La notizia

Prende quota la data del 18 maggio per la riapertura di bar e ristoranti. Lo ha dichiarato il ministro Boccia. Ma intanto sui Navigli di Milano, ieri, si sono registrati assembramenti da movida e non tutte le regioni sono pronte: Lombardia, Piemonte ed Emilia non invertono il trend dei malati. E gira il numero di contagi come soglia d’emergenza. 500 al giorno in Lombardia porterebbe a una nuova chiusura @ Paolo Polli, ristoratore milanese, è diventato il simbolo della resistenza culinaria: multato coi colleghi per il sit in di alcuni giorni fa resta solo in piazza, giorno e notte: “Finché non tolgono i verbali non mangio e dormo in piazza”. Intervistato su Qn chiede regole certe e sostegno economico perché – dice - riaprire con le restrizioni che vengono paventate sarebbe un suicidio. @ Diecimila aziende riunite in Italialive protestano per i settore grandi eventi, che in un solo mese hanno perso 2 miliardi. Intanto Il Salone del Libro di Torino conferma le sue date e con un programma ricchissimo tutto on line. @ Intanto non c’è intesa sui migranti da regolarizzare per portarli a lavorare nei campi. I 5S chiedono permessi per un mese; il Pd è per tre mesi, la Bellanova per 6. Ma intanto Confagricoltura esprime dubbi sull’efficacia di questa manovalanza e dal Piemonte l’assessore Protopapa chiede a gran voce i voucher, di fronte alla richiesta di 1.000 cittadini di mettersi al lavoro (ma cosa aspettano?) @ Confcommercio annuncia che sarebbero a rischio di chiusura 60 mila fra ristoranti e bar e dal nostro osservatorio inizia a farsi strada il fenomeno dei proprietari che danno il benservito allo chef stellato: meglio un’hamburgheria.

Riso italiano in pole position e crisi del latte

Si risollevano le sorti del riso italiano, grazie alla concorrenza con il Sud Est asiatico, azzerata. Nel lockdown sarebbe state consumate 74 mila tonnellate in più dello scorso anno, dice Ente Risi. @ Il pianeta sta meglio chiedetelo alle mucche – titola Il Venerdì di Repubblica che pubblica un’intervista all’economista Andrew McAfee. Il quale dice che in Usa si produce il doppio di latte con la metà di vacche rispetto al 1950. E il peso della lattina di alluminio è scesa da 85 a 13 grammi. @ Ma sempre in tema di latte, protestano in Europa i produttori e ieri in Belgio si è tenuto un flashmob contro il calo dei prezzi -19% per il latte scremato, -14% per il burro. @ Oltre ai due chili accumulati nel lockdown ora anche gli animali manifestano segnali di obesità. Su Sette del Corriere della Sera la storia del cagnolone Kai. @ Chiudiamo con il titolo consolatorio della giornata, che è di QN, come sempre: “Il Covid diventerà un raffreddore”. Gli scienziati: "la vittoria è vicina”. Poi si legge qualche riga sotto che in autunno sarà utile vaccinarsi contro l’influenza quando potrebbe arrivare la seconda ondata.

Gli italiani e il coronavirus: in allerta anche nei consumi

Solo una piccola percentuale di italiani (il 16%) ha affrontato l’emergenza in una posizione di “equilibrio”, seguendo correttamente le indicazioni senza cedere al panico. Un comportamento che si è riflesso negli acquisti, come dimostra lo studio del Centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona, pubblicato sul Golosario. Questo atteggiamento si è tradotto in un vero e proprio boom per i prodotti confezionati (+ 19%) egualmente distribuiti tra alimenti definiti “di stock” (come riso, pasta, latte Uht, conserve, ortaggi surgelati, uova) e cibi definiti “di comfort” (come mozzarella, formaggi, prosciutto crudo). Non solo: tra gli italiani più in allarme per il Covid, definiti “in allerta”, è risultato che la maggior parte (51%) si sono dimostrati più attenti all’origine dei prodotti e solo il 33% di questi si è detta disponibile ad acquistare prodotti provenienti da zone focolaio (nonostante l’Istituto di Sanità abbia più volte rassicurato sulla mancanza di correlazione tra cibo e diffusione del virus).

Ho capito bene?

Multa a Torino a un esercente che ha portato il caffè ad alcuni agenti di polizia. Quattrocento euro di multa al titolare di un bistrot perché quello non era un servizio a domicilio: quegli agenti – ha sostenuto il vigile – non abitavano in quella via dove c’è il Monte di Pietà. Ora, la prima domanda che ci viene spontanea è: ma perché cose del genere accadono a Torino? Quale molla di schematismo può aver bloccato quel vigile; quale ragionamento è riuscito a fare per sentirsi magari fiero della sua rigidità. Ce lo fate conoscere? Lo invitate a un talk show televisivo? Solo per capire fin dove si può spingere il dovere senza intelligenza e senza realismo. Poi magari trasferitelo a Napoli per un certo periodo. Come consulente, s’intende, mica lo rimetteranno in strada un personaggio di questa statura.

Il weekend con ilGolosario

Restate collegati al nostro sito anche nel fine settimana con i nostri aggiornamenti. Domani, sabato 9 maggio, gli esercizi da fare in casa di Monica Gatti, frutta e verdura di stagione ad Alessandria con L’Orto di Qualità, il delivery del Circolo Sociale Biellese, poi la ricetta del pollo fritto proposta da Andrea Bozzato e il Pensiero della Sera di Maurizio Lega. Domenica con la videodegustazione de L'Ascolto del Vino di Letizia Zanone; quindi una nuova videoricetta della sera (il coniglio agli asparagi di Gianni di Casa Anna di Pontestura e il Pensiero letto da Antonio Meli. Buone letture!

L'assaggio

Vitello tonnato, agnolotti, catalana di astice e lumache e poi acciughe al verde e una frittata di primavera. Così un nostro collaboratore oggi racconta il delivery di Gabriele Torretto della Valle di Trofarello, corona radiosa della nostra guida. Anche la cantina è ben fornita: noi avremmo ordinato un Fiano di Ciro Picariello. L'articolo sul ilgolosario.it

Il vino

Notevole la degustazione di Barolo che viene raccontata oggi su IlGolosario.it della linea Arnaldo Rivera di Castiglione Falletto: 8 Barolo di sette Comuni su 11 e un Barolo che raccoglie le vigne degli 11 Comuni. Paolo Massobrio racconta l’esperienza unica delle differenze e delle purezza del Barolo.