Nel lodigiano, una trattoria autentica dove rivivono atmosfere dimenticate

Che emozione! Che soddisfazione! Che nostalgia! Quanto tempo era che non gustavamo una faraona così? E quei “chiodini”, scomparsi dai menu a causa dell’avanzare inesorabile delle falangi di champignon orgoglio della grande distribuzione? E il salame che ci ha dato il benvenuto con il suo profumo soave e invitante ormai, ahinoi, noto solo a chi, fortunato, ne ha memoria?

Della Trattoria Pozzoni (piazza Mazzini, 4 – tel. 037188804) di Graffignana (Lo) ci avevano parlato gli amici Alex Guzzi e la sua dolce Moira, Andrea Rottigni e la sua affascinante Giulia. Che quattro moschettieri del gusto di tale calibro considerassero preziosa questa meta, era indizio che saremmo andati a colpo sicuro. Ma chi poteva immaginare l’esperienza che avremmo vissuto?
Un nota bene. Se siete di quelli che “noi andiamo solo nei locali stellati” o il cui credo gastronomico è la cucina tutta spume, sushi e cucchiaini, o ancora per cui ambiente e presentazione dei piatti hanno più importanza di ciò che si gusta, no, risparmiatevi la strada. Se però non siete inappetenti o gastrofighetti, dateci retta, questo è locale che fa per voi!

Pronti a fare un viaggio dal dopoguerra e oggi? Cercate il campanile con gli occhi, sarà la vostra stella polare. Nella piazza lasciate l’auto. Proprio di fronte, nel cuore di Graffignana, dal 1911 la Trattoria Pozzoni. Aprite la porticina a vetri, benvenuti “in un film”. Davanti a voi, di fronte all’ingresso il banco – bar, e la saletta dove la gente del paese gioca a carte bevendo il caffè o il “bianchino”. Subito sulla destra, il passaggio che introduce alla sala da pranzo, suddivisa in due spazi, con la caratteristica perlinatura alle pareti, madie in legno con i bicchieri, i tavoli (dal tovagliato candido, che sa di bucato) che possono affiancarsi, a segnalare che qui è bello venirci in compagnia o con le famiglie. Voi mettetevi comodi, dimenticate telefonini e fretta. Se vi va, il vino, sarà quello, gioviale e genuino, della casa, prodotto dai Pozzoni.

Pronti? Con le due famiglie al completo dei fratelli Pozzoni a occuparsi di voi, ossia con Lorenzo, chef, a dirigere lo staff ai fornelli, e in sala sua moglie Daniela, il figlio Marco, il fratello maggiore Giuseppe, la moglie Pinuccia e il figlio Giorgio. Sarà festa della gola con gli antipasti della casa, con insalata russa, funghi sott’olio, piovra, salumi, tra cui prosciutto crudo e salame di loro produzione. Poi un buon risotto ai mirtilli e porcini o ravioli alla zucca o al brasato, o pappardelle ai funghi porcini. Quindi i momenti forse più ghiotti. Secondi e dolci. Per chi vorrà, cotoletta alla milanese o cotechino con purè “radioso” (curiosamente il sorriso era inciso nel purè!). Altrimenti sfilata “delle donne di casa” che passeranno a “tentarvi” con coniglio con i chiodini (ma che buono!), stinco, cinghiale, quella faraona al forno che vale il viaggio! Commozione massima l’avrete al gran finale, quando Lorenzo e Daniela si presenteranno con un carrello dei dolci con una decina di proposte irresistibili!

Che meraviglia! Questa è l’Italia del gusto e del sorriso! 

 

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