A pochi passi dalla stazione di Porta Susa a Torino, la cucina mai banale di Pierluigi Consonni, tornato sulla scena dopo la conclusione dell'avventura al Vintage

Pierluigi Consonni pensava di prendersi un po’ di tempo per sé, dopo aver concluso l’avventura al Vintage, ristorante guidato con sapienza fino al nostro faccino radioso. Per fortuna ci ha pensato DaDò (via Sant’Antonio da Padova 3 – tel. 01119507972/3383026514) a rimetterlo in pista, con le sue proposte che variano a 360°.

Il locale lo trovate a Torino, a pochi passi dalla stazione di Porta Susa, con vista sul grattacielo Intesa-San Paolo. Ingresso luminoso, sala divisa in due da un muro con camino che si apre su entrambi i fronti, mattoni a vista, finestroni sul cortile interno, illuminazione calda. I tavoli sono apparecchiati con cura e ben distanziati, il servizio va un po’ in affanno se il locale è sold out. Però hanno il coraggio di accogliere (come abbiamo visto in diretta) tavolate di dieci persone dopo le nove e mezza di sera, senza prenotazione. E non è banale dirlo a Torino.

In carta c’è la possibilità di svariare su ogni fronte, sul pesce c’è la voglia di andare su materia prima poco frequentata, come il morone o il pesce serra, ma non solo. Poi ci pensa Consonni a lavorarla come si deve. Della serata ricordiamo tutto con piacere, a cominciare dalla gelatina di mojito come preantipasto. E quindi il cubetto del già citato morone scottato alle erbe con salsa acidula allo yogurt e frutta secca, il “nostro” vitello tonnato (ovvero con salsa senza maionese e una carne da applausi), da provare insieme con crème brulée di baccalà e parmigiana di melanzane alleggerita.

Ai primi maltagliati al rosmarino, pomodorini, fiori di zucca e dadolata di gamberi, gnocchi di patate viola con ragù di ricotta e alici fritte, riso integrale alla ligure con pecorino sardo.

Ai secondi con un superbo baccalà, taccole, pomodorini confit e crumble di olive, proposto insieme con tagliata di tonno alletterato e spinacetti saltati, tre tagli di maiale brasati, insalata cruda e cotta primaverile con salsa brusca e tomino di capra.

Non deludono neppure i dolci, ovvero semifreddo al pistacchio e crema inglese e una spuma di zabaione caldo e gelato alla vaniglia da ricordare.
Carta dei vini essenziale, con proposte che escono dai binari del già visto. Bentornato!

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