Tra montagna, mare e collina, una degustazione con assaggi davvero meritevoli di menzione, mentre ci avviciniamo alla proclamazione dei Top Hundred con una serie di novità da non perdere

Quest’anno Il Golosario, che compie i suoi 25 anni, sarà particolarmente ricco di novità, non solo come cantine nuove che verranno inserite, ma anche come indicazione di valore. Oltre ai Top Hundred, infatti, grazie allo straordinario lavoro compiuto quest’anno, appariranno in guida anche le cantine che rappresentano la “promessa” e che consigliamo vivamente, oltre a incontrare a Golosaria Milano dal 4 al 6 novembre. Sono cantine potenziali Top Hundred quest’anno, ma essendo ormai al completo per l’elenco dei Nuovi (per cui non ci saranno i “fuori di Top quest’anno) abbiamo scelto una Menzione speciale, che arricchisce IlGolosario 2024 ma anche Golosaria. Siamo vicini al proclamare i 100 “Storici" premiati con un nuovo vino (domenica prossima la commissione ufficiale si riunirà per preparare tutto per il 15 settembre, data dell’annuncio), mentre ci aspettano altre due sessioni di assaggio da qui alla fine del mese. Quindi ci leggerete altre tre volte. Intanto appuntatevi questi assaggi che meritano attenzione, ancor più trovandovi in luoghi di vacanza.
 

TERRE DI GER - Frattina di Pravisdomini (PN)

Gianni Spinazzè, imprenditore lungimirante e visionario, cominciò a lavorare al progetto Podere del Ger nel 1975, con l'impianto delle prime vigne. Fin da subito l'obiettivo fu quello di praticare un'agricoltura sostenibile. Negli ultimi anni la svolta è arrivata grazie al suo progetto agronomico ed enologico di vitigni Piwi, frutto di incroci multipli tra varietà di uve resistenti, ottenute mixando varietà resistenti agli agenti patogeni, che permettono di ridurre l'utilizzo della chimica in vigna. I risultati raggiunti sono stati straordinari, sia per i vitigni ordinari sia per i Piwi, e questa tornata di assaggi lo ha dimostrato alla grande. Il Piwi Vino spumante Biologico brut “Rufini" è un metodo charmat di grande potenzialità: di colore paglierino chiaro, ha naso lievemente aromatico. In bocca si distingue per il sorso cremoso, ricco, con la giusta acidità e il finale piacevolmente amaricante. Il Vino bianco biologico “Feltro" 2022 ha naso di una discreta finezza con profumi di pesca a pasta bianca, in bocca è equilibrato, decisamente ben fatto. Il Vino rosso biologico “Caliere" 2021 ha un naso che conquista con i profumi di fava di cacao che tornano anche in bocca accompagnati da un'acidità spiccata. Anche i vini da uve più classiche riservano sorprese. Il Friuli Pinot Grigio 2022 ha colore paglierino, naso agrumato con una leggera affumicatura e in bocca può vantare una bella sapidità. L'effetto wow arriva però con il Trevenezie Sauvignon blanc 2022 che sviluppa il corredo di frutta tropicale di questo vitigno semiaromatico. E così ti arriva al naso un piacevole mix di frutto della passione e mango che si fa sentire anche in bocca in un sorso potente ed equilibrato. Il Trevenezie Refosco dal Peduncolo rosso 2021 è l'etichetta che già una volta scegliemmo di premiare come Top Hundred. Decisione che confermiamo dopo l'assaggio di questo vino dal naso ampio, complesso, con profumo di incenso, more, mallo di noce. In bocca è pieno, tannico, con finale dove ritorna la noce, persistente nel retrogusto. Davvero Bravi!!!
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CAVIT - Trento

Cavit non ha bisogno di presentazioni e una degustazione completa dei suoi prodotti occuperebbe uno spazio molto più ampio di questo. Ci sono però due etichette eccellenti su cui vogliamo porre l'accento. Anzitutto uno spumante: il Trentodoc metodo classico brut riserva Graal Altemasi 2016. Ha naso di crosta di pane e miele con una delicata speziatura. In bocca la bolla è un filo di perle, cremoso e persistente allo stesso tempo, che porta il suo corredo di acidità viva.
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Quindi il Trentino Vino santo Arèle 2003 che esce dai canoni dell'eccellente per rivelarsi un vero e proprio monumento. Naso strepitoso di albicocca essiccata e cuoio, in bocca il sorso è seta, scorre via con una bella acidità e una speziatura che non ne fa percepire il residuo zuccherino. Un vino di vent'anni che è al top della forma. Decisamente un assaggio memorabile!
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MARTILDE - Rovescala (Pv)

Antonella Tacci e Raimondo Lombardi sono arrivati a Rovescala nel 1991, abbandonando carriere ben avviate a Milano nel campo dell'informatica, per dedicarsi alla cura dei loro gatti siamesi e orientali, di cui possiedono un piccolo allevamento amatoriale che contraddistingue anche l'effige delle loro etichette. Ma con l’agricoltura hanno maturato la scelta forte di voler diventare vignaioli autodidatti sfruttando al meglio i 18 ettari a disposizione. Li conosciamo da oltre vent’anni, praticamente agli inizi, e la loro Bonarda del 2002 fu inclusa tra i primi Top Hundred. Tra i nostri assaggi dell'ultima ora ecco la Provincia di Pavia Malvasia Piume 2022 dal naso finemente agrumato, con mandarino e miele accompagnati già all'olfatto da una nota di sapidità, di olive verdi. Sorprende poi la Malvasia “Dedica" 2022 interpretazione macerata di questo vino, che esalta le note di albicocca essiccata in piacevole contrasto con il sorso equilibrato, vellutato, con un tannino che accarezza il palato.
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DELL'ERBA - Albenga (Sv)

Siamo reduci dal Premio Vermentino di Diano Castello, giunto alla 30^ edizione e il giorno dopo abbiamo assaggiato alcuni vini (oltre al premiato) delle aziende più curiose che sono salite sul palco. Che bella sorpresa questa azienda agricola che nasce da una storia di viticoltura antica, ma oggi vive una stagione di rinnovamento grazie anche alla nuova generazione ben rappresentata dal sorriso di Giulia Dell'Erba. La produzione si incentra sui due vitigni più caratteristici di questo territorio: vermentino e pigato. Il primo dei due, come Riviera Ligure di Ponente Vermentino "Soffio di Ponente" 2022, ha già conquistato il podio del premio Vermentino lo scorso weekend. Il riassaggio ci ha confermato le grandi impressioni avute: profilo olfattivo decisamente fine, con cedro ed erbe aromatiche. In bocca è equilibrato, fine, con una bella acidità. Ancor più sorprendente il Riviera Ligure di Ponente Pigato “Mareggio" 2022: dal bel colore brillante che tende all'oro, al naso è avvolgente, invitante, con profumi di albicocca, mela verde, una speziatura fine. Il sorso è vellutato, minerale, con finale amaricante.
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GAVINO DELOGU - Usini (Ss)

Nata nel 2016, questa piccola cantina pur potendo contare su due soli vitigni e altrettante etichette ha saputo imporsi all'attenzione degli appassionati. Il motivo è da ricercare in questi vini che abbiamo assaggiato. Partiamo con il Vermentino di Sardegna “Primastella" 2022, dal naso delicato di mela e lime, che troviamo più definito nel campione 2021 che sale in complessità con profumi di pera e foglia di liquirizia. In bocca ha una speziatura finale molto gradevole prolungata dal tannino sottile che si percepisce in bocca. Il Sardegna Alghero Cagnulari "Ultima Stella" 2021 è un'etichetta capace di far comprendere le enormi potenzialità di questo vitigno, che dona un vino dai profumi di mirto e le note balsamiche che in bocca si tradurranno in una speziatura profonda di pepe nero.
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MONTE FENOSU - Muros (Ss)

Monte Fenosu è anzitutto un agriturismo diventato una splendida struttura di enoturismo che dispone di ristorante e camere. La parte dedicata al vino è stata parallelamente sviluppata e oggi può contare su una gamma di vini molto interessanti. il Vermentino di Sardegna Tudurighe 2022 al naso ha la nota citrina che si esalta accompagnata da una speziatura profonda che invita a tornare più volte sul bicchiere. In bocca però l'acidità trova la sua via e il sorso diventa equilibrato, lungo, con una freschezza che pervade il palato. Il 2021 è salito sul podio del Premio Vermentino sbaragliando il campo ampio di 125 campioni assaggiati. Ha naso più gessoso, profondo, ma meno fresco rispetto a questo eccellente 2022. Passando ai rossi, l'Isola dei Nuraghi Cagnulari 2021 è una interpretazione diversa di questo vitigno: naso complesso, di frutta sotto spirito. In bocca è pieno, speziato. L' Isola Dei Nuraghi “Turricula" invita con un naso di carrube e viola che accompagna un sorso pieno, tannico. L'assaggio che però troverà l'applauso unanime è il Cannonau di Sardegna “Ardosu" 2021 ennesima dimostrazione della grandezza che può raggiungere questo vino: ha naso di frutta secca e crosta di pane nero, in bocca i tannini sono finissimi e accompagnano a una speziatura finale che saluta un sorso caldo, pieno.
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CASARETTI - Bardolino (Vr)

L'azienda situata nel cuore del Bardolino classico, sulla sponda orientale del Lago di Garda, vanta una storia di oltre 100 anni di tradizione. Dal 2010 al timone ci sono i fratelli Giammaria e Stefano che hanno puntato con decisione sulle proprie etichette e i risultati non si sono fatti attendere. Il Bardolino classico "Vigna Olte Longhe" 2022 è l'assaggio migliore: dal bel colore rubino scarico, ha naso di fragola e rosa con accenni balsamici. In bocca si sente l'eco della rosa con una spruzzata di pepe che ravviva il sorso. Il Bardolino classico "Vigna La Nogara" 2022 rappresenta una interpretazione diversa: il naso è più complesso e va a cercare note terragne ed ematiche. In bocca cresce in potenza con un tannino leggero. Il Bardolino "La Rocca" 2021 ha naso profondo e polveroso, che merita tempo. In bocca è tannico con una sapidità che marca la differenza.
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CUPERTINUM - Copertino (Le)

Cupertinum è una cantina sociale situata al centro della penisola salentina, a metà strada fra lo Ionio e l'Adriatico. Fondata nel 1935 da 36 viticoltori, attualmente conta 300 soci conferitori, che coltivano una superficie totale di 300 ettari. Qui trovano dimora i vitigni tradizionali salentini, come negroamaro, malvasia nera, malvasia bianca e primitivo per una produzione numericamente molto importante e con diverse punte di eccellenza. Due gli assaggi che vogliamo sottolineare: il Salento Rosso Negroamaro 2021 dal bel colore porpora, con naso complesso, profondo, che a tratti "vermuteggia", che in bocca si esprime con forma, attraverso un sorso potente che lascia un piacevole sentore di mallo di noce nel retrogusto.
cupertinum negramaro.jpgQuindi il Salento Rosso Primitivo 2021 dal bel color porpora, ha naso complesso, elegante, con spiccati profumi di incenso. In bocca è pieno, caldo, tannico.
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HIC ET NUNC - Vignale Monferrato (Al)

Cantina della nostra predilezione, condotta dal bergamasco Massimo Rosolen, debutta con un vino che sarà protagonista il 23 luglio prossimo a Camino per il Baratuciat Day. Si tratta del Vino bianco Felem 2021 ottenuto da uve baratuciat. Di colore oro, al naso ha profumi immediati di albicocca che poi virano all'arancia candita. In bocca marca la differenza con una trama quasi tannica, accompagnata da un finale amaricante. Merita anche l’altro bianco assaggiato nella stessa tornata: il Monferrato bianco Mè Frel 2022 da uve cortese coltivate su terre bianche e manse che rappresentano l’optimum per questo vitigno. Dal bel colore paglierino, ha naso austero con la polpa di pesca bianca accompagnata da sentori di sottobosco. Intenso al naso e all’assaggio. Interessante il vino rosè Rossolen da uve appassite di barbera: un vino che coglie la rosa al naso e in bocca e omaggia la famiglia proprietaria della tenuta.
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VITE COLTE - Barolo (Cn)

Vite Colte è una delle realtà più importanti d’Italia e in particolare del mondo dei vini piemontesi. Una realtà fatta di persone, circa 180 viticoltori, che custodiscono con il loro sapere contadino le tradizioni e il territorio viticolo di circa 300 ettari di vigneti con una particolare presenza nel mondo del Barolo. In questi assaggi però abbiamo preso in considerazione un'altra parte della produzione a cominciare dalla spumantistica con l'Alta Langa "Oltrequota Cinquecento" 2019: di colore paglierino, ha naso citrino, con profumi eleganti di cedro. In bocca la bollicina è fine e cremosa. Il Piemonte Sauvignon "Tra Donne Sole" 2022 ha naso molto gradevole, di fiori d’arancia ed erbe aromatiche tra cui spicca la salvia varietale. In bocca ha una bella mineralità e un'acidità diffusa con un finale leggermente amaricante. Quindi il Colli Tortonesi Derthona Timorasso 2021 con naso quasi scolastico, di miele e idrocarburi e una speziatura diretta, immediata che spinge all'assaggio. Da applausi il Nizza Riserva "La Luna e i Falò" 2019 che coglie finalmente il carattere della Barbera senza snaturarla. In bocca è pieno, con il giusto tannino e la speziatura finale. Il Piemonte Moscato Passito "La Bella Estate" 2021 ha tutta la finezza del moscato con il glicine e la pesca. In bocca rifugge la tentazione dello stucchevole grazie alla buona acidità
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Tra gli altri assaggi segnaliamo l’ottimo, intrigante Verdicchio di Matelica "Balzani" 2022 di Le Cime Basse di Matelica (Mc). Naso da manuale, di mela verde, percorso però da una nota animale piacevolissima. Ha corpo, acidità e finale amaricante che persiste a lungo.
matelica.jpgPoi passiamo a una scoperta di cui andiamo orgogliosi: il Valgella Valtellina superiore 2019 dell'azienda agricola Alessio Magi di Teglio (So), con un naso capace di estrarre le note più suadenti del nebbiolo: c'è la cola, una speziatura finissima di chiodi di garofano. In bocca è tannico, equilibrato, di buona acidità.
valgella.jpgInfine un altro bel campione il Brunello di Montalcino l"a Casella" 2018 de Il Musico di Montalcino (Si). Naso di media complessità, con un profumo franco di prugna accompagnata dalla vaniglia. In bocca c'è tutta l'eleganza del Brunello.

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