Nel paese del pane, una cucina famigliare, con tanto calore fra tradizione e origini partenopee

Chissà se è meglio la Val Varaita con tanta neve o con poca. In ogni caso l’aria pura di questa valle è piacevole anche d’inverno. E poi a Venasca si viene per prendere il pane, che è una vera specialità. Come ben sa Laura Gianaria, che quando era bambina visse l’esperienza del bar gelateria del papà, aperto nel 1976. Una ventina di anni dopo, la svolta con la trasformazione del bar in ristorante. Che diventa la Terrazza (piazza Martiri, 4 - tel. 0175567167). E qui subentra al timone la bella Laura (dopo un’esperienza all’Antica Corona Reale), con l’idea dell’impiego di prodotti locali, sempre di stagione.

Le paste fresche sono tutte fatte in casa da mamma e papà, e in sala c’è anche il fratello Giampiero. È piacevolissimo il benvenuto con pane di segale alle noci cotto a legna servito con lardo; quindi la polentina di Pignulet col tomino di Melle (di un produttore di Frassino). Poi la gloria locale: le ravioles della Val Varaita e i crusetin, ovvero gli gnocchi di farina di segale conditi con toma d’alpeggio e burro di montagna. Imperdibile il carré di agnello alle erbe di montagna cotto a lungo nel vino.

Si chiude con la pastiera napoletana che tradisce le origini campane della mamma di Laura, la quale realizza pure i fusilli cu’ fierru, attorcigliati nel ferro della nonna e serviti con un ragù di salsiccia di Venasca. Anche i vini sono delle gloriose Colline Saluzzesi serviti anche al bicchiere. Un posto semplice, dove si sta bene. Calore!

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