Sei eleganti camere e un ristorante che guarda la vallata, dove scoprire la cucina del giovane cuoco Gabriele Pace accompagnata dai vini della Collina dei Ciliegi

Mi avevano parlato della ristrutturazione della Collina dei Ciliegi, nome di una cantina emergente, in Val Pantena, che si guadagna salendo da Romagnano, fino alla località Erbin di Grezzana. Nel 2015, anno dell’Expo, l’inaugurazione della cantina, a dicembre, coincise con la presentazione del Golosario in Veneto e col format di un minisalotto di Papillon. Da allora non eravamo più saliti in questi paesi fantastici, abitati dai Cimbri, dove un tempo c’erano ciliegi ovunque. Massimo Gianolli, proprietario della cantina, aveva un ricordo forte di questa terra dove i suoi nonni e i genitori erano sfollati in tempo di guerra. E il sogno è diventato non solo realtà, ma un piccolo paradiso. Di nuovo, rispetto al 2015, oggi c'è Ca' del Moro, ovvero delle eleganti camere (sono sei) che hanno tutte i nomi dei vini, uno spazio infinito per passeggiare e un ristorante elegante con le vetrate sulla vallata e tre spazi dehors su varie altezze per godere della bella stagione.

Sono arrivato alla sera e le luci di questo borgo mi hanno dato una sensazione festosa, calda. La stessa che provi entrando a Cà del Moro, coi suoi spazi relax, le poltrone, il video gigante. Ora, non immaginavo che il giovane cuoco Gabriele Pace, fosse già così bravo.
E quella sera ho bevuto a bicchiere praticamente tutti i vini della Collina dei Ciliegi che coprono l’intera gamma: un brut, due bianchi da uve garganega, la serie della Valpolicella (Amarone, Valpolicella superiore e Ripasso) e il Recioto. Il vino che però mi ha accompagnato con voluttà è stato il Corvina, vinificato in purezza e servito fresco dalla brava Lisa Bonuzzi che mi ha servito. Piacevolissimo.

In tavola arriva uno sfizioso cestino di pane realizzato con la farina Petra e il menu, essenziale nella sua esposizione e convincente. E si parte subito con un cappuccino di zucca salvia e ricotta, mentre la crema di radici e tuberi mi ricorda i piatti di una volta, l’infanzia. In alternativa i bocconcini di vitello ed intingoli e naturalmente la selezione di formaggi e salumi della Lessinia. Per nessuna ragione al mondo perdetevi i bigoli all’arna (anatra), fatti veramente bene: sia la pasta che è fatta in casa sia il ragù. Quindi le lasagne verdi al cinghiale col fondo e le raviole radicchio, ricotta e lavanda. Non manca la pasta e fasoi della tradizione veneta e una corroborante zuppa di finocchi al profumo di arancia.

Pronti per i secondi? Il baccalà alla vicentina viene eseguito alla perfezione, ma ghiotta sarà la faraona con cavolo nero e pancetta servita con le patate arrosto. C’erano anche le costolette d’agnello con erbe spontanee, miele e verza e il gulasch di cervo con la polenta.

Ai dolci, sarà imperdibile la millefoglie di cioccolato e caffè, accanto a profiterol con croccante di mandorle e un ricordo del passato: le pere al Recioto e parfait alla cannella.

Che dire? Abbiamo mangiato molte bene, fra tradizione eseguita alla perfezione e qualche tocco innovativo. Ma anche i prezzi erano giusti, se pensiamo che con quattro piatti e 2 vini a bicchiere arrivi intorno ai 50 euro. Merita il viaggio!

Locanda Ca’ del Moro
località Erbin, 31
Grezzana (VR)
tel. 045 9814900

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