All’Osteria il Foppone di Cremona dove assaggiare una cucina di qualità, radicalmente tradizionale e con un incredibile rapporto qualità prezzo

Cremona è una città strana da interpretare, con una vitalità, a partire dal centro storico, che si fatica anche solo a immaginare. Così può capitare un sabato a pranzo di non trovare posto in nessuno dei ristoranti del centro, con tanti turisti - certo - ma soprattutto con una clientela locale che sembra aver mantenuto la buon abitudine di fermarsi a pranzo fuori dopo le spese del sabato mattina. A pochi passi dal Duomo, in via del Foppone, una posizione defilata in zona piazza Lodi, apre le porte l'Osteria Il Foppone (Via Foppone, 1 • tel. 0372 412088) che sembra uscita da un vecchio film di Tognazzi.

Bancone all’ingresso, con oste a prima vista burbero, ma capace di rivelarsi di grande professionalità e vera accoglienza. Una sala accogliente, con il legno caldo e il particolare di un pianoforte che rende tutto più bello; un dehors per l’estate e una carta di portate ristretta, ma con molta sostanza. Un'osteria - rara avis - nel rignificato originario del termine. Gli antipasti sono pochi - del resto sono marginali nella tradizione locale - eccetto qualche salume. come spalla di San Secondo accompagnata dal gorgonzola. I primi invece sono il racconto di questo territorio con qualche concessione. Eccellenti i marubini immersi in un brodo saporoso, poi ancora gli immancabili tortelli di zucca o i testaroli al ragù di Chianina.

C’è spazio anche per il risotto con il ragù di osso buco e gli gnocchi con polpa di granchio e cognac, piccola concessione al mare. Anche tra i secondi la tavola è ricca: cotechino con purè, cappone ripieno con castagne e stinco di maiale al forno. Al manzo sono dedicati due piatti importanti: il bollito misto con mostarda e salsa verde e lamillefoglie di manzo con verdure grigliate, mentre in ambito mare ci sarà la zuppa di pesce. Ad accompagnarli una teoria di contorni notevole: lenticchie, zucchine trifolate, verdure grigliate e perfette verdure pastellate. Ai dolci tiramisù e semifreddi. La carta dei vini è risicata, ma qui intanto molti avventori si affidano allo sfuso. Il conto è leggero, l’atmosfera invita a restare ai tavoli e ritornare. Il quadro di una Cremona d’antàn capace di presentare al meglio la sua storia.

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