Quella del San Daniele è una storia che parte da lontano, dall’epoca pre-romana e romana, anche se le prime testimonianze scritte sono di epoca medievale quando il prosciutto era usato come omaggio prezioso o come forma di pagamento.
La sua storia moderna ha invece un momento cruciale nel 1970 quando ottiene la denominazione d’origine (poi diventata Dop) che si basa su un disciplinare molto rigido: le cosce devono provenire da maiali nati e allevati in Italia e lavorate nel territorio di San Daniele, dove stagionano per un periodo non inferiore ai 13 mesi. A far la differenza è anche quest’ultimo passaggio: San Daniele, per la sua posizione geografica, gode di un microclima perfetto per la stagionatura del prosciutto, grazie ai venti di montagna che scendono dalle Alpi Carniche e a quelli del mare che spirano dall’Adriatico. Il risultato è un prosciutto crudo caratterizzato da morbidezza al taglio, profumo intenso e dolcezza nel sapore: le fette si presentano di un rosso uniforme con la parte bianca molto candida. All’esterno è immediatamente distinguibile per la forma allungata della coscia che non viene privata dello zampino.
Il Prosciuttificio Bagatto è giunto alla terza generazione, a partire dal fondatore Rino Bagatto. Questo è uno dei più piccoli prosciuttifici della zona di San Daniele. Fedele all’antica tradizione, Bagatto seleziona solo le migliori cosce di suino italiano, che vengono cosparse di sale a mano con un’operazione delicata e che poi stagionano naturalmente al clima favorevole delle colline di San Daniele. Per gli acquisti c’è il nuovo punto vendita nel cuore di San Daniele che è sia spaccio sia luogo di degustazione.