Nella Parigi che non smette di vivere, il ristorantino Shardana per una sosta all'insegna della cucina sarda
In questi giorni in cui tutti i media lanciano racconti da Parigi, è facile accorgersi di quanti siano i nostri connazionali che nella capitale francese hanno trovato casa, lavoro e futuro. Noi vogliamo consigliarvi un indirizzo che potrete tenervi in tasca se nelle prossime feste vorrete visitare una Parigi che risponde al terrorismo riaprendo i suoi bistrot. Si tratta del ristorantino Shardana (134 rue Du Theatre, tel. 33 7 89 79 43 20). Che come potrete intuire dal nome non fa cucina francese, ma una magnifica cucina sarda, interpretata con fantasia, eleganza.
Lo chef si chiama Salvatore Ticca, ed è arrivato a Parigi dopo esperienze italiane di rilievo (è stato allievo del grande Balin a Livorno Ferraris) e internazionali. Il suo locale ha pochi posti (22) e piace molto. Agli italiani che qui trovano una delle migliori cucine sarde fuori dall’isola e ai francesi che restano stupiti da una proposta capace di coniugare pesce e carne. I
Il menu è imperniato sui piatti sardi (ma non manca qualche divagazione da esperienze precedenti) e la cantina è completamente isolana. Così è facile gustare piatti come le tagliatelle trafilate al bronzo con bottarga di Cabras e coulis di pomodoro giallo, ma anche agnolotti di manzo su fondo bruno o risotto, di piemontese memoria, quindi il tonno “secondo noi” con cipolle candite, riso venere, sesamo, ma anche la fregola o ancora le costolette d’agnello per concludere con il semifreddo di frutta di stagione e ricotta con salsa al cioccolato.
Il piatto assolutamente da provare però è un simbolo dell’isola che ha presentato anche a Golosaria Milano con il gruppo degli chef di Alghero e Oliena: si tratta dei culurgiones quattro mori ottenuti con una pasta annerita grazie all’utilizzo del nero di seppia e poi riempita da una farcia di gamberi, patate, ricotta ed erbe e completati da un nastro di bottarga a evocare i 4 mori, la bandiera della Sardegna.
(La foto dei culurgiones 4 mori è di Gabriele Doppiu Photographer)