Ai fornelli la migliore allieva di Riccardo Aiachini della Fermata è una rivelazione
Lei si chiama Federica Lopopolo ed è un tipo che ha una passione irrefrenabile. Originaria di Foggia, è salita al nord per frequentare l’Alma di Colorno. E da lì è finita nelle cucine di Riccardo Aiachini, ad Alessandria. Da dove ha spiccato il volo, per aprire un locale tutto suo nel medesimo borgo, Spinetta Marengo, alle porte di Alessandria.
È Casa Flò: un ristorante sulla via principale (comodissimo dall’uscita di Alessandria Est), che già infonde sicurezza dalle pareti bianche esterne che ricordano località balneari del sud.
L’interno è elegante, con comode sedie e una sola sala, dove sovrintende Riccardo Guidera con Maria Greco (bravissimi e coinvolgenti entrambi).
Federica è invece affiancata in cucina da Christian Serpi. Tutti giovanissimi, tutti pronti a dimostrare cos’è una passione vera, che si poggia sull’amicizia ma soprattutto sulla tenacia di Federica, che ha le idee molto chiare: trasmettere i sapori della sua terra, contaminati con quelli mandrogni.
Ora, la carta dei vini è interessante e anch’essa propone il binomio Puglia-Piemonte, anche nella scelta a bicchiere, dove non manca la bollicina del sommo D’Araprì di San Severo, ma anche i vini di una cantina di Candela, che ci sono piaciuti: Kandea di Fulvio Cataldo.
Originali gli amuse bouche: tartare di filetto d’anatra con limone candito e timo e poi Lollipop di alette di piccione con maionese di pomodoro e polvere di pomodoro arrosto. E già qui si intuisce il percorso creativo che ci aspetta.
Il pane sarà quello del sommo Mauro di Alessandria, una bakery premiata fra le migliori d’Italia dal Golosario; l’olio è una chicca foggiana dell’azienda Carpinone.
Ora, noi come sempre abbiamo scelto alla carta, rispetto ai due menu degustazione: di terra (a 70 euro) e di pesce con tre portate (a 65 euro).
Via dunque con la millefoglie di seppia, purea di piselli croccanti, perlage del suo nero e spuma di patate (20 euro): un piatto ghiotto, equilibrato.
C’erano anche il vitello tonnato e l’uovo cotto a 63°C con crema di asparagi.
Fra i primi abbiamo giocato alla sfida: rabatòn (18 euro) versus orecchiette (20 euro). I primi erano alle erbe selvatiche pugliesi, canestrato foggiano stagionato e burro noisette: buoni, incisivi.
Le orecchiette fresche erano invece con aglio e olio, salsa alla rucola, cozze e pomodorini all’acqua di mare. E qui non solo ha vinto la Puglia, ma il piatto di Federica ha rappresentato davvero un’interpretazione intima dei sapori della sua terra, compresa la consistenza delle orecchiette fatte a mano (che mi hanno ricordato una scena del film “Cado dalle nubi” di Checco Zelone).
Fra i primi c’erano anche i troccoli con gamberi e la spirale di gnocco di patate con ragù di agnello al coltello e fonduta di caciocavallo podolico.
Ai secondi, notevole il “Paccanello” (nome del tipico involtino di carne foggiano) arrosto con crema di carote affumicate, senape e vin cotto (26 euro);
di indovinata esecuzione il merluzzo con i carciofi in tre consistenze, acciughe marinate e crumble di pane raffermo ai sapori mediterranei (25 euro).
C’era anche il petto d’anatra scottato al punto rosa con spinacino e gel di ciliegie nere.
Chiusura coi dolci (9 euro): torta di nocciole, gelato fior di latte e salsa al caffè;
panna cotta al cocco, fragole e basilico; tartelletta al cacao, frutti rossi e ricotta di bufala.
E poi la coccola della piccola pasticceria a chiudere.
Insomma questa Casa Flò è un posto dove tornare, con una cucina originale che, sono pronto a scommettere, farà sicuramente storia. Brava Federica!
Casa Flò
via Genova, 237
Spinetta Marengo (AL)
Tel. 3757737078
casafloristorante@gmail.com