Fra le nostre migliori esperienze a Roma
Se cercate il sito internet di questa osteria del Testaccio noterete un bel design e poi i pulsanti per le prenotazioni, a pranzo e a cena. Insomma l’essenzialità con gusto, che è il suo mood. È sulla nostra guida, ma il faccino contento non rende ragione del valore che si nasconde dietro a questo luogo, con tavoli all’aperto e un’accurata selezione di vini che offrono entusiasmo ai curiosi appassionati come siamo noi.
Chi c’è dietro a questo locale che tratta i piatti della tradizione romanesca (e molto di più)? Il titolare è Andrea D’Alfonsi che ha incontrato sulla propria strada Umberto Mussato, trentenne veneto che ha vissuto un passato da Marzapane, altra sosta che celebrammo subito radiosa sulla nostra guida. Il loro punto di forza sono le materie prime, selezionate accuratamente, ma dopo la nostra prova è evidente che le verdure (le abbiamo assaggiate tutte) sono un punto di attrattiva che altri non possiedono, per incapacità di ricerca, di passione e di creatività.
E ora ve le raccontiamo a partire dai ripassati in padella (7/8 euro cadauno): ortica selvatica, grattaculi, asparagine selvatiche, cicoria selvatica.
Eccezionale sarà poi l’amaranto selvatico scottato e il chenopodio selvatico, mentre i tenerumi in cucuzzella sono la specialità che non ti aspetti. Basterebbe questo.
Ma in realtà ci sono i piatti della tradizione da assaggiare. E via ancora con una perfetta misticanza selvatica in salsa di alici e sommacco (12 euro),
accanto alla coratella di abbacchio con le cipolle (10 euro).
E poi, sempre fra gli antipasti, le coppiette di cavallo piccanti, le olive all’ascolana fatte in casa, le polpettine fritte di chianina e tanto altro.
Sui primi ecco degli iconici rigatoni alla gricia,
oppure alla pajata (14 euro), accanto agli spaghettoni alla carbonara con “galline felici” (ottimi) oppure all’amatriciana con pomodoro fresco, o al cacio e pepe selvatico del Madagascar.
Superbo, fra i secondi il coniglio leprino di Viterbo alla cacciatora (22 euro);
quindi la trippa alla romana con le foglie di menta (15 euro)
il baccalà alla romana con la frutta secca (18 euro)
e poi l’abbacchio a scottadito, la coda alla vaccinara (siamo al Testaccio vivaddio a due passi dal mattatoio), il pannicolo di cavallo scottato e i fegatelli di maiale nero casertano alla griglia. I porcini in stagione ci sono: per i tagliolini o arrostiti.
Si chiude con le ciambelline al vino (5 euro), i commoventi gelsi neri, zucchero e limone, il tiramisù fatto in casa (6 euro), la panna cotta alle rose col gel all’eucalipto, la “Foresta Romana”, il doppio biscotto al grano saraceno con crema al cardamomo verde e kalamansi.
Sono cosciente di avervi descritto una perla, che a me ha fatto venire voglia di tornare: la prossima volta a pranzo e a cena.
Un plauso al personale: sorridente, preparato, coinvolgente, soprattutto nel servire i vini di quei piccoli produttori sconosciuti, fra Lazio e Umbria, che fanno parte del bagaglio di ricerca di materie prime di Andrea & Co.
PIATTO ROMANO
via Giovanni Battista Bodoni, 62
ROMA
Tel. 06 64014447
Provato il 6 giugno 2025