Da Caterina, Salvatore e Tonino Toscano
Anche questa settimana una comitiva di amici di Concorezzo ha scelto la destinazione Calabria. Ed è un trend in crescita, visto anche dal piccolo osservatorio, che dice di quanto sia stata indovinata la campagna dedicata a questa terra “straordinaria”, con l’hub dell’aeroporto di Lamezia Terme. E dove hanno scelto di andare anche questi amici? A Tropea, of course.
Tuttavia io voglio spezzare una lancia per Pizzo Calabro, che si affaccia anch’esso sul mare, ma il centro storico è più raccolto e offre un senso di intimità: dista una mezz’ora da Tropea di cui vedi la punta.
Insomma Pizzo Calabro è un borgo romantico dove si viene per assaggiare il tartufo gelato, che è la specialità del paese (sul Golosario c’è Ercole, che è un’istituzione e poi la Gelateria Enrico, fino alla gelateria Callipo che sta sotto al paese).
Detto questo, a Pizzo io ci sono venuto per provare la cucina di una corona radiosa inossidabile, che sta proprio sopra la piazza della Repubblica. È di fronte al castello Murat dacché qui Gioacchino Murat, generale francese, re di Napoli e maresciallo dell’Impero di Napoleone Bonaparte, nel 1815 venne imprigionato e poi fucilato. Ironia della sorte Murat era l’undicesimo figlio di una coppia di locandieri. E proprio qui apre le sue porte la Locanda Toscano, dell’omonima famiglia: in sala Tonino; in cucina la moglie Caterina e il figlio Salvatore.
Il locale, ristrutturato durante il Covid è di un’eleganza invitante, fin da fuori, con le porte che danno su una piazzetta con un poker di posti auto e l’affaccio sul piccolo golfo.
A piacimento si può comporre il proprio menu degustazione, che ha tre proposte: a 65, a 70 o a 75 euro (e lo consiglio vivamente, perché proposto così, benché condizionato alla scelta dell’intero tavolo, lascia comunque una libertà di scelta).
La carta dei vini è all’altezza di questa cucina, il cui menu varia ogni tre mesi (ad agosto entrerà in scena quello nuovo).
Ora, la cifra di questo ristorante è la freschezza delle materie prime, dacché qui non entrano prodotti surgelati o inscatolati e tutti i piatti vengono preparati subito dopo le ordinazioni (e i tempi sono perfetti). Hanno anche una carta delle acque, il pane è di una panetteria valida, mentre i taralli, i grissini e le scrocchiette (irresistibili tutti) vengono fatti in casa.
Caterina ha il sorriso, fuori e dentro, e la sua cucina comunica esattamente la felicità del suo stato d’animo.
Si parte con un amuse bouche (nuvoletta di patata Silana e salsa di pomodoro scoppiato al basilico) e poi alla carta con gli antipasti (22 euro) fra cui l’ottimo merluzzo in tempura, salsa agrodolce, ananas, lime e miso o la seppia, piselli e cocuncio.
Ai primi (22 euro) standing ovation per il Fusillone con zucca, calamari, spada, polvere di limone nero e yogurt all’aglio nero. Fantastico!
Anche se eravamo tentati dallo spaghetto ai ricci di mare e burro affumicato; ai bottoni con broccoli, zucca, mandarino e lardo di Colonnata, mentre il piatto in omaggio a questo fine settimana è il risotto di Sibari, zucchine, salsa di Parmigiano, ostriche e lime.
Ai secondi (22/24 euro) ecco un’altra interpretazione identitaria con polpo alla birra rossa, hummus di ceci neri, ‘nduja e polvere di olive;
ma la ricciola all’acqua pazza con burro di Normandia, agrumi e la sua pelle croccante è stata una sorta di apoteosi perché io credo che qui stia la cifra di Caterina, esaltatrice di freschezza su una materia prima ineccepibile. La persistenza di quella carne turgida e saporita, infatti, dura a lungo sul palato e, se devo dire, questo è il piatto di pesce migliore assaggiato quest’anno.
Per i carnivori c’era la guancia di vitello, liquirizia, purea di fave e chips croccante. Ah, dimenticavo: la prima pagina del menu era dedicata al crudo e, vista la materia prima, consiglio di cedere ad una delle tre proposte, fra tacos e tartare.
A questo punto, non ci rimaneva che saccheggiare i dolci (8 euro): la mousse di ricotta, amarene e croccante alla vaniglia;
il biscotto di cioccolato, crema di mascarpone e gelato
ed il Bianco e Nero che fa l’occhiolino al profiterole.
Tuttavia è assolutamente superbo il Tartufino di Tonino (questo solo a 4 euro) che ha una pregnanza e concentrazione di cioccolato da far impazzire gli appassionati, come il sottoscritto.
Che dire, se non che la Calabria straordinaria è fatta anche di questa ennesima tavola memorabile, di famiglie bellissime come i Toscano, che hanno l’accoglienza nel loro Dna. Vi voglio bene! (visitato il 16/07/2025)
LOCANDA TOSCANO
via Benedetto Musolino, 20
Pizzo (VV)
Tel. 0963531089 - 3467021396
www.ristorantelocandatoscano.com
