Per il pensiero della sera Martino Chieffo interpreta una canzone del padre (Claudio Chieffo)

Era l’estate del 1999, e in quegli anni a Rimini, durante il Meeting per l’amicizia fra i popoli, avevamo uno spazio dedicato alle degustazioni: ogni sera alle 18. Quel mercoledì mi stavo preparando ad andare nello stand che la fiera ci aveva riservato e venni raggiunto da Claudio Chieffo, uno straordinario cantautore di Forlì, che conoscevo attraverso le sue canzoni struggenti che cantavo con gli amici fin da quando avevo 15 anni. E lui mi disse: “Scusa, volevo chiederti, ma se il don Gius (don Luigi Giussani) venisse a casa tua, che vino gli apriresti?”. Rimasi sorpreso da quella domanda, ed era la prima volta che io e Claudio ci incontravamo.
CHIEFF_CIRC.jpgOra, proprio in questi giorni, nel maggio del 1985, don Giussani venne a casa mia, un lunedì sera, per fare una riunione con altri dieci, che aveva per tema il Congresso di Loreto. Una cena cucinata dall’amica Lella Signorini, che allora studiava ingegneria, dove don Giussani mi stupì quando si bloccò dal parlare, per ascoltare il vino che gli avevo versato: il Gavi etichetta bianca de la Scolca, poi il Ruchè del Parroco di don Giacomo Cauda, ma soprattutto il Barolo chinato di Cocchi. (E c’era anche il Grignolino di Cossetti). Quella sera per me fu determinante e la ricordo ancora adesso: ogni cosa merita la sua attenzione, anche un vino che irrompe nel bel mezzo di una cena.

Per don Giussani, dunque, misi via il Bricco dell’Uccellone 1982, la prima Barbera importante che fece Giacomo Bologna. Il don Gius lo incontrai poi altre volte, spesso a casa sua, ma quella bottiglia stava lì per quando, prima o poi, sarebbe tornato. E quindi a Claudio risposi subito sul vino che avrei aperto. Al che lui mi disse: “Posso dedicarti allora una canzone?”. E venne nel mio spazio e mi cantò questa canzone che è piuttosto sconosciuta: non è mai entrata nelle raccolte e nei cd, e neppure esiste un video di Claudio che la esegue, anche se, nei due concerti dove io intervenni come presentatore (a Felizzano e ad Alessandria), lui la eseguì sempre. A questo punto, per il pensiero della sera, sono andato a cercare Martino, uno dei suoi figli, che volentieri l’ha eseguita per tutti noi.
Ascoltiamola, parla dell’attesa di un incontro, dove ci sarà il vino buono e con esso anche gli amici. Ed è quello che attendiamo.

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