Continuano le degustazioni del Golosario in previsione della guida che uscirà a ottobre: dalla nostra ultima sessione alcune sorprese a tema bollicine e un grande sangiovese

Bosca – Canelli (AT)

Dici Bosca e immediatamente il pensiero corre al Natale, a quelle feste tra amici dove si stappa volentieri un vino fresco, dolce, ideale da abbinare al panettone. Siamo infatti in una delle case spumantiere storiche del territorio di Canelli che può vantare nel sottosuolo alcune di quelle cantine denominate cattedrali sotterranee che hanno ricevuto anche il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco.
Oggi Bosca ha voluto rinverdire la sua grande storia lavorando proprio sulle bollicine e presentando una serie di prodotti che ci hanno piacevolmente conquistato. Merita attenzione già l’Asti secco Esploro, di colore paglierino brillante, con le tipiche note aromatiche che richiamano il glicine. In bocca la parte dolce è quella dell’extra dry. Più convincente il Pinot Nero Rosé Vino Spumante Extra Dry Esploro, di colore rosato scarico, al naso richiama immediatamente la rosa. Però è in bocca dove offre il meglio: è fine, rotondo con la cremosità avvolgente delle bollicine.
Sono però i due metodo classico a farci soffermare di più, convincendoci che si sta aprendo una nuova stagione per questa cantina storica. Il Metodo classico Riserva del Nonno richiama lo champagne fin dal colore dalle belle sfumature dorate. Ha naso importante, complesso, con essenze floreali che evocano il profumo, le speziature intriganti di sandalo. In bocca la bolla è fine, cremosa, ha corpo, struttura. Un grande spumante al pari dell’Alta Langa Riserva Ispiro 2017, che sa esaltare la sua cifra di finezza in ogni ambito, dal naso con le sue speziature delicate alla bolla fine e cremosa, che però in bocca grazie anche a mineralità e acidità comunica immediatamente una sensazione di ricchezza. Bosca dalle sue vigne nella Langa dei grandi rossi ottiene un ottimo Barbaresco Luigi Bosca 2019, dal naso fine, balsamico, con naso di liquirizia e rabarbaro. Ancor più interessante il Barolo Luigi Bosca 2018 che ha naso di cola e rosa, in bocca sorso di grande equilibrio e tannino setoso.bosca.jpg

Ca’ Perdicchi - San Paolo (RN)

Siamo in Valmarecchia sulle colline riminesi dove i i fratelli Gessaroli gestiscono questa azienda agricola dalla vocazione multipla dove la vite e gli ulivi affiancano frutta, ortaggi e allevamento di bovini da latte. La loro teoria di Sangiovese è un vero e proprio viaggio all’interno delle potenzialità di questo vitigno su sponda riminese.
Il Colli di Rimini Sangiovese Re 2021 ha naso intenso, fruttato, con la fragola che esce netta. In bocca è pieno, di buona acidità. Il Sangiovese Rubicone Maestrale 2021 al naso lascia emergere la noce verde, quella di San Giovanni che si raccoglie per il nocino. Intenso come al colore, in bocca è tannico, vibrante. Il Romagna Sangiovese Superiore SessantaNove 2020 mostra al naso un'importante evoluzione, risulta disteso con una speziatura che evoca il curry su profumi di peperone e un richiamo di pelliccia. In bocca spicca per freschezza, grazie a un’acidità marcata. Il Romagna Sangiovese Superiore Riserva Tre Anni 2018 al naso vira invece sulle confetture di frutta (prugna), in bocca ha corpo, equilibrio e freschezza esaltata dal tannino levigato. Il Colli di Rimini Cabernet Sauvignon Riserva SettantUno 2019 al naso ha tutta la tipicità del vitigno con il peperone che esce, netto, in bocca è equilibrato, vellutato con un finale amaricante.ca-perdicchi.jpg

Casa Comerci - Badia di Nicotera (VV)

Casa Comerci è una cantina di Badia di Nicotera (VV), sotto il Monte Poro, nel cuore viticolo della Calabria. L’azienda rinasce dalla volontà di Domenicoantonio Silipo e dei suoi figli Francesco e Federico di riprendere l’azione di Francesco Comerci che la fondò alla fine del 1800 e che sopravvisse soprattutto grazie all’impegno tutto femminile delle due figlie Michelina e Rosina che ebbero l’intelligenza e la capacità di sconfiggere i pregiudizi della Calabria di allora verso il lavoro delle donne. Attualmente l’azienda vanta una proprietà di quasi 30 ettari, di cui 15 a vigneto e il resto a oliveto, puntando soprattutto sui vitigni autoctoni magliocco e greco.
Tra gli assaggi che ci hanno colpito di più il Calabria Greco Bianco Refulu 2021, di colore giallo tendente all’oro, ha naso intenso, tipico del greco bianco, con un buon connubio di mela e agrumi. Un’intensità al naso che ritroviamo anche nel Calabria Magliocco Canino Rosato Granatu 2021 che punta soprattutto sulla parte vegetale. Il Magliocco Canino Rosso A Batia 2019 è probabilmente l’assaggio più completo: anche qui il naso è verde, quasi balsamico, con note di rabarbaro e in bocca di buon equilibrio.casa comerci.jpg

Fattoria Querciarossa – Magliano (GR)

Le vigne di Fattoria Querciarossa sono situate fra Magliano in Toscana e il mare di Talamone, all’ombra di due grandi querce secolari immerse tra i filari, su una collina da cui si scorge il monte Argentario e il mare. Siamo in una delle tenute del gruppo Tenute Toscane della famiglia Baroncini che in questa regione può annoverare altri brand di richiamo: Casuccio Tarletti, Il Faggeto, Poggio Il Castellare, Torre Terza.
I nostri assaggi sono per il curioso Vino Frizzante Bianco Falesia, prodotto da uve vermentino in purezza con metodo ancestrale. Di colore giallo oro, velato, ha bollicine fini e al naso è intenso e fine allo stesso tempo, con profumi agrumati e una marcata speziatura di zenzero. In bocca ha un’acidità ficcante, è freschissimo, sapido, amaricante. Un gran bel sorso. Il Maremma Toscana Vermentino Fonte delle Serpi 2021 è un’interpretazione più classica ma altrettanto convincente del vitigno: ha naso fine, suadente, con una leggera nota animale. In bocca ha acidità e una bella sapidità.fattoria querciarossa.jpg

Cantina Donini - Umbertide (Pg)

L’azienda ha iniziato l’attività di produzione e vendita del vino nel 1921, quando al rientro dalla prima guerra mondiale Donini Domenico nato nel 1899 e il fratello Donini Ruggero nato nel 1895 decisero di aprire in Verna località di Umbertide una rivendita di vino da loro prodotto. In seguito con l’aiuto dei rispettivi figlio Dino e Mario la produzione vinicola fu ampliata e orientata verso un mercato locale. All’inizio degli anni Ottanta nel tentativo di diffondere i sapori dell’Alta Valle del Tevere cominciarono a imbottigliare selezionando uva locale e di altre regioni limitrofe adattate nell’ambiente Valtiberino.
Attualmente la produzione è ampia e tra i vini assaggiati spiccano il Bianco Umbria Vernino 2021, da uve trebbiano, malvasia e dolciame: ha naso floreale, delicato e in bocca una buona acidità con finale amaricante. L’Umbria Grechetto La Fonte 2018 si presenta di un bel colore oro. Il profumo ricco, con note dolci che richiamano la crema pasticciera. In bocca ha un’acidità spiccata che lo rende vivo, vibrante. Curioso l’assaggio dell’Umbria Canaiolo Nero 2020 con i suoi profumi di cola e agrumati (limone), anche se a conquistarci sarà l’Umbria Sangiovese Nero Fratta 2019 con un profilo olfattivo ricco, che annovera scorza d’arancia candita, chinotto e spezie e in bocca è piacevolmente tannico.cantina-donini.jpg

La Berchialla – Barbaresco (CN)

L’azienda agricola viene inaugurata nel 2005 nella cascina Berchialla a Barbaresco, tenuta di campagna di proprietà della famiglia di Olek Bondonio fin dai primi decenni dell’Ottocento. La tradizione di vignaioli in questa famiglia ha radici lontane: il generale Bernardo Como, antenato di Olek, fu uno dei nove pionieri che nel 1894 fondarono con Domizio Cavazza la prima cantina sociale e diedero forma al Barbaresco come lo si conosce oggi. Nella cantina vengono vinificate uve provenienti da Barbaresco, Neive e Alba, ma la produzione rimane piuttosto limitata.
Il Barbaresco Roncagliette 2019 ha naso di viola, netta, intensa, elegante mentre in bocca ha corpo, tannino. Ancor più convincente e completo il Barbaresco Starderi 2019 che al naso sale in complessità con menta, liquirizia, frutta sotto spirito. In bocca ha un equilibrio maggiore tra tannino e acidità.berchialla.jpg

Corte Scaletta – Marcellise (VR)

Siamo in una delle nostre cantine di riferimento in Valpolicella che ha puntato in maniera pressoché esclusiva sulle uve tipiche della zona: corvina, corvinone e rondinella a cui si aggiunge un piccolo vigneto di cabernet sauvignon vinificato in purezza.
Molto buono il Valpolicella Ripasso Superiore 2018 che al naso lascia emergere una nota vegetale, erbacea, accompagnata dalla liquirizia. In bocca è avvolgente con una speziatura che ritorna a più riprese. L’Amarone della Valpolicella 2015 è molto ricco con un naso che oscilla tra la confettura, il peperone e i terziari più eterei. In bocca è elegante con un finale amaricante.corte scaletta.jpg

Poderi Garona – Borgomanero (No)

Il nome dell’azienda agricola della famiglia Duella prende origine dall’omonima località sita nel comune di Boca, che già nell’Ottocento era celebre proprio per le sue vigne. Poi il progressivo spopolamento ha portato man mano ad abbandonare le vigne fino a qualche anno fa quando Renzo ha riniziato una progressiva ricostituzione della proprietà. Oggi sono tre gli ettari in produzione circondati da bosco dove domina il nebbiolo, con vespolina e uva rara.
Il Colline Novaresi Rosato Fenrose 2021 è un esempio da manuale della vinificazione in rosato di queste tre uve. Di colore buccia di cipolla al naso ha la delicatezza della violetta, in bocca ha la giusta acidità e un leggero tannino che ne accentua la freschezza. Il Boca 2016 mostra invece la muscolatura, con un naso complesso dove emergono le note di sottobosco e fungo. In bocca ha corpo e tannino deciso che ha bisogno ancora di tempo per smussarsi.poderi garona.jpg

Scarzella – Rocchetta Tanaro (At)

Siamo in un’azienda di giovani che hanno ripreso le vigne di proprietà in frazione Asinara con nuove idee. A oggi i tre giovani fratelli, terza generazione di famiglia orgogliosamente contadina come amano definirsi, stanno ridisegnando la produzione contando su 5 ettari tra vigneto e frutteto circondati da quattro ettari di bosco.
E dai nostri assaggi emerge l’ottimo campione di Grignolino d’Asti 2021, di colore rubino scarico, con naso fresco, fragrante di ciliegia accompagnato dal pepe nero che lo caratterizza. Altrettanto tipico il tannino in bocca che insieme alla moderata acidità lo rende un vino perfetto per accompagnare il salame crudo.scarzella.jpg

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