Visita alla famosa azienda di tonno calabrese, con Pippo e Giacinto Callipo, che rappresenta la quinta generazione

Non è facile descrivere una giornata vissuta dentro al mondo Callipo. Non è facile perché uno si immagina di trovare un’azienda dedicata al tonno e invece scopre un mondo di gusto a 360°.



Una cosa però mi ha subito colpito: il personale, che è appassionatamente dedito al lavoro e si immedesima ogni giorno con la coscienza di una scommessa vincente. Un lavoro manuale, perché quando siamo arrivati un grosso camion scaricava i tonni, che poi sarebbero stati scongelati e immediatamente lavorati, manualmente.





Pippo Callipo sarà ricordato per aver inventato il vasetto trasparente, che mostra quei filetti turgidi di tonno, di aspetto invitante, che hanno segnato un successo per questa azienda considerata a livelli alti.
In mezzo alla visita ci hanno persino coinvolti a fare una prova di confezionamento di tonno e di ventresca (che buona!), ma intanto i reparti confezionavano i vari prodotti, compreso il tonno con la cipolla di Tropea e con la ’nduja calabrese: una soluzione di piatto unico, che va di pari passo con le esigenze salutistiche odierne (il Buono che fa bene!).

Il 2008 è stato un anno importante per l’azienda, come ci ha raccontato Pippo, il padre di Giacinto, che a sua volta porta il nome del fondatore: Giacinto, che creò l'azienda nel 1913. Pippo, infatti, nell’anno che sarà ricordato come l’inizio della crisi, ha deciso di rilanciare con una straordinaria diversificazione. Quindi è nata la gelateria Callipo, che ha puntato dritto su una gloria di Pizzo Calabro: il tartufo.



E la gelateria esiste, sulla strada in basso ed è frequentatissima: a sinistra lo show room con tutti i prodotti, a destra la gelateria con i posti a sedere, dentro e fuori. Un grande parcheggio accoglie le migliaia di persone che, soprattutto nel week end, vengono qui ad assaggiare un prodotto di grande attrattiva (sono sei i tipi di tartufo).



L’altro elemento di valorizzazione è il sito di Popilia, un altopiano suggestivo, dove i Callipo hanno costruito un villaggio, con 170 posti letto, divisi fra villette indipendenti e camere.



C’è una piscina al centro, un ottimo ristorante – l'Antica Crissa –, una spa, e intorno un parco, due laghetti e poi uliveti (cultivar Carolea), ficheti, persino la coltivazione della prugna giapponese, che insieme ad altri frutti sarà la base delle loro confetture.



Quest'investimento è stato un atto d’amore verso un luogo mitico per gli abitanti, che Pippo Callipo non s’è lasciato sfuggire quando si è presentata l’occasione dell’acquisto. Una sorta di principio di restituzione, per dire che c’è una Calabria che è capace di fare goal, creando un luogo di attrattiva internazionale, un relais fra i più belli che possiate immaginare, da cui si dipana la storia di questa famiglia, che ha scommesso su un prodotto del mare, il tonno, catturato un tempo con un sistema di reti assai complicato, per dare occupazione in una terra considerata difficile.

Giacinto Callipo, che rappresenta la quinta generazione, è un ragazzo fiero di questa storia. Lo si capisce quando racconta le origini e l’oggi, con l’umiltà e il rispetto verso chi lo ha preceduto.



I loro prodotti sono venduti soprattutto nelle boutique del gusto, una su tutti l’enoteca dei fratelli Longo di Legnano, esperti in regalistica. Solo il 10% va all’estero, ma si capisce che l’area di miglioramento è molto ampia. Hanno 200 dipendenti, che lavorano in perfetta armonia: dalle donne che puliscono il tonno dopo la bollitura, lo confezionano con precisione agli uomini che seguono tutta la logistica, che comprende anche un periodo di affinamento del prodotto prima di raggiungere il mercato. E anche qui, la scelta della qualità la si evince dal rispetto per il tempo. Il tempo necessario per far sì che il tonno sia all’altezza del nome che porta: Callipo.

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