Due eccezionali extravergine: "Furtóna", un blend di olive Leccino, Maurino, e Favolosa e "Grèda", un monocultivar Sperone di Gallo una rara varietà autoctona del Molise

Forse non tutti sanno che l’Olio Extravergine di Brisighella è stato il primo in Italia a ottenere la Denominazione di Origine Protetta nel lontano 1996. Ciò a testimoniare il particolare e solido legame di questa fascia territoriale con l’olivicoltura, qui praticata da millenni grazie al microclima temperato per la presenza delle montagne di gesso, che riparano dai venti gelidi.
fortuna-uliveti.jpgÈ bene ricordare che siamo nel cuore della Romagna, in provincia di Ravenna, nel versante dell’Appennino Tosco Romagnolo lungo la Valle del fiume Lamone. Tra coloro che contribuiscono a diffondere questa preziosa risorsa, Giorgio Liverani e il figlio Andrea, classe 1984.
fortuna-titolari.jpgLa loro è una famiglia di agricoltori dedita da decenni alla frutticoltura, e in particolare alla coltivazione di susine; sebbene qui a dimora fin dalla fine dell’800, la presenza di questi frutti si è andata ulteriormente espandendo a partire dall’immediato dopoguerra, con l’introduzione delle prime varietà cino-giapponesi provenienti dagli Stati Uniti. Un terzo della produzione nazionale di susine proviene da qui.
fortuna-papa.jpgMa come è nata l’attività di olivicoltura lo raccontiamo ora: Giorgio e suo figlio, acquisendo diversi terreni nel corso degli anni per ampliare l’attività, si sono ritrovati ad avere all’interno dei loro nuovi appezzamenti numerose piante di olivo preesistenti. Pensate che nell’areale di Brisighella si stimano quasi 100 mila ulivi. La curiosità del loro approccio sta nel fatto che, nei primi anni, padre e figlio non si preoccupavano di queste piante, lasciandole a dimora quale barriera naturale frangivento per i loro susini. Solamente dopo un po' di tempo, a entrambi è scoppiata la passione e l’interesse per la loro coltivazione e per la produzione di olio. Hanno avviato così una prima coltura sperimentale, mettendo a dimora una trentina di cultivar differenti per studiarne l’adattamento pedoclimatico.
fortuna-figlio.jpgOggi, forti di circa 14 mila ulivi messi a dimora, sono arrivati a una selezione di quattro varietà, e con esse hanno iniziato a produrre due tipologie di olio extravergine d’oliva. Il primo nato è il Furtóna, un blend di olive Leccino, Maurino, e Favolosa, salita quest’ultima alla ribalta per la sua accertata resistenza al batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53. Il secondo olio Evo ha invece il nome di Grèda, che in dialetto significa “argilla” e fa riferimento ai calanchi che caratterizzano il territorio. Si tratta di un monocultivar Sperone di Gallo, rara varietà autoctona di un areale ristretto del Molise in provincia di Campobasso: è così denominata per la forma particolare della drupa che termina con una piccola rotondità acuminata che la fa assomigliare a uno sperone di gallo. È particolarmente apprezzata per la sua elevata resistenza al freddo e agli stress idrici, e ha sapore deciso e intenso con un retrogusto piacevolmente piccante.
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Podere La Fortuna Società Agricola

Brisighella (Ra)
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