Dalla montagna al mare le cantine che lavorano i vitigni autoctoni abruzzesi in un progetto che abbraccia territorio, cultura e arte

Se guardiamo all’Abruzzo come regione enologica, pensiamo a un territorio da vini rossi. Non sono da meno però - e giocano un ruolo importante - vitigni come il trebbiano e, soprattutto ultimamente, il pecorino. Una produzione di vini che passa dalla montagna al mare e che sorprende sempre spostandosi da nord a sud.

Come gli altri vitigni autoctoni abruzzesi, esso è parte integrante di un progetto che abbraccia territorio, cultura e arte: un modo alternativo per far conoscere percorsi naturalistici e una sana esperienza outdoor tra mare e montagna.
La prima cantina a credere nel Pecorino è stata Cataldi Madonna. Un vigneto sito a ridosso del Gran Sasso a Ofena, in una conca alluvionale ricca di scheletro detta anche Il forno d’Abruzzo per le temperature elevate che vi si rilevano sebbene si trovi già a 420 sul livello del mare, è luogo in cui le escursioni termiche sono evidenti. È un calice che mi ha piacevolmente colpita per il grado alcolico che non si percepisce, il sorso che richiama la beva, il giusto equilibrio tra sapidità e freschezza: un vino adatto ad accompagnare del buon pesce crudo oppure qualche crostaceo.

Torre Zambra si trova sulle colline di Villa Magna (CH). Si trova immersa in un panorama che spazia tra mare e collina, con un microclima particolarmente adatto al pecorino che vegeta intorno ai 200 metri. La peculiarità di questa zona è il terreno ricco di humus che dona all’uva una polpa ricca: il vino che ne deriva scalpita al palato e si spinge tra una bella concentrazione di zuccheri e acidità. Lo si può apprezzare con un brodetto di pesce oppure anche con dei formaggi freschi.

Senza spostarci dal Chietino ecco un’azienda giovane e contemporanea: Tenuta i Fauri. Qui si lavora con fermentazioni spontanee e cemento. Il pecorino è l’unica bacca bianca vinificata dopo una vendemmia precoce che alza l’acidità e abbassa gli zuccheri. Bouquet intenso e sentori di frutta esotica, miele e menta per un bianco intenso e corposo che ben si sposa con fritture e pesci arrostiti.

Torre dei Beati è un’azienda biologica che presta attenzione a natura e apicoltura. Si trova a Loreto Aprutino, borgo storico che in una splendida torre accoglie il Museo dell’olio. Qui i terreni sono argillosi-calcarei, con uno strato sabbioso che dona eleganza e suadenza.

Da Pescara ci si sposta a Ortona, sede del Consorzio Vini d’Abruzzo e dell’Enoteca regionale, splendido borgo sulla costa dei trabocchi dove si alza il bellissimo castello che cinge parte della città. Qui ha sede Ferzo Wines, produttore di un vino che esalta un bagaglio aromatico e gustativo evoluto, marcato da un’evoluzione in acciaio. Un calice perfetto per una pasta a base di grano solina (autoctono di montagna) e un sugo di ceci e cozze allo zafferano.

La Canaglia di Fontefico è un vino biologico realizzato sulle colline del vastese. Con una resa per ettaro molto bassa, dai vigneti si gode una magnifica vista sul Gargano e sulle Tremiti. Al naso esprime note di pompelmo rosa, mandorla amara ed erbe officinali. Un calice forte e intenso.
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Atri (TE), famosa per la produzione di liquirizia e uno tra i borghi storici d’Italia, è sede dell’azienda agricola Ausonia. Certificata Demeter, qui si vinifica con fermentazione spontanea, senza filtrazione e la malolattica non viene svolta. Un vino che si abbina bene con carni bianche e pesce, di sapore armonico, secco e di frutta matura, di eleganza garbata.
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Interessante la presenza di un’area dedicata alla raccolta del tartufo scorzone Pasetti Colle Civetta è il Pecorino di Pescosansonesco. 550 metri sul livello del mare, si trova su un terreno ricco di scheletro, in un paesaggio che abbraccia il Parco Nazionale del Gran Sasso e i monti della Laga. Come accade a Ofena, dal contesto si capisce quanto il pecorino possa rappresentare un vitigno di montagna. Il vino presenta grande equilibrio tra acidità e una sapidità marcata ma non esagerata, struttura e persistenza. Note di frutta esotica e fiori gialli, fieno e crosta di pane, un vino da godere in estate!  
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