I consigli su quale scegliere per non sbagliare nella festa più lunga e divertente dell'anno

Capodanno con il “botto”! I sommelier insegnano che quando si “stappa”, quello che si deve sentire è solo un “sospiro”. Unica eccezione a questa regola, è tuttavia quando si fanno saltare i tappi a mezzanotte per salutare l’anno nuovo. Visto che le protagoniste del Cenone di Capodanno, sono loro, le “bollicine”, ecco un consiglio su quale scegliere. Con i fuoriclasse della spumantistica del nostro Paese, ossia Bellavista, Berlucchi, Cà del Bosco e Ferrari, non si sbaglia mai.
Dai quattro moschettieri della bolla tricolore, un poker di bottiglie da stappare a tutto pasto. A cominciare dal sommo Franciacorta Docg Alma Grande Cuvée non Dosato di Bellavista, dal perlage fine, colore giallo paglierino con riflessi verde mare, naso elegante, profumi di fiori bianchi, agrumi, pesca bianca, susine, palato sapido, affilato, di classe.

 

Non si sbaglia poi con Berlucchi ’61 Nature Blanc de Blancs 2012, giallo paglierino intenso con riflessi oro antico, dai profumi di susine mature, fiori di tiglio e note di nocciole caramellate, palato, fine, armonico, dal lungo finale.

 

E ancora emozioni dal Franciacorta Riserva Cuvée “Annamaria Clementi” 2010, dorato e con perlage fine e continuo, dal naso di complessità da fuoriclasse, con note di cedro, marzapane, nocciole, elegantissima speziatura, dal sorso che è un vero capolavoro di armonia, con suggestiva sapidità e affascinante equilibrio.


E infine con il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Rosé 2007, novità dell'anno che ha stregato tutti per la sua formidabile personalità, che si esprime con un colore che ricorda i fiori di pesco, perlage di grande finezza, naso profondo, di suggestiva complessità con profumi di piccoli frutti, note agrumate, sentori speziati di pepe bianco e cannella, gusto  ampio, generoso ed equilibrato, e lunghissima persistenza.

 

Oltre a loro? Sará una sorpresa il Brut Nature 2011 di Perla del Garda di Lonato prodotto solo in magnum, con 40 mesi sui lieviti, che ha colore dorato e champagneggia con l’intensità della crosta di pane e delle spezie.

 

Dal Piemonte dei grandi rossi, due chicche che non ti aspetti. L’Alta Langa Brut di Ettore Germano di Serralunga d’Alba, giallo paglierino con riflessi oro, dal perlage fine e persistente, dal naso fine con sentori di crosta di pane, lievito e frutta secca, note floreali, e dal gusto pieno e ricco, cremoso, di buona persistenza. 



Ed il Blanc de Blancs (100% chardonnay) di Cuvage di Acqui Terme. Dal colore giallo paglierino ha perlage fine e persistente, spuma ricca, naso fine con note di crosta di pane e frutta secca, sorso morbido e cremoso, buon corpo e finale persistente.

 

Tra le nostre scoperte in provincia di Belluno, lasciatevi stregare dallo Spumante Metodo Classico Pas Dosè “Mat ’55” di Pian delle Vette di Pian di Feltre dai profumi di agrumi e frutta tropicale, preceduti da un naso che si apre con note erbe di montagna, melissa e tostature fumée, e che al palato colpisce per freschezza e sapidità. A tutto pasto, con somma soddisfazione.

 

Per il brindisi di apertura di pranzi e cenoni, ideali il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut millesimato di San Giuseppe di Giovanni Battistella e suo figlio Carlo, dal colore paglierino brillante, perlage fine e continuo, note floreali e sentori di mela eleganti, gusto cremoso, fresco, piacevolmente viperino e dalla beva gustosa.

 

Ed il Brut “Turbante” di Gnavi, Top Hundred 2019, da uve erbaluce di Caluso, giallo oro, dai profumi floreali e di frutta tropicale, dall'ingresso in bocca che colpisce subito per la consistenza, e che poi si distende in un sorso elegante, piacevole, di bella sapidità.

 

Dalla Liguria, quel Dueluglio 2014 con cui la cantina Maffone di Pieve di Teco (Im), firma l'unico spumante metodo classico da uve ormeasco. Sboccata dopo 40 mesi sui lieviti, nel bicchiere ha colore rosa molto tenue, profumi eleganti di ciliegia e di crosta di pane, gusto ampio e di carattere.

 

Per chi ama esplorare vie nuove, imperdibile lo Spumante Metodo Tradizionale Pas Dosé Blanc de Noirs Millesimato “Nautilus CruStorico” 2012 dell'Agricola Vallecamonica di Artogne, metodo classico tradizionale millesimato, da uve rosse di ceppi storici autoctoni del vigneto Ruk, a 450 s.l.m., che arriva sul mercato dopo 42 mesi di bottiglia, di cui 36 a 40 metri di profondità nelle acque del Lago di Iseo, antistanti Monteisola. Nel bicchiere ha spuma ricca, perlage finissimo, naso elegante con note di nocciola, pane tostato, spezie, erbe officinali, mentre al palato è fresco e sapido, minerale, con finale lunghissimo.



Con cosa accompagnare primi e secondi piatti? Con spumanti che abbiano complessità, eleganza, forza, come il Trento Doc Brut Nature 2013 di Marco Tonini di Isera. Da uve chardonnay e pinot bianco (la vendemmia è 2013, la sboccatura del 2016), ha colore giallo paglierino brillante, perlage fine e continuo, profumi elegantissimi di fiori bianchi, note fruttate di mela cotogna e susina gialla, spiccata mineralità, mentre al palato è fresco, armonico e con affascinante vena sapida che prosegue ininterrotta fino alla chiusura di notevole finezza.



O come il Dosage Zero 2015 di Manuelina di Santa Maria della Versa, che è stato nostro Top dei Top della categoria spumanti tra i Top Hundred 2019: colore paglierino, note citrine, un perlage ricco e in bocca un’esplosione di freschezza, che chiude su note sapide.



E se del Nord Est, sono pregevoli l’Extra Brut Spumante Metodo Classico Tre de L’Opificio del Pinot Nero di Gambugliano, già nostro Top Hundred,  giallo oro, dalla spuma ricca e perlage finissimo, dai profumi di tiglio, biancospino, erbe aromatiche, cui seguono note di frutta esotica e spezie, con  un sorso ampio e dinamico, sostenuto da freschezza e mineralità, che chiude con sorprendente armonia.

 

E i due spumanti metodo classico e bio di Tenuta Stella di Dolegna del Collio, ossia quella Ribolla in purezza dai profumi floreali e di agrumi, e dal sorso sapido e minerale, e quel pas-dosé “Tanni” Blanc de Blanc dalle note fruttate, spiccata mineralità e grande eleganza, entrambi di notevole classe.



Dalla Franciacorta, sono di razza Il Bagnadore 2011 di Barone Pizzini di Provaglio d'Iseo, vero capolavoro bio che arriva sul mercato dopo oltre 70 mesi di affinamento in bottiglia. Giallo oro, ha perlage finissimo e continuo, spuma ricca, profumi eleganti di agrumi, cui seguono note speziate e di erbe aromatiche, mentre in bocca è di grande struttura, con sorso sostenuto e reso agile da spada acida vibrante e grande sapidità.



L'affascinante Extra Brut Dequinque Cuvée 10 Vendemmie di Uberti di Erbusco, dai profumi di agrumi, note di menta e sentori di spezie, ma soprattutto con un gusto che si fa ricordare, per la classe del sorso, ampio e armonico, e sostenuto da freschezza e sapidità ben bilanciate.



Ed il Franciacorta Docg “B.C.” 2007 (pinot nero e chardonnay) di Bosio di Corte Franca, la cui sboccatura è del marzo 2018, un 120 mesi sui lieviti che lascia senza parole con il suo colore giallo oro, il perlage fine e continuo, le sue note di frutta gialla, i sentori speziati, il sorso di grande carattere, il gusto fresco e sapido, complessa, la persistenza infinita, un vero gioiello.



Tra i Satèn, quello di Ronco Calino di Adro, floreale, con note di biancospino e fiori d’acacia, dai profumi di agrumi, dalle note speziate, dal sorso di notevole setosità e classe.



Ed il Mon Satèn Brut Millesimato 2015 di Villa di Monticelli Brusati, dalle note agrumate di pompelmo e cedro, sorso armonico e setoso.

 

Rosè? Non finisce mai di stupire, il Pas Dosé Rosé Parosé di Mosnel di Passirano, dal colore del petalo della rosa, dalle note floreali e fruttate di ribes e fragoline di bosco, dal sorso di suggestiva sapidità e grande eleganza.



Provate il valdostano Spumante Extra Brut Rosé “Montmary” di Grosjean di Quart (Ao). Nel bicchiere, un vino di color rosato tenue, ma nello stesso tempo, brillante e luminoso. In bocca il sorso si presenta ampio, con note setose, ma di notevole struttura, come fosse un grande rosso, e con un finale in cui emerge una speziatura raffinata.



È un capolavoro di forza e finezza il Metodo Classico Cruasè Roccapietra (nome scelto per raccontare il territorio attraverso la sintesi dei nomi dei due comuni simbolo della valle Scuropasso, Rocca de' Giorgi e Pietra de' Giorgi) dell’azienda Scuropasso di Pietra de Giorgi, della famiglia Marazzi, dal colore rosa intenso, profumi di grande complessità con note di rosa, sentori di frutti di bosco e in particolare di fragoline e lamponi, spiccata ed elegantissima mineralità, struttura, freschezza ed invitante nota sapida, per un rosè che è uno dei migliori vini d’Italia.

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