Da Vigneti Valle Roncati, grandi rossi che sfidano i migliori cru delle Langhe

C’è un’Italia che vince, che ha gli occhi puntati di tutto il mondo, che gode della stima di tutti i mercati internazionali. E' l’Italia del vino. Oltre ai numeri del nostro export, che dicono di un successo crescente, a dir poco clamoroso che le testate straniere più autorevoli, da Wine Spectator a Decanter piuttosto che Wine Entusiast, quest’anno abbiano premiato come migliori vini italiani, o si siano sbilanciati a suggerire come meta imperdibile per i winelovers, alcuni territori del Bel Paese.
Si raccolgono i frutti del lavoro sapiente delle cantine. E di chi, come Vinitaly, è stato l’alfiere senza eguali delle nostre produzioni.

«L'Italia è un Paese da vedere e da assaggiare, che viene scelto dai turisti stranieri soprattutto per il vino. Vino e turismo sono l’abbinata vincente per rilanciare l’agricoltura e lo stesso settore turistico italiano».
Così il ministro Gian Marco Centinaio, nei giorni scorsi, durante la sua visita a Montefalco e a Norcia.
«L'obiettivo – ha detto Centinaio – è far partire la legge sull'enoturismo. La sta aspettando il settore ed è necessaria. Se vogliamo promuovere il nostro Paese nel mondo non è più sufficiente raccontare quanto è bello, ma anche quanto è buono.  Contemporaneamente lanciamo l'Ocm vino, cioè i contributi per andare a promuoverlo in giro per il mondo il più velocemente possibile. Questo perché abbiamo un'idea di sviluppo del territorio e di quelle che sono le sue eccellenze».
Riguardo al settore turistico, Centinaio ha rilanciato il tema della lotta all'abusivismo.
«Vuol dire – ha aggiunto –, come hanno fatto altri Paesi, codice identificativo nazionale e quindi obbligare le agenzie online, soprattutto straniere, a vendere le nostre strutture solo ed esclusivamente se ne sono dotate».

E allora nel bicchiere un vino di grande tradizione, di cui non si parla ancora come sarebbe giusto per l’unica ragione che essendo figlio del nebbiolo, quando si ragiona del vitigno principe del Piemonte il pensiero va sempre a Barolo e Barbaresco, ma di cui si sentirà parlare. È lo Spanna, e nel nostro caso nell’interpretazione magistrale di Vigneti Valle Roncati, realtà fondata da Corrado Fossa, e sua moglie Cecilia, nel 1997, seguendo le orme del nonno giuseppe, viticoltore a Briona (No) sin dai primi del ‘900. Nel bicchiere ha colore granata, naso elegantissimo con note di frutti di bosco, viola, marasca, sentori speziati, mentre al palato è di grande carattere, con giusta tannicità e nota minerale, ferrosa, tipica, bella freschezza e lunga persistenza.

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