Le nostre ultime degustazioni ci portano da Nord a Sud come la celebre corsa in rosa che si è conclusa pochi giorni fa

Nonostante molti dei Top Hundred 2025 siano stati definiti, il nostro lavoro prosegue senza sosta, e ogni sessione di assaggi si rivela un'occasione preziosa per mappare lo stato di salute del vino italiano. Questa volta il nostro viaggio nel calice è stato particolarmente ricco e ha attraversato l'intera Penisola, portandoci dalle bollicine dell'Alta Langa ai rossi (e ai grandi bianchi) dell’Irpinia, passando per le espressioni uniche del Monferrato e le sorprese della Lombardia. Un percorso fatto di grandi conferme da cantine storiche, ma anche di scoperte entusiasmanti da progetti giovani e coraggiosi.
Iniziamo questo racconto dall'Alto Monferrato, con le eleganti interpretazioni di un'azienda dalla lunga tradizione.

BRETTA ROSSA - Tagliolo Monferrato (AL)

Dal 1923, la famiglia Ravasini si dedica alla viticoltura in questo angolo dell’Alto Monferrato: La cascina sorge su un’antica stalla di pietra del 600 collocata su un bricco che domina la valle dello Stura e dell’Orba e la città di Ovada, con un bellissimo panorama di vigneti e di boschi che si affacciano sulla pianura e che, nei giorni più limpidi, scoprono l’arco delle Alpi. Nei circa cinque ettari di vigneti, si trovano dolcetto, shiraz e pinot nero che negli ultimi anni è stato impiegato con successo nella spumantistica.
L'Alta Langa Brut Nature Riserva 2017 si presenta con un colore paglierino tendente all’oro. Al naso note di foglie bagnate e gesso, mentre in bocca la bollicina è ricca e una nota fruttata accompagna la coda acida e fresca. L'Alta Langa Rosè Extra Brut “Cuvèe Leonora” 2020 ha un colore rosato tendente all’arancio e un naso di grande morbidezza con sentori di foglie secche e spezie. In bocca è molto equilibrato, con una nota agrumata che persiste a lungo.

FRANCO NAZZARI - Ponzano Monferrato (AL)

Fondata nel 1949, questa realtà familiare coltiva 15 ettari nel cuore del Monferrato, proprio sotto il Santuario di Crea. La produzione si concentra sui vini tipici del territorio, con un occhio di riguardo per il Grignolino del Monferrato Casalese de “Il Matto”, ad esempio, si è rivelata uno dei migliori assaggi dello scorso anno: e il Grignolino del Monferrato Casalese “Il Matto” 2023 conferma le attese. Al naso è fantastico, un'esplosione di macedonia di piccoli frutti rossi e note di rosa. Al palato è grandissimo: ricco, elegante, con un tannino perfettamente integrato. La Barbera d’Asti “Fausto” 2023 è una bella Barbera di razza. Si presenta con un colore rubino scuro e un naso fruttato, intenso, seguito da un'acidità diretta e pregnante come ci si aspetterebbe da una giovane barbera.
franco nazzari-fausto.jpgLa Barbera del Monferrato “Baccarà” Superiore 2022 ha un colore rubino intenso. Al naso emergono la rosa tipica del vitigno, una ricca componente fruttata e note terrose. In bocca spicca per eleganza e freschezza, con una complessità finale che è espressione autentica del Monferrato. La Freisa è un'esaltazione della frutta, con il lampone in evidenza. Seguono sentori di fieno, erba medica e note verdi e balsamiche. La bocca è ghiotta ed elegante.
Il Monferrato Rosso “Fuoriluogo” 2023 Syrah si distingue per il suo colore pieno e un naso speziato dove domina il pepe. Al palato è tannico, pieno, fresco e con interessanti note ematiche. Ma se finora abbiamo parlato dei rossi, facciamo anche una digressione in ambito bianchi tra cui spicca il Piemonte Bianco Charà 2024 (da uve favorita) che ha un colore giallo tendente all’oro e un naso di agrumi e banana; in bocca è immediato, fresco e leggermente amaricante. Cantina davvero meritevole. Sorpresa!
nazari-tutte.jpg

CA ED CERUTTI - Cassinasco (AT)

Situata tra le colline della langa astigiana, l’azienda Cà ed Cerutti, nasce nel 1930 dal bisnonno Enrico e continua, poi, il cammino con il nonno Giovanni e la nonna Adelina. Attualmente Bruno con la moglie Lucia e con l’ausilio della figlia Evelina danno continuità alla tradizione e alla passione famigliare, affiancando alle produzioni storiche la recente spumantistica.
L'Alta Langa Metodo Classico “Bricco della Croce” 2020 è paglierino con note di prugna gialla e lieviti; in bocca è un vino di struttura, ampio, corposo e leggermente amaricante. La Barbera d’Asti “Cialola” 2023 ha un colore rubino con un'unghia violacea; al naso si riconoscono la mammola e una tipica nota ammandorlata, mentre in bocca è succosa, con un'acidità pregnante e vivace. Il Vino Rosso “Da M.E”, da uve grignolino, si presenta con un colore rubino scarico e al naso una curiosa nota di erba amara; in bocca è fine e piacevolmente tannico. Bravi!

PODERI DEI BRICCHI ASTIGIANI - Isola d'Asti (AT)

Poderi dei Bricchi Astigiani è un’azienda agricola situata a pochi passi da Asti. Qui la famiglia Gaslini Alberti, proprietaria dell’azienda toscana Badia di Morrona, decide nel 1999 di estendere la propria produzione acquisendo una tenuta che si estende oggi su circa 15 ettari di terreno coltivati con metodo biologico, di cui 10 ettari coltivati a vigneto. I grandi rossi sono nel loro DNA e anche questa realtà non fa eccezione.
La Barbera d’Asti 2023 ha un naso fine con note di mandorla, prugna e un tocco vinoso; in bocca è molto equilibrata, fresca e setosa. La Barbera d’Asti “Bricco Preje” 2022, dal colore tendente al viola, ha un naso più intenso di mora e un sorso pieno, avvolgente e di corpo.
PODERI DEI BRICCHI ASTIGIANI.jpg

BRICCO ROSSO - Farigliano (CN)

Cantina dall'architettura iconica e dal caratteristico colore rosso, offre un ambiente ideale per un soggiorno enogastronomico. La struttura dispone infatti di 12 camere con vista sui vigneti, giardino, piscina, terrazza panoramica. Ora però ci concentriamo sulla produzione di vino, che in particolare è sui vitigni tipici del territorio.
L'Alta Langa Metodo Classico Brut 2021, tuttavia, si è rivelato un assaggio eccellente: colore paglierino chiaro con una bollicina finissima, ha un naso decisamente elegante, con note fruttate, agrumate e un leggero tocco balsamico. In bocca l'equilibrio è perfetto, con una freschezza lunga e appagante.
 

TENUTA MADDALENA - Volta Mantovana (MN)

Nata dalla passione della famiglia Zapparoli, questa tenuta sorge su un'antica proprietà all’interno dell’Oasi del Parco Naturale del Mincio dove già si sente l’influenza benefica sul clima del vicino lago di Garda. Un luogo di grande fascino dove la tradizione agricola si sposa con un'accoglienza curata.
Il Garda Chardonnay “D’Alloro” 2024 ha un colore paglierino intenso e un naso dolce di erbe aromatiche e agrumeto, mentre in bocca è pieno e di sostanza. Il Rosato Alto Mincio “FosseDal” 2024 (merlot e barbera) offre un naso teso di agrumi (pompelmo rosa), con una piacevole freschezza al palato.
tenuta maddalena.jpgTra i rossi, il Garda Merlot “Il Cervo” 2022 si distingue per il colore rubino molto intenso e le note di prugna. In bocca è ottimo, con un frutto croccante, tannini integrati e grande freschezza. Il Cabernet Alto Mincio “La Pietra” 2020 è meno "sfacciato" di altri cabernet, con leggere note di peperone e verdura, per un sorso caldo, tannico e pieno. Originale il Passito Rosso Alto Mincio “Cioros” 2019, da uve cabernet, che al naso ricorda il pomodoro, quasi un Bloody Mary, ma in bocca si rivela ben fatto e avvolgente.
tenuta maddalena-cioros-cervo-lapietra.jpg

VARASCHIN - Valdobbiadene (TV)

L’Azienda Varaschin viene fondata a San Pietro di Barbozza, enclave del Cartizze, intorno al 1930 da Matteo Varaschin, uno dei “patriarchi” della viticoltura di Valdobbiadene, il quale ha trasmesso la propria “arte” enologica ai figli Luigi e Renzo e successivamente ad Orfeo e a tutti i nipoti. La storia di quest’azienda coincide con quella del Prosecco Superiore, in una sorta di dedizione al territorio e alla glera.
Il Valdobbiadene Extra Dry “Strada Chiesa” ha un naso dolce di mela e una bolla fine. In bocca è leggermente amaricante, con una chiusura abboccata e una buona acidità. Il Valdobbiadene Brut “1930” offre profumi di mela verde, glicine e una sensazione cremosa, per un gusto secco e più immediato. Il Valdobbiadene Superiore di Cartizze Brut “Matteo” ha un naso molto intenso di cedro e buccia di mela. Al palato è avvolgente, con un'acidità che sostiene bene il sorso.
varaschin.jpg

EREDI DI COBELLI ALDO - Lavis (TN)

La storia della cantina inizia a fine Ottocento. Oggi i fratelli Tiziano e Ivano Devis portano avanti l'eredità paterna nella cantina situata a Sorni, ai piedi del Monte Corona.
Tra i loro vini di spicco, il Vigneti delle Dolomiti Teroldego “Grill” è stato premiato Top Hundred nel 2014. Oggi l'Agriturismo Cobei offre un'immersione nella tranquillità dei vigneti trentini, con 5 stanze a tema e una sala per degustazioni.
Il Vigneti delle Dolomiti Nosiola 2022 si presenta con un colore paglierino quasi grigio e un naso floreale e ammandorlato; in bocca è un vino immediato, lieve e morbido. Il Vigneti delle Dolomiti Schiava 2023 ha un colore rubino chiaro e brillante, con un naso di buona intensità che richiama la polvere da sparo e un sorso iconico e sottile. Il Vigneti delle Dolomiti “Grill” 2017, un teroldego in purezza, ha un colore rubino impenetrabile. Al naso è ampio e strutturato, con sentori di piccoli frutti e cuoio, mentre in bocca è pieno e caldo, con un’acidità spiccata e un tannino fine e diffuso. Di grande eleganza. Attendiamo di assaggiare i prossimi…
cobelli aldo.jpg

CASALI VITICULTORI - Scandiano (RE)

La storia di Casali Viticultori, la più antica realtà vitivinicola reggiana, ha inizio nel 1900 quando Giuseppe Casali decise di trasformare la sua produzione famigliare in una vera e propria attività. La prima cantina, collocata a ridosso dell'antica Rocca dei Boiardo di Scandiano, con il crescente successo dei vini sul mercato e il necessario aumento della produzione, divenne troppo piccola e così la sede si trasferì negli anni '80 nell'attuale sede a Pratissolo di Scandiano. Oggi Casali Viticoltori rappresenta un punto di riferimento del comprensorio reggiano e alla fine del 2014 è entrata a far parte del Gruppo Emilia Wine che con più di 700 soci coltiva un vigneto di circa 1870 ettari tra il fiume Po, la Via Emilia e l'Appennino Reggiano.
Tra gli assaggi un plauso corale va per il Colli di Scandiano e di Canossa Spergola Spumante Brut “CàBesina”, ottenuto dall’omonimo vitigno spergola, ha un colore dorato e un naso curioso di crosta di polenta con una punta di miele. In bocca è fresco e di buon equilibrio. Davvero un campione di piacevolezza, assaggiato per la terza volta quest’anno (da Bottura e dalla famiglia D’Amato al castello di Arceto). Il Lambrusco Reggiano Secco “Pra di Bosso” Storico è il Lambrusco ricco, soddisfacente, che piace a noi: si presenta con un colore rubino intenso e un naso di ciliegia fresca e mandorla. Al palato è pieno, avvolgente, secco e con un bel frutto polposo.
brut ca besina.jpg

FONZONE - Paternopoli (AV)

Lorenzo Fonzone Caccese e la sua famiglia hanno trasformato, a partire dal 2005, un colle di circa trenta ettari, quasi del tutto incolto, in un magnifico vigneto. Siamo a Paternopoli, nell’areale del Taurasi e dei grandi bianchi campani.
Il loro Greco di Tufo 2021 è stato già premiato fra i Top Hundred nel 2023. Ma oggi, fra i vini assaggiati, spicca l'Irpinia Rosato “Fonsè” 2024. Aglianico 100%, dal colore buccia di cipolla, che offre un naso intenso e fruttato di prugna gialla; in bocca ha corpo, un equilibrio filigranato e una freschezza persistente. L'Irpinia Falanghina “Le Mattine” 2023 si presenta con un colore oro e un naso ampio con sentori di foglioline di liquirizia, mentre al palato è pieno e dotato di una buona acidità. Il Greco di Tufo Riserva “Oikos” 2023 ha un colore dorato e profumi di fiori e burro, arricchiti da una nota minerale. In bocca è pieno, avvolgente, setoso e con un’acidità ben integrata. Notevole anche l'Irpinia Campi Taurisani “Mattoda’” 2021, da uve aglianico, si presenta con un naso intenso di frutta sotto spirito e radice di liquirizia che anticipa un sorso pieno, tannico e avvolgente.
fonzone2.jpgSempre di Fonzone meritano l'assaggio i due Fiano ed in particolare il Fiano di Avellino Riserva “Sequoia” 2023 che spicca per la complessità di un naso caldo, con note profonde, vulcaniche e il Fiano di Avellino Riserva “Elle Effe Ci” 2021 che tra la frutta matura fa emergere una nota quasi ematica e minerale.
fonzone.jpg

ANTICA HIRPINIA - Taurasi (AV)

Antica Hirpinia nasce alla fine degli anni Cinquanta come cantina sociale di Taurasi, arrivando a imbottigliare la prima bottiglia di Taurasi DOCG nel 1992. Rilevata nel 2016 da un gruppo di amici, oggi è una cantina privata che punta a valorizzare i vitigni simbolo del territorio: aglianico, fiano, greco e coda di volpe.
L'Irpinia Falanghina 2024 si distingue per un naso decisamente balsamico, con note di menta e anice, mentre al palato risulta setosa, elegante e con una buona mineralità. L'Irpinia Coda di Volpe 2024 offre profumi più intensi di cola e agrumi, con un sorso potente, corposo e di buona acidità. Grande, bella, affascinante interpretazione. Il Greco di Tufo 2024 presenta un naso complesso e mediterraneo, con sentori di liquirizia e lavanda, per una bocca morbida ed elegante. Il Fiano di Avellino 2024, dal colore oro, ha un naso più esile con note di miele e un palato elegante sostenuto da un'acidità sottile. Tra i rossi, l'Irpinia Aglianico 2019 si presenta con un colore impenetrabile e un profilo olfattivo minerale, con note di fumo e inchiostro che precedono un gusto tannico.
antica hirpinia copia.jpg

Gli altri assaggi

Tra gli altri assaggi memorabili, spicca il Nizza Cipressi 2022 di MICHELE CHIARLO (Calamandrana - AT): di colore rubino impenetrabile, ha un naso solenne, elegante, madido di frutta con sfumature d’inchiostro, per un sorso dove l'equilibrio domina, con l'acidità che emerge a sostegno di una trama morbida e setosa.
michele chiarlo.jpgSempre in Piemonte, interessante lo Spumante Extra Dry Rosato di CASCINA GILLI (Castelnuovo Don Bosco - AT), dal colore buccia di cipolla con un naso cremoso di rosolio e un ritorno floreale al palato, sostenuto da una bolla mediamente fine e buona acidità.

Dai Colli Tortonesi arriva invece il Vino Rosato “Madonnina” 2024 di VIGNETI LEONE (Villaromagnano - AL), con il suo colore rosa, il naso tenue di ciliegia fresca e un gusto morbido ed equilibrato.
leone.jpgSpostandoci in Lombardia, da segnalare il Curtefranca 2021 di FACCHETTI (Erbusco - BS): rubino fitto, al naso è ampio e profondo con note di fragola e sentori balsamici, mentre in bocca si rivela elegante, con un tannino finissimo. Ma presto vi parleremo anche dei sei campioni effervescenti.
Facchetti.jpgUn salto in Veneto per l'assaggio dell'Amarone della Valpolicella Classico 2016 di VILLA BELLINI (Castelrotto - VR), dal profilo olfattivo caratterizzato da frutta sotto spirito, radice di liquirizia e peperone, per un vino che in bocca si dimostra pieno, ampio, caldo e molto lungo. Perfetto.
villa bellini copia.jpgScendendo al Sud, dalla Sicilia arriva il Catarratto 2023 di AUGUSTALI (Partinico - PA), un bianco dal colore oro con un naso profondo e ricco di erbe aromatiche come l’alloro e un palato morbido, setoso, molto equilibrato e di corpo.
augustali.jpgDalla Puglia, due espressioni convincenti: il Salento Rosato Negroamaro “Gaudioso” 2024 della CANTINA CELLINESE (Cellino San Marco - BR), di un colore rosa carico e buona intensità al naso, mostra pienezza e acidità diffusa in bocca ;
cellinese-rosato.jpge il Puglia Primitivo “Vocatio” 2023 di TENUTE BONORA (Cerignola - FG), con il suo naso di mallo di noce e frutta matura, e un palato pieno e caldo, ma reso persistente da una bella acidità viva.
tenute bonora.jpg

ILGOLOSARIO WINE TOUR 2024

DI MASSOBRIO e GATTI

Guida all'enoturismo italiano

ilGolosario 2025

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia