Una serie di grandi rossi, ma anche ottimi bianchi e un rosato da urlo: la nostra verticale di una delle cantine simbolo della Calabria enoica

Neostos è la crasi di neos - nuovo - e nostos - ritorno. Un ritorno nuovo, un riavvicinamento alla terra e al territorio con uno spirito diverso.
Spiriti Ebbri è la cantina fondata da tre amici: un ingegnere (Pierpaolo Greco), un architetto (Damiano Mele) e un educatore (Michele Scrivano) che si sono riavvicinati alla terra memori dei grandi vini dei padri, quelli che avevano reso la Calabria una terra vocata alla viticoltura fin dall'antichità.
titolari.jpgLa loro di storia inizia invece nel 2008 e in pochi anni arrivano i primi riconoscimenti, come il nostro Top Hundred attribuito nel 2012 che fu il Calabria Bianco “Neostòs” 2011. Un premio che ci lega da allora, perché rappresenta uno tra i primissimi attestati di merito di questa cantina che da allora non si è più fermata.

Abbiamo dunque organizzato, con i campioni arrivati più recentemente e con quelli del nostro archivio, una verticale, dove abbiamo registrato alcune vere e proprie sorprese.
Partiamo dalle etichette più recenti.
Il Calabria Bianco Appianum, da uve pecorello, trebbiano e malvasia, nell'annata 2022 ha naso di albicocca e miele con una nota balsamica sullo sfondo. In bocca è pieno, fine, compiuto.
appianum-bianco.jpgPiù speziato il Neostòs Bianco 2022 (da uve in prevalenza pecorello), che in bocca mostra una maggiore rotondità e pienezza. Sensazioni confermate anche dall'assaggio del 2021.
neostos-bianco.jpgSarà però il campione 2020 il miglior assaggio: di colore oro, ha naso di frutta matura e cenni di idrocarburi, una trama fine che anticipa un sorso elegante, pieno, in perfetto equilibrio.

Il Calabria Rosato “Neostòs” (calabrese, cabernet sauvignon, magliocco canino) dimostra che i rosati calabresi oggi sono una delle realtà più interessanti in Italia. Lo abbiamo visto nel corso delle ultime due Golosarie, con le degustazioni dedicate, e lo vediamo in questi campioni: il 2020 con il colore rubino e il naso ricco di sfumature speziate che ravvivano la ciliegia, e soprattutto il clamoroso 2017 con profumi sempre di ciliegia arricchite da un corredo di erbe aromatiche e di una mandorla che lo ingentilisce e che ritroveremo anche nel sorso, pieno e tannico. Un bicchiere che ci introduce ai rossi che scrivono quasi una storia a sé.
neostos-rosato.jpgL'Appianum Rosso 2021 (magliocco dolce e canino, gaglioppo, greco nero, altri) alla vista sembra inchiostro, di un nero impenetrabile, il naso è ricco, con la viola, il chinotto e la pietra focaia. Un naso da grande vino che fa il paio, in bocca, con un tannino ben espresso e una freschezza pronunciata che spinge la beva.
Il Neostos Rosso 2020 (da uve merlot, greco nero, guarnaccia nera), Top Hundred delle cantine storiche di quest’anno, ha un naso originale, con note quasi tostate, di caramello, un'anima terragna, di bosco, e una sfumatura fresca, mentolata che invitano a soffermarsi. In bocca sarà proprio la freschezza a lasciare il segno.
neostos-rosso-ok.jpgIl campione però più esemplificativo delle potenzialità di questa cantina, nella sua evoluzione in presenza di grandi annate, è sicuramente il Neostòs Rosso 2017 che al naso ha i marcatori dei grandi rossi internazionali (i piccoli frutti, il caffè, una punta di smalto), in bocca è potente, pieno, elegante, in perfetto equilibrio. Un vino che è arrivato al suo punto più alto, un grande esempio di rosso calabrese.

Spiriti Ebbri

via Roma, 96
Casali del Manco (Cs)
www.spiritiebbri.it

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