L’isolamento può essere uno spunto per dare valore alle piccole cose. A partire dal cibo.

Una volta mi limitavo a ringraziare Babbo Natale per pochi soldi e qualche biscotto. Ora, lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare. 

(Gilbert Keith Chesterton)

 

Questo Natale diverso ci regala un’occasione: quella di stupirci per ciò che ci circonda, di osservare il cielo, i panorami accanto ai quali abitiamo, gli occhi degli altri, immaginare i loro sorrisi nascosti dietro alla mascherina. Imparare a conoscere noi stessi e loro. Sarà un Natale in isolamento, ma l’isolamento non implica una triste solitudine. Lasciamoci sorprendere dalle piccole cose: dal profumo dell’abete e da quello della cannella, assaggiamo il panettone, ascoltiamo davvero le canzoni che riempiono l’aria, soffermiamoci sui colori brillanti delle decorazioni. Comprendiamo cosa ci fa stare bene e facciamolo, comprendiamo cosa ci fa sentire accanto agli altri e facciamolo. 

Iniziamo dalle cose semplici, come gli odori e i sapori. Il mio consiglio è quello di ritrovarli in un alimento menzionato sopra, nel panettone. Ma non in uno qualunque, in uno speciale. Io ho trovato il profumo e il gusto del mio Natale nella pasticceria “La Preferita” dei fratelli Latino, che si trova ad Aragona e che vanta anche uno shop online: si tratta di un panettone farcito di crema al pistacchio, ricoperto di cioccolato al pistacchio e granella. Colpisce subito per l’aroma dei lievitati natalizi, profuma di buono e la crema all’interno è abbondantissima, tanto che riempie il palato e il cuore. Ogni morso che si dà, assomiglia più a un abbraccio che si riceve. Scopriamo qualcosa che piace e troviamo il modo di spedirlo anche ad altri, facendo sì che anche loro ricevano una carezza di zucchero e farina. 

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