Questa sì che è una meta giusta per Pasqua: le cucine della Villa Reale di Monza (viale Brianza, 1 - tel. 0392303531). Sono attive da settembre, dopo la clamorosa ristrutturazione realizzata in tempi record da Italia Costruzioni.
La Villa è visitabile (al secondo piano la mostra “Caravaggio e Francesco: davanti al dipinto”, al Belvedere i locali che gestisce la Triennale, che fra l’altro è nata proprio a Monza).

Ma varcando il cancello (per cena si può posteggiare nell’avancorte dove c’è la fontana d’acqua), al piano terra ecco la teoria di sale e salette ognuna arredata in maniera diversa da artigiani della Brianza. In tutto ci sono duecento posti a sedere, compreso lo spazio lounge davanti ai due banchi: quello dei salumi e delle sfiziosità e quello del beverage. Il gelato è della gelateria Cool di Concorezzo, che ha lì il suo carrettino. Ma se vi capita assaggiate la loro colomba, un lievitato eccellente, che dice anche quanto è bravo il pasticciere.

In tavola, il menu è vario, senza una linea ben precisa, ma con soluzioni che accontentano chi vuole la carne, chi il pesce, chi solo le verdure, servite in scenografiche padelle. La carta dei vini annovera poche ma selezionate buone etichette. Sedetevi senza timore: c’è una proposta di crudo di pesce, oppure il piatto “Villa Reale Mare” che annovera tartare di tonno, insalata di polpo, fiori di zucca, baccalà mantecato con polenta rustica (si può fare di più). Se però scegliete i salumi qui andate sul sicuro perché sono quelli magnifici di Marco D’Oggiono.

Fra i primi piatti il risotto alla Monzese con zafferano e salsiccia, fatto molto bene, il risotto dei laghi al parmigiano con filetti di persico dorati al burro, gli gnocchi di rapa rossa con crema di robiola e asparagi sbriciolati, discreti, poi piatti “turistici” in carta come la carbonara, le linguine all’astice. La scelta è ampia (fin troppo) e comprende anche proposte di tartufo (nero in questa stagione). Fra i secondi: filetto di branzino, tagliata di manzo, fegato alla veneziana, tartare di filetto di manzo, tavolozza di formaggi. Non mancano le costolette di agnello e la milanese (ma perché l'inflazionata rucola e pomodorini?) con patate; l'ossobuco in gremolada è servito con il risotto giallo. Fra i dolci, ecco tiramisù, cannolo siciliano, sorbetto e zabaione con lingue di gatto.

Che dire? C’è di tutto e di più, ma lo staff che gestisce questa location che fa capo a Marcello Forti (Fede&Group) sta prendendo la direzione giusta dopo questi primi mesi di sperimentazione. La qualità della cucina c’è, il posto è davvero piacevole, anzi unico, se si pensa anche al parco intorno. Si spende sui 60 euro per 4 piatti. Ma nessuno è obbligato a prenderli tutti. Val la pena venire qui anche solo per un gelato, una merenda, un aperitivo, volendo.

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