Salite da Villadossola, ai 640 metri di un borgo storico

Ma esiste davvero un posto così? Me lo sono chiesto quando l’auto da Villadossola saliva per quella stradina lunga e stretta dove la speranza è di non incontrare chi giunge dalla parte opposta.
tappia-paese.jpgDa Villadossola alla località Tappia il dislivello è notevole: dai 250 ai 640 metri. E da qui vedi tutta la valle, ma anche terrazzamenti e vigneti a pergola, e poi case di legno e pietra o meglio di “beola” che è un tipo di roccia ossolana.
tappia-borgo.jpgÈ un luogo della memoria, dove si è giocata la resistenza partigiana, per cui Romano Zaretti ha sempre coltivato il sogno di rendere questo un luogo di rivincita, prima col vino e poi col turismo. Il patrimonio comune è sempre stata una sua preoccupazione, espressa anche attraverso la militanza politica e l’attività di amministratore di Villadossola. A Tappia scorgi ancora i segni di una storia di dolore, dacché alcune case diroccate rivelano le tracce degli incendi appiccati per rappresaglia dai tedeschi durante la lotta partigiana che vide suo padre Dante detto “Barbarossa” tra i principali artefici dell’insurrezione popolare contro la dittatura. Romano, che da un anno è in Cielo con Dante, ha ricreato i terrazzamenti, mettendo a dimora quel clone del nebbiolo, presente in queste valli dall’inizio del XIV secolo che porta il nome di Prünent.
tappia-corrado.jpgIl figlio Corrado, che incontro in una bella domenica di gennaio, mi racconta che hanno pazientemente costruito tutto a mano, utilizzando pietra e legno del luogo: la casa di famiglia, quindi la cantina e poi l’agriturismo dove siamo venuti a mangiare, sorpresi dall’ottimo Chardonnay della maison, e naturalmente dal Prünent (nel mio caso è stato il millesimo 2017) che martedì 10 gennaio avevo recensito su IlGusto.it (Link).
bottiglia-prunent.jpgCorrado, 49 anni, sembra un fiume in piena quando parla dei vini e di un progetto di espansione, avendo da poco acquisito una nuova cantina, sempre nella zona. E lui è qui insieme con la moglie Elena e le giovani figlie Giorgia (vignaiola con lui) ed Eleonora (perfetta maître dell’agriturismo). Dall’ettaro di proprietà, al quale se ne aggiungono quattro in affitto, vengono prodotte 10 mila bottiglie, ma nel 2023 il numero sarà ben superiore.
tappia-cantina.jpgLa sala da pranzo è allestita in un dehors riscaldato, che anche in inverno permette di vedere l’affaccio sulla valle.
tappia-dehors.jpgSi mangia alla carta, iniziando dagli affettati con le verdure e una buona tartare col suo uovo. Fra i primi è eccellente il risotto al Prünent e toma
tappia-risotto.jpggradevoli le tagliatelle al ragù di cinghiale, da dimenticare la pasta rustià (penne un po’ rinsecchite con patate, formaggio, cipolle e speck).
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Ci si rifà alla grande con il coniglio al Prünent, servito con la polenta o con le patate, in porzione abbondante, mentre in carta troviamo la tagliata, il filetto di manzo ai porcini e lo spezzatino di cinghiale in salmì.
tappia-coniglio.jpgSi chiude come dev’essere con il dessert: che contempla i formaggi ossolani, ma anche dei dolci buonissimi realizzati dallo chef Stefano Mauri: cheesecake, torta di grano saraceno, crostate casalinghe, torta di pane e latte.
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Alla fine spenderete sui 40 euro: euro più euro meno, escluso il vino. Ma attenzione a quello Chardonnay, perché è talmente buono che la bottiglia intera basta appena per una persona... sperando sempre di non incontrare nessuno quando si scende da questo borgo emozionale.
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La Cantina di Tappia

Frazione Tappia
Villadossola (VB)
tel. 320 488 0589

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