Quando una birra artigianale incontra un grande vitigno

Una birra a tutto pasto anche quando in tavola arrivano piatti cucinati da chef stellati? E perché no, se la birra è una Italian Grape Ale (IGA), cioè fa parte delle birre ad alta fermentazione aromatizzate con mosto d'uva che si stanno sempre più affermando come tipologia di riferimento nel mondo del bere.
piazza-sala.jpgUn'esperienza che anche noi abbiamo vissuto lo scorso 7 marzo a Torino, nella rinnovata location del ristorante Piazza dei Mestieri in occasione della presentazione ufficiale di FRIDA, birra artigianale in stile IGA, ideata e prodotta nel Birrificio La Piazza dal Mastro Birraio Riccardo Miscioscia.
piazza-birra.jpgFrida è nata dall'incontro tra la birra artigianale e il vitigno Sauvignon dell'azienda vinicola Vite Colte di Barolo, 100 ettari di vigneto coltivato "come una volta" da 180 viticoltori. Un incontro felice, che ha dato origine a una birra chiara, di media gradazione alcolica (7,5°) e dal profumo gradevolmente fruttato.
vite colte-birra frida.jpgE per tutta la durata della cena la birra Frida, insieme con una scelta di altre birre artigianali prodotte da La Piazza, e con i vini di Vite Colte sono rimasti a disposizione degli ospiti perché sperimentassero i più diversi abbinamenti con i piatti proposti. Che erano piatti davvero speciali, perché ai fornelli, oltre allo staff del ristorante sotto la guida di Maurizio Camilli, si sono avvicendati chef del calibro di Christian Mandura di Unforgettable e di Gianni e Federico D'Amato del Miranda di Tellaro.
piazza-chef.jpgGli assaggi per l'aperitivo hanno aperto con il parfait di foie gras aceto e parmigiano, sorprendente mix di suadenza e freschezza, opera di Christian Mandura, per proseguire con l'intramontabile cubo di bolliti di Gianni D'Amato e infine con la sostanziosa battuta con uovo in crosta di pane de La Piazza. Ancora di Christian Mandura l'insalata di finocchi con arance con gamberi crudi e sconditi, originale antipasto dal perfetto equilibrio tra diverse consistenze, mentre sapiente fusion mare-terra il bottone di calamaretti, cipolla caramellata, uovo e tartufo, primo piatto nato dalla solida esperienza di Gianni D'Amato. Il mestolo è passato quindi alla cucina "della casa": baccalà in tre consistenze, generoso secondo piatto e, dolcissima conclusione, la ricca tortella con namelaka.


Allora sdoganata la birra a tutto pasto? Se si tratta di Frida difficile negarlo, anche se poterla alternare, magari sullo stesso piatto, con un calice di fresche bollicine Alta Langa, o del setoso Sauvignon di Vite Colte è stata un'esperienza inedita ma tutt'altro che spiacevole. Su cui riflettere ma, soprattutto, da ripetere.

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