L'azienda Venica&Venica raccontata da Ornella Venica

Quando Ornella Venica racconta di Venica&Venica è come ascoltare un fiume che scorre a partire dalla sorgente – gli albori dell’azienda – per poi scendere a valle coinvolgendo affluenti e lambendo famiglie e placarsi nel suo alveo: ecco arricchirsi l’azienda di nuovi vigneti e colline. Una voce che narra squillante, elegante e forbita, senza incertezze.
venica-vigne.jpgGianni è il capofamiglia, nipote del capostipite Daniele e figlio di Adelchi, seconda generazione. Oggi la cantina sorge su quel che resta della vecchia casa, lo si nota dalle stanze che la compongono: muri di mattoni rossi, una porta d’ingresso che risale al 1935 e determina la fine del percorso di un mezzadro e l’inizio del capofamiglia con le sue responsabilità. A distanza di 90 anni dalla nascita dell’azienda Gianni e Giorgio sono pronti a passare il testimone a figli e nipoti che con sapienza e passione perseguiranno nell’ interpretare al meglio l’anima del Collio.
venica-bottiglie-vecchie.jpgLe porte che portano al cuore della cantina rappresentano le generazioni che traghettano l’azienda verso il domani, come sentinelle sul passato e accoglienza al futuro.
venica-daniele.jpgLa pavimentazione interna è costituita da ponca (il prezioso terreno di qua) e legno, emblema di indissolubile legame territoriale.
venica-pavimento.jpgL’azienda si trova a Dolegna del Collio in un territorio con vigne ripide e temperature che segnano sempre 2C° in meno rispetto alla media, dove il suolo geologicamente chiamato Ponca o Flysch dà impulso alle radici che scendono in profondità a trovare nutrimento ed elementi minerali fondamentali per un grappolo di qualità. È interessante parlare di vitigni autoctoni come il friulano, il suo frutto che esprime morbidezza, ammandorlato e caratterizzato da note amaricanti a seconda della zona, dato che il Collio è piccolo ma ben differenziato nella sua mappatura. Tajut, ombra o tocai ora friulano bianco, un tempo vino quotidiano assieme al merlot. 
venica-adelchi.jpgRonco Cime è la vigna più in alto, acquisita vent’anni fa, circondata da biodiversità e per questo con un microclima perfetto, 5 ettari volti a nord-ovest per produrre il rappresentativo Tocai Friulano. Le altre etichette di autoctoni sono Vigna Meden, ribolla gialla e malvasia.
Ronco delle Mele è il calice condiviso durante una calda giornata di fine giugno, avvolgente con i suoi dieci anni di età, da vigne risalenti al 1981: sorseggiarlo suscita emozioni vibranti. Ornella chiama il Sauvignon vigneto antico perché è da 40 anni parte della famiglia e rappresenta un terzo della produzione totale. Questa 2011 è una bottiglia che veste un’etichetta speciale per un nuovo progetto dell’azienda che uscirà a settembre: si tratta di Selezioni d’annata. Da una decina d’anni si mettono infatti da parte tra le 500 e le 1.000 bottiglie dando modo di aver profondità di cantina per una ristorazione attenta a proporre bottiglie che esprimano finezza e potenzialità nel tempo.
venica-roncodelle mele.jpg
Il wine-resort è invece dimora e luogo d’accoglienza in un ambiente familiare e allo stesso tempo nel più alto rispetto della riservatezza.
venica-canale.jpgNon manca nulla, dalla piscina aperta sui prati che sfumano tra i vigneti e i boschi, agli angoli dove l’acqua scorre placida in mezzo alla natura; c’è anche una piccola zona ristoro adiacente al solarium per la gioia immediata dell’ospite.
venica-piscina.jpg

Venica&Venica

Località Cerò, 8
Dolegna del Collio (GO)
tel. 0481 61264

ILGOLOSARIO WINE TOUR 2023

DI MASSOBRIO e GATTI

Guida all'enoturismo italiano

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia