Nell'enoteca di Eataly al Lingotto di Torino, con 35.000 bottiglie a portata di mano

Che bella idea aprire la sala dove una volta c’era Casa Vicina, sfruttare la cucina già esistente, lo staff della Taverna del Re già ampiamente collaudato sotto l'attenta regia di Piero e Ugo Alciati, arredare lo spazio liberato con essenziali ma funzionali tavoli da osteria moderna, ospitare così gli avventori praticamente in mezzo agli scaffali che ospitano tutte le più che 35.000 bottiglie dell'enoteca di Eataly.
bottiglie.jpgStiamo parlando di Giù Da Guido, sotto nell'enoteca di Eataly appunto, dove la famiglia Alciati si è inventata la sua trattoria/osteria in cui le bottiglie a portata di mano fanno il paio con la tradizione piemontese quella schietta, verace, godibile a filiera corta e rispettosa della natura.

Per onestà di cronaca il rimando a Magazzino 52 è quasi d'obbligo; l'emozione del tavolo in mezzo all'esposizione del vino l'avevamo goduta nell'ottimo locale di via Giolitti, ma pranzando, cenando, stuzzicando l'appetito ammirando e girando tra l'enorme scelta dei vini dell'enoteca Eataly il piacere tattile e visivo sazia prima ancora di iniziare a gustare.
Lo stile di Giù Da Guido è essenziale ma ben calibrato, una serie di sfizi, stuzzichini poi piatti più semplici, altri più complessi vogliono essere un sunto della verace cucina piemontese con un rado sconfinamento nella vicina Liguria.

Tradizione realizzata con le materie prime più genuine scelte seguendo il ritmo delle stagioni a provenienza certa e solidale, sfruttando il meglio che il mercato di Eataly, al piano superiore, offre. Gli Alciati ovviamente ci sono raramente, ma lo staff in cucina diretto da Laura e i giovani, simpatici e capaci, in sala non ne fanno notare l'assenza.
giardiniera.jpgI piatti sono vari, soddisfano ogni occasione, dall'aperitivo allo stuzzichino veloce, al pranzo, alla cena e al dopocena con pienezza svariando dalla Giardiniera alla Lingua al verde, dalle sarde e cipolle alla trota affumicata, passando ai piatti iconici come i grandi plin di Lidia (la famiglia Alciati ne ha fatto un suo marchio, li propone in tutti i suoi locali e per l'asporto al banco di Eataly ma grandi lo sono davvero e ben vengano le ampie possibilità di gustarli)

le tagliatelle 40 tuorli pomodoro e basilico, intrattenendosi con i piatti di Campagna come L'Uovo le Camille con asparagi e zafferano, il coniglio al vino bianco olive taggiasche e limone oppure il fegato d'anatra burro e marsala.
uovo.jpgFinale con formaggi scelti a rotazione sempre dal piano sopra del padrone di casa e dolci accurati e contadini.
formaggio.jpgPrima dell'assaggio non è mancata una spuma di seirass e timo come apristomaco iniziale. Tutto ben eseguito e ben presentato.

Un'ottima trattoria moderna senza spunti al di fuori del dovuto, i citati plin come eccellenza, tutto in linea con quello ti aspetteresti da una guida così prestigiosa. Una cosa esiste e può fare la differenza nel desiderio di tornare. La possibilità di sceglierti il vino dagli scaffali scintillanti dell'Enoteca di Eataly, di portartelo al tavolo e di fartelo servire al prezzo indicato per la vendita è una consuetudine di grande attrattiva. Bellissimo ed emozionante il piacere di girare, scegliere e degustare al momento il vino preferito. Noi, dopo un calice di Alta Langa Fontanafredda Extra Brut, abbiamo afferrato con convinzione un Langhe Nebbiolo 2019 La Spinetta e ci siamo sentiti al settimo cielo.

Scorrendo la carta puoi pranzare o semplicemente assaggiare partendo dai 12-15 euro arrivando per un pranzo completo sui 30-40 euro con un ottimo rapporto qualità/prezzo. In stagione c'è anche il tartufo ma quella è tutta un'altra storia.

Giù da Guido

c/o Eataly Lingotto
Torino
Tel. 011 19506877
giu@guidoristorante.it

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