Un'unica sala minimale e graziosa dove gustare i piatti di Claudio Campanile e Chiara accompagnati da una buona offerta di vini, anche a calice

Quante volte sono passato davanti alla Fucina incuriosito, solleticato dai rumors che la indicavano osteria-trattoria moderna da sperimentare; quante volte ho rimandato alla volta successiva il solcarne la soglia, anche perché spesso mi capitava di passare di lì, sulla trafficatissima via Madama Cristina al n.86 (tel. 3396364377), quando il locale era chiuso! Per la cronaca La Fucina oggi non più caffè ma ristorantino ed è aperto a mezzogiorno dal lunedì al sabato ma di sera solo il giovedì, venerdì e sabato.

Nel mese di giugno per ben due volte con mia moglie mi sono seduto a uno dei pochi tavolini, minimali, imbanditi con sobrietà, ma graziosi e invitanti, che compongono l'unica sala interna del locale che ha anche un dehors esterno. Al Fucina rimesso piacevolmente a nuovo, entrare, sedersi ai sobri tavoli, chiacchierare con l'amabile Tiziana in sala, degustare i pochi, accurati e gustosi piatti confezionati da Claudio Campanile e Chiara, trasmette un'atmosfera di famigliarità e tranquillità. E se il tutto viene innaffiato da uno dei vini descritti sulla lavagnetta (alcuni dei quali serviti al bicchiere), ti convinci anche di essere sceso direttamente in cantina a scegliere tra gli scaffali.

E pensare che lo chef Claudio ha avuto esperienze decisive in importanti cucine internazionali e fa intravvedere grandi potenzialità, ma pare appagato nel suo piccolo e grazioso locale, in cui può esprimersi in un contesto sereno. Qui ha più libertà di realizzare la sua cucina tradizionale ma elegante, semplice ma concettualmente elaborata, corredata da materie prime accuratamente selezionate.

Un piccolo gioiellino in cui pranzare è un piacere, oziare al tavolo una pausa rasserenante, centellinare un bicchier di vino di vino un'esperienza da enoteca slow e infine pagare un conto che rende ancor più gradevole la cena o il pranzo.

La sera della nostra ultima prova il menu prevedeva come antipasti insalata russa della casa, vitello tonnato (ottimo), burratina affumicata (originale e di gustosa armonia) nonché un più consueto anche se buono prosciutto di Parma e melone. Come primo un eccellente risotto Carnaroli del falasco con salsa allo zafferano, sugo d'arrosto e salsiccia di bra a crudo. Tra le seconde portate, un filetto di branzino in porchetta con crema di fagioli neri, petali di scalogno al vino rosso e fagiolini piattini in cui si notano materia prima ed esecuzione molto convincenti e poi tagliata di vitella piemontese di 250 g. con patatine, zucchine novelle e cavolfiore viola. La quarta proposta era uovo morbido su crema di piselli, spinaci scottati, ricotta di bufala e terra di olive taggiasche.
Al dessert su tre opzioni abbiamo provato un delizioso cremoso al gianduia e caffè con cocco rapè.
Buona offerta di vini a calice.

Verrebbe la tentazione di tenere un po' riservato questo indirizzo per timore che quella bella atmosfera non si comprometta ma la bravura e la simpatia dello staff mi convince a invitare tutti a provare questo localino: nessuno se ne pentirà.

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