Ha sede nel Pavese, a Mortara, e si propone di promuovere un territorio ricco di biodiversità, lambito da tre fiumi: Po, Ticino e Sesia

È l’ultima nata in ordine temporale tra le Strade del Vino e dei Sapori della Regione Lombardia, ed ha un nome avvincente: Strada del Riso dei Tre Fiumi. Entra così con pieno merito in quel patrimonio regionale fatto di una narrazione emozionale che si dipana tra storia, territorio, sapori.

Ha sede nel Pavese, a Mortara, cuore di quella Lomellina capitale europea del riso con i suoi 80 mila ettari coltivati a risaia, mentre “l’anima” e responsabile del Comitato Promotore è la volitiva Cristiana Sartori, titolare dell’azienda risicola biologica “DiCristiana” a dimora a Robbio. Le finalità della neonata Strada sono molteplici; a partire dalla volontà di promuovere la cultura del riso di una terra che registra una prima testimonianza storica di esso nel 1475, quando Gian Galeazzo Sforza, Duca di Milano, dona dodici sacchi di semente di riso ai duchi d’Este, “dal quale se ne potranno ricavare dodici per sacco contro i sette del frumento”. E non è certo un episodio casuale, dato che la Lomellina e il Pavese, nei secoli a seguire, sono state terra di alleanze e di strategie militari, documentate dalla presenza di numerose fortificazioni e castelli. E qui arriviamo al secondo tema portante, ovvero quell’azione comune e sinergica compiuta dai vari attori protagonisti della Strada per promuovere l’incoming su un territorio ricco di biodiversità e lambito da tre fiumi: Po, Ticino e Sesia.

E qui, a scendere in campo a favorire tale azione sono e saranno, infatti, forti dei loro saperi e dei loro sapori, numerosi produttori biologici e convenzionali, Pro Loco, Comuni, università, associazioni culturali, alberghi e alberghi diffusi, dimore storiche e castelli, ristoranti e punti di ristoro, artigiani, commercianti e negozi storici. Al momento si registrano già ben 23 Comuni e 46 realtà coinvolti nel progetto.

E a misura di turista, questo splendido territorio, lo è già grazie all’unicità di un paesaggio infinito di risaie e di canali, di antiche strade, di aree ambientali uniche per la conservazione di tante specie vegetali e animali: habitat di volpi, tassi, lepri e conigli selvatici, ma anche cinghiali e daini, poi aironi e garzette, anatre e cormorani, albarelle e beccaccine, codirossi e zigole...

Abbiamo citato l’asse portante del riso, accanto ad altri comprimari quali l’oca di Mortara, la cipolla di Breme, l’asparago di Cilavegna, la zucca bertagnina di Dorno, i fagioli borlotti di Gambolò; quindi, il ricco patrimonio artistico, culturale e pasaggistico. Ma c’è anche un terzo fattore in grado di affermare nel panorama nazionale e internazionale, la Strada del Riso dei Tre Fiumi. Ed è quel patrimonio di studi e di ricerche scientifiche sulle materie prime citate portato avanti da enti di ricerca, ma anche di valori legati a una produzione etica e sostenibile, che si estendono a un nuovo modo di fare comunicazione e di fare business.

Strada del Riso dei Tre Fiumi

Mortara (PV)
corso Garibaldi 37
stradadelrisodeitrefiumi@gmail.com

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