venerdì di Repubblica. @ Colorno sfidò Versailles a colpi di piatti e tazzine. Nella Reggia dei Duchi di Parma sono state riunite per la prima volta le porcellane che Luisa Elisabetta collezionava per abbellire la sua residenza, pur “modesta” rispetto ai fasti di papà Luigi XV. La mostra, dal titolo “Le porcellane dei Duchi di Parma. Capolavori delle grandi manifatture del ‘700 europeo” è in programma alla Reggia di Colorno da domani al 19 settembre. (Il Venerdì di Repubblica) @ “Grazie ai miei maestri ora mi sento un re”. Sul Giornale è da leggere l’intervista di Andrea Cuomo a Wicky Priyan, lo chef cingalese cresciuto in giappone che si racconta e a proposito della ripartenza dice: “La riapertura? Ci sono meno clienti, ma sono quelli giusti”. @ Il segreto dei semi seppelliti oltre un secolo fa. Nel 1879 il botanico William James Beal nascose 20 contenitori sotto terra. Uno alla volta vengono recuperati (l’ultimo pochi giorni fa) e le piantine che nascono aiutano a capire come si adattano le specie. Ne parla Giulia Villoresi sul Venerdì di Repubblica. @ Sulle stesse pagine anche l’interessante storia di Gaetano D’Anca, ex agente penitenziario che in Sicilia, a Santa Caterina Villarmosa, ha portato la lavanda della Provenza. In un campo di un ettaro e mezzo, dal 2006 raccoglie ogni anno tra i 60 e i 100 quintali di lavanda e recentemente ha aperto anche un laboratorio culinario in cui crea dolci e panettoni alla lavanda. Ma per la pasta occorrerà attendere ancora. @ 70 arnie buttate a terra e distrutte per dispetto, con milioni di insetti morti e anni di lavoro completamente andati in fumo. E’ quanto successo al giovane apicoltore della Valle Maira Mattia Landa, che da qualche giorno aveva trasferito le sue arnie a Candia, nel Canavese, per sfruttare la fioritura dell’acacia. Un atto vandalico “mirato” che ha però scatenato una catena solidale senza precedenti, con 30 mila euro donati in 24 ore (l’obiettivo era 15 mila euro) attraverso i social che aiuteranno l’apicoltore a ripagare le arnie. 

L'assaggio

Oggi scopriamo i prodotti dell’azienda agricola Il Frantoio di Vicopisano (PI). Non soltanto un grande olio extravergine biologico Igp Toscano, ma anche il liquore Kiwino, la confettura extra di kiwi Nettarina e il Rustichello, un classico condimento per i crostini toscani ottenuto da fegatini e durelli di pollo con il grande olio aziendale. Il nostro approfondimento su ilGolosario.it.

Il vino

Il brindisi è in Valtellina, con i vini della casa vinicola Pietro Nera di Chiuro (SO). A stupirci in particolar modo è stato il Valtellina Superiore Valgella “Belviso 1380” 2017, nuovo arrivato tra i rossi, che colpisce per il suo colore rubino brillante e il naso “pungente” di piccoli frutti rossi con una sottile spaziatura. In bocca è fresco e decisamente sapido (quasi salmastro), perfettamente corrispondente ai profumi. La degustazione di Paolo Massobrio e Alessandro Ricci a questo link