In una location da fiaba, con un servizio all'altezza e una proposta di vini che annovera alcune bottiglie di pregio

A fine ‘800 l’avv. Scofferi, “U sciù Miché”, acquistò la bella proprietà e ne adibì una parte a locanda, condotta dal suo “manente”. In due secoli si sono avvicendati il terremoto del 1887 e diversi fatti storici. Come locanda ebbe diversi nomi: chiamata ai primi del ‘900 Cà di Scimuì e successivamente Osteria di Angeinolla, negli anni ’30 La Villetta, poi vide alloggi, uffici comunali, scuole elementari e anche una stalla per i cavalli nella parte inferiore. Finché gli Uggeri, famiglia di osti, cuochi e architetti, si dette animo di comperare e ristrutturare il rudere con professionalità e dedizione, sino a farne un gioiellino.
locanda cavaliere-interno.jpgOggi è appunto Paola Uggeri a mandare avanti la Locanda, un complesso “tumultuoso” di pietre, possenti pilastri che reggono antiche volte, dando luogo incredibilmente a un perfetto insieme elegante, sia all’interno che nel déhors verandato con ulteriore prospiciente terrazza, a sua volta dominante il parco privato dal verde cangiante.
locanda cavaliere-veranda.jpgLa patronne, dopo aver realizzato una delle locande più belle della zona, oggi rimette anche in discussione la cucina della casa e dal 7 dicembre 2023 c’è un nuovo chef, Federico Pinasco e il suo staff personale. Il suo curriculum è nutrito: dopo l’università, eccolo subito a La Femme a San Bartolomeo al Mare, poi otto mesi di scuola a Brescia con il grande Iginio Massari, diversi stages al Cormoran**** di Villasimius, sei mesi da U Titti di Lingueglietta, all’Hotel Matteotti *****, a Milano alla Trattoria all’Antica con cucina tradizionale, infine la formazione decisiva di venti mesi al Lume di Milano con Luigi Taglienti e il prezioso sous-chef (oggi stellato) Giorgio Pignagnoli. Il Pinasco, tornato alla sua Cipressa ai tempi della pandemia, ha officiato onorevolmente come chef ai fornelli del Buona Vita dal 2021 a oggi.

Il servizio, curato da Donna Paola, coadiuvata da Kevin e Giulia, è solerte e attento. Nessuno diluisce oltre misura le presentazioni dei piatti ma tutti sono preparati, affabili, sorridenti.

Ma veniamo alla carta cibi che elenca senza complessi sia ricette locali che altre di tradizione nazionale, in felice connubio tra tradizione e modernità.
Gli antipasti sono quattro (€ 15-25), tra i quali meritano il pescato con agrumi e puntarelle; l’uovo morbido, topinambur, funghi a funghetto, fonduta al Gorgonzola.
A seguire i primi (€ 16), tra i quali i pansotti ripieni di prebuggiun, pesto alle erbe, spuma di pinoli, Parmigiano Reggiano; i fusilloni rigati metodo Massi, ciuppin di triglia, carciofi croccanti. Evidentemente il cuoco non gioca la carta della cucina che strabilia, ma ha professione, sensibilità e sa il fatto suo, pur restando prudente. Perciò, pur con qualche novità rispetto al suo abituale elenco di pietanze equilibrate, si attesta su classici collaudati.
Tra i cinque secondi (€ 20-35), ecco il vero gambero viola di Sanremo al vapore, fagioli di Conio, cavolo nero croccante, olio nuovo Tèra de Prie;
san bartolomeo-polenta gamberi.jpgoppure il filetto alla Rossini, tartufo nero, patate arrosto, salsa al Madeira e, ovviamente, foie gras.
sanbartolomeo_locandaCavaliere_secondo.jpgAi dolci (€ 7) ricordiamo il Cioccolato, croccante alla nocciola, sorbetto al maracuja; oppure la mela cotta al caramello, sfoglia al limone, gelato alla vaniglia.
sanbartolomeo_locandaCavaliere-dolce.jpgAd accompagnare i piatti una carta dei vini con oltre 100 etichette, tra le quali alcune bottiglie pregiate, anche straniere.

Concludendo: siete in un locale elegante, con accoglienza e servizio curati e garbati, tempi giusti. Che bello trovare una cucina di qualità servita anche in quantità serie, senza cadute di tono, dall’inizio alla fine...
È veramente un quadro simpatico, provate, vi sentirete dei principini!

LOCANDA DEL CAVALIERE

via XX Settembre, 26
San Bartolomeo al Mare
Tel. 3928627393

 

Foto del locale: locandadelcavaliere.it/gallery

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